Altri tempi (film 1952)
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Altri tempi | |
Paese: | Italia |
Anno: | 1952 |
Durata: | 122' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro mono |
Genere: | commedia |
Regia: | Alessandro Blasetti |
Soggetto: | Alessandro Blasetti, Suso Cecchi D'Amico |
Sceneggiatura: | Isa Bartalini, Oreste Biancoli, Alessandro Blasetti, Vitaliano Brancati, Gaetano Carancini, Suso Cecchi D'Amico, Alessandro Continenza, Aldo De Benedetti, Italo Dragosei, Vinicio Marinucci, Augusto Mazzetti, Filippo Mercati, Brunello Rondi, Turi Vasile, Giuseppe Zucca |
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Fotografia: | Carlo Montuori, Gábor Pogány |
Montaggio: | Mario Serandrei |
Musiche: | Alessandro Cicognini |
Scenografia: | Veniero Colasanti, Franco Lolli, Dario Cecchi |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Altri tempi che ha per sottotitolo Zibaldone n. 1 è un film del 1952, prodotto da Carlo Civallero per la Cines spa in 8 episodi, più uno di collegamento e di raccordo, tratti dalla novellistica dell'Ottocento, che tratteggiano un quadro dell'Italia del periodo non molto dissimile a quello nel quale la pellicola fu concepita: adulteri non consumati e tradimenti più o meno nascosti, teneri idilli bruscamente interrotti e partenza dei soldati per la guerra, litigi per futili motivi e processi per tentato avvelenamento del coniuge.
Ideato e diretto da Alessandro Blasetti per festeggiare il 25° anno della sua attività (il suo esordio fu nel 1927 con la fondazione della rivista Cinematografo al quale seguì l'anno successivo la regìa del suo primo film, Sole!) venne proiettato in prima assoluta il 20 agosto 1952, nella serata inaugurale della XIII° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e nelle sale uscì un mese più tardi con grandissimo successo di pubblico.
Lo si ricorda soprattutto perché Vittorio De Sica, nei panni di un'avvocato difensore d'ufficio delle grazie della popolana Gina Lollobrigida, conia il termine maggiorata fisica che segnerà un epoca. Il film avrà un seguito, molto tartassato dalla censura: Tempi nostri (1954).
Indice |
[modifica] Trama
Episodio Il carrettino dei libri vecchi: Un bonario rivenditore di libri usati mostra ai suoi clienti alcune opere del passato e subisce scherzi da parte del turbolento figlio di una edicolante.
Episodio Ballo Excelsior: Ricostruzione filmata del ballo allegorico di fine secolo del compositore Romualdo Marenco rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano l'11 gennaio 1881.
Episodio Meno di un giorno: Due amanti, per motivi contingenti, riescono a vedersi in una stanza d'albergo una volta al mese per poche ore, ma a causa di alcuni contrattempi non riescono a consumare il loro rapporto.
Episodio Il tamburino sardo: Durante la prima guerra mondiale combattuta contro gli austriaci un ragazzino nel consegnare un importante messaggio al comando italiano viene colpito e perde l'uso di una gamba.
Episodio Questioni d'interesse: Due contadini si accapigliano per il possesso di sterco da concime.
Episodio L'idillio: Tenero idillio estivo tra due bambini di famiglie dell'alta borghesia. Guido, a causa di un bacio dato alla dolce francesina Filli, si domanda se tale atto l'ha messa incinta e teme anche per la sua cameriera, che ha avuto un bambino senza essere sposata. Con la fine dell'estate arriva anche la dolorosa separazione.
Episodio La morsa: Un commerciante scopre il tradimento della moglie con il suo socio in affari. Rientrato a casa, dapprima fa finta di niente, poi con una scusa manda via la cameriera e, dopo aver costretto la moglie al perdono, la induce a togliersi la vita.
Episodio Pout-pourri di canzoni (Lo specio me ga dito, Oh Trieste, oh Trieste benedetta, Musica proibita, Un peu d'amour, Le valse bleu, Baciami baciami, Santa Lucia e Tripoli bel suol d'amore): Storia di un corteggiamento e matrimonio felice, allietato dalla nascita di un figlio e concluso con la partenza del marito per la guerra, dalla quale forse non ritornerà.
Episodio: Il processo di Frine: Una popolana viene processata per aver tentato di avvelenare insieme marito e suocera. Grazie alla sua prorompente bellezza, l'avvocato difensore nominato d'ufficio riesce con una ispirata e veemente arringa a ribaltare la situazione, trascinando pubblico e giurati dalla parte dell'imputata.
[modifica] Commento
La Cines di Carlo Civallero, dopo l'esito fallimentare della pellicola presentata in concorso alla XII° Mostra del Cinema del 1951 (il noir La città si difende, di Pietro Germi, che ebbe sì il premio come miglior film italiano ma non ebbe successo, né critico né tantomeno di pubblico) decise di affidare ad Alessandro Blasetti la regìa di questo che è considerato il primo (o uno tra i primi) film a episodi con titoli singoli per ogni segmento, una moda che in seguito prenderà piede con il filone del film a episodi negli anni '60.
Il film, che è accurato e professionale sotto tutti i dettagli, si avvale di professionisti di prim'ordine, tra i tecnici e tra gli attori: sulla parte di Vittorio De Sica, qui alla sua prima apparizione accanto a Gina Lollobrigida e sul suo celebre epiteto si sono già scritti fiumi di inchiostro e rimandiamo ulteriori commenti alla scheda dell'episodio Il processo di Frine.
Sono invece da notare i continui cambi di registro (dalla commedia al dramma) per ogni singolo episodio, raccordato dalla vicenda di un pacioso rivenditore di libri usati (Aldo Fabrizi) che subisce di continuo scherzi da parte del turbolento figlio dell'edicolante (Enzo Stajola, già celebre nel 1948 per aver interpretato il figlio dell'attacchino di manifesti in Ladri di biciclette): dall'invasione continua di persone importune (con toni comici evidenti) nella stanza d'albergo dove due amanti non riescono a consumare il loro rapporto alla celeberrima e drammatica vicenda del tamburino sardo; dal folgorante e irresistibile litigio tra due contadini per motivi futili alla tragedia della scoperta di un tradimento coniugale, qui "perdonato" con una sorta di istigazione al suicidio.
Ma l'episodio migliore del film, più tenero e "idilliaco" allo stesso tempo, è proprio quello tratto dalla novella di Guido Nobili: qui il ragazzino, alle prese durante le spensierate vacanze estive con la scoperta dei sentimenti e del sesso, pone domande ingenue ai suoi genitori, al nonno e alla cameriera, temendo inoltre per la sua amichetta francese alla quale ha scoccato un castissimo primo bacio. Anche qui alcune malelingue tentano di rovinare il dolce idillio nato tra i due bambini (un esplicito richiamo ai turbamenti adolescenziali di Domani è troppo tardi, uscito nel 1950 e diretto da Leonilde Moguy, con Anna Maria Pierangeli) gli adulti tentano di separarli in ogni modo, ma con la fine dell'estate arriva una separazione dolorosa e forse definitiva. Paolo Stoppa, Rina Morelli e Sergio Tofano formano un trio strepitoso in questo film che rimane sicuramente la loro migliore interpretazione, facendoci rimpiangere il loro mancato utilizzo insieme in altre pellicole.
Il film venne proiettato anche in Germania, col titolo Andere zeiten il 19 novembre 1953, quindi sempre nel 1953 sul mercato anglofono (in Gran Bretagna col titolo Infidelity e negli Stati Uniti d'America col titolo Time goes by). Proiettato diverse volte in televisione, non ha stranamente mai avuto una pubblicazione in videocassetta; ma finalmente nel 2005 viene pubblicato in DVD dalla Sony Pictures Home Entertainment.
[modifica] Altri tecnici
- Aiuto regista: Isa Bartalini
- Assistente regista: Filippo Mercati
- Operatore alla macchina: Goffredo Belisario
- Costumista: Veniero Colasanti
- Assistente costumista: Gaia Romanini
- Arredamento: Franco Lolli
- Direttore di produzione: Vittorio Forges Davanzati
- Organizzatore generale: Carlo Civallero
[modifica] Note
- Distribuzione: R.K.O. Radio Pictures Italia
- Lunghezza pellicola: 3.477 metri
- Iscrizione al P.R.C.: 1.046
- Visto di censura: 12.032 del 4 agosto 1952
- Prima proiezione pubblica: 20 agosto 1952 (serata inaugurale della XIII Mostra del Cinema di Venezia, fuori concorso); 28 settembre 1952 (in sala)
- Incasso: 550.000.000 lire