Aldo Nadi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Aldo Nadi (Livorno, 23 aprile 1899 - Los Angeles, USA, 10 novembre 1965) fu uno schermidore italiano, vincitore di 3 ori alle Olimpiadi del 1920.
Aldo Nadi e il fratello maggiore Nedo furono avviati alla scherma dal padre, il maestro d'armi Beppe Nadi, il quale li allenò con durezza al pari degli altri allievi della propria scuola. Nella sua palestra i due ragazzi si allenavano con il fioretto e la sciabola. La spada invece era proibita, perché il padre la riteneva un'arma indisciplinata. Nedo era quindi costretto ad andare a tirare di spada altrove, di nascosto dal padre. Sembra che il padre una volta dichiarò: Nedo vincerà tutto quello che si potrà vincere nella scherma. Quando si stancherà, Aldo lo sostituirà. Secondo molti la sua profezia non risulto essere andata lontano dalla verità. Durante la Prima guerra mondiale Aldo Nadi fu impegnato come ufficiale di cavalleria.
Alle Olimpiadi del 1920 la scherma italiana ottenne un risultato eccellente: vinse l'oro a squadra in tutte e tre le armi nella stessa edizione dei Giochi. Aldo Nadi, così come il fratello Nedo, faceva parte di tutte e tre le squadre. Completò il bottino un argento individuale nella sciabola, perdendo in finale dal fratello maggiore. I fratelli Nadi furono i principali protagonisti di quell'Olimpiade assieme al finlandese volante Paavo Nurmi.
Negli anni Trenta Aldo Nadi gareggiò per diverso tempo negli Stati Uniti, dove fu protagonista di spettacolari sfide con un altro maestro italiano, Giorgio Santelli.
Attirato dal cinema, si trasferì ad Hollywood agli inizi degli anni Quaranta. Aveva già al suo attivo una partecipazione in un film francese, Il torneo del 1928. Non riuscì però a sfondare nel cinema americano: racimolò una piccola parte come guardia del corpo in un unico film, e qualche consulenza come coreografo di scene di duello in pellicole minori.
Fu estremo sostenitore che suo fratello Nedo fosse il migliore schermidore di tutti i tempi. A coloro che sostennero che Edoardo Mangiarotti fosse il migliore schermidore d'Italia, in causa del numero di medaglie vinte, egli rispose che suo fratello Nedo aveva si vinto meno medaglie, ma tutte d'oro.