Castello d'Albertis di Genova
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Castello d'Albertis Museo delle Culture del Mondo Museo delle Musiche dei Popoli |
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Tipologia | Castello, parco e museo etnografico |
Indirizzo | Corso Dogali 18 - Genova |
Orari | da martedì al venerdì - ore 10:00 - 18:00; sabato e domenica 10.00 - 19:00 |
Biglietti | La visita al parco è gratuita.
Adulti ∈ 6,00; minori ∈ 4,5; ridotti |
Telefono | 010 2723820 - 010 2723464 |
Sito | Castellodalbertisgenova.it |
Mezzi pubblici | Il castello è raggiungibile da piazza Acquaverde-via Balbi (Stazione ferroviaria di Porta principe) con l'ascensore per Montegalletto. Con autobus AMT delle linee 33, 39 e 40. Un particolare servizio favorisce il trasporto e la visita al museo da parte di persone disabili. In auto è raggiungibile per chi proviene dalle autostrade uscendo al casello di Genova-Ovest. |
«Dalla torre maggiore si scorge Genova tutta, affascinante come odalisca addormentata»
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(Supplemento al giornale "Caffaro", 1 maggio 1892)
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Il Castello d'Albertis - già dimora del capitano di mare Enrico Alberto d'Albertis, attualmente sede del Museo delle Culture del Mondo di Genova - è uno degli edifici storici più apprezzati del capoluogo ligure.
Dall'alto della collina di Monte Galletto (o Montegalletto), una delle alture del quartiere di Castelletto, al pari dell'omologo castello Mackenzie domina Genova affacciandosi con una vista a tutto campo sul mar ligure.
Ideato dallo stesso D'Albertis - che ne fece sua dimora - con un gusto del collage architettonico in grado di mescolare castelli valdostani e palazzi fiorentini, il castello si richiama prevalentemente allo stile medioevale non disgiunto dal revival in auge nell'Ottocento e riguardante l'architettura neogotica.
Fu eretto dagli ingegneri Graziani e Francesco Parodi, con gli scultore Allegro e Marc'Aurelio Crotta (per la parte decorativa) e con la supervisione dell'architetto Alfredo d'Andreade sui resti delle antiche fortificazioni trecentesche e poi rinforzate nel XVI secolo.
Le opere di edificazione avvennero tra il 1886 e il 1892 e l'inaugurazione fu fatta coincidere con le celebrazioni per il quattrocentesimo anniversario della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo.
Alla sua morte (1932) d'Albertis donò il castello e le sue collezioni alla città di Genova, che poté così beneficiare non solo della dimora dal capitano stesso fantasiosamente arricchita di rimandi esotici, neogotici ed ispano-moreschi, e ricca di reperti frutto di numerosi viaggi, ma anche di un pezzo di storia cittadina: un bastione della cinta muraria cinquecentesca contenente i resti basamentali di una torre della precedente cinta medievale, su cui è andata a poggiarsi la costruzione del castello stesso.
Un non meno importante truciolo di storia - come ebbe a sottolineare un anonimo cronista nel supplemento al "Caffaro" del 1 maggio 1892 - lega le mura fortificate di Monte Galletto alla storia locale.
Fu su queste mura, infatti, che nel 1747 il popolo genovese trascinò (per l'ascesa di Pietraminuta) "i cannoni destinati a [far] battere la ritirata al nemico [austriaco]", a dimostrazione che, "anche strategicamente, [questa altura] è stata sempre un punto di grande importanza".
Indice |
[modifica] Il restauro
Dopo essere rimasto quasi in abbandono (durante negli anni settanta il suo parco veniva utilizzato nella stagione estiva, sull'onda delle serate romane a Massenzio, come café chantant), il castello è stato oggetto di un accurato intervento di restauro edilizio per l'adeguamento della struttura alle esigenze di una fruizione pubblica moderna.
In corrispondenza dell'apice geometrico del bastione è stata sostituita la copertura del tetto con una struttura in vetro ed è stato svuotato il bastione cinquecentesco dal riempimento di terra, liberando le strutture murarie al suo interno e recuperando in questo modo non solo un nuovo spazio espositivo, ma anche le diverse componenti architettoniche dell'intero complesso.
Questo ha permesso inoltre di afferrare in un solo colpo d'occhio i resti trecenteschi, la sobria spazialità dell’architettura rinascimentale e, in alto, bene stagliate contro il cielo, le merlature e la torre di invenzione ottocentesca.
[modifica] Le collezioni
Per un dettaglio sulle collezioni contenute nel Castello d'Albertis si rimanda alla voce Museo delle Culture del Mondo di Genova.
[modifica] Bibliografia
- Per una bibliografia dettagliata su Genova vedi Genova/Bibliografia
- Supplemento al Caffaro, 1 maggio 1892
- Per una bibliografia più dettagliata riguardo il castello d'Albertis vedi anche: Enrico Alberto d'Albertis
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Castello d'Albertis di Genova
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale del castello e del Museo delle Culture del Mondo
- Galleria fotografica di Castello D'Albertis e Mappa satellitare
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