Costantino Lascaris
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Constantino Lascaris nato nel 1434 a Constantinopoli, e morto nel 1501 a Messina, chiamato anche Konstandinos Laskaris fu un dotto bizantino, filologo e umanista. Egli è ricordato anche come uno dei promotori della rinascita dello studio della lingua greca in Italia.
Lascaris era discendente di una famiglia nobile della Bitinia,i Lascaridi, che aveva dato i natali a tre imperatori di Nicea durante il XIII secolo. Egli era fratello di Andrea Giovanni Lascaris.
Lascaris fu allievo di Giovanni Argyropulos, uno dei più noti eruditi del Rinascimento. Nel 1453, dopo la caduta di Costantinopoli, giunse - dopo un breve periodo trascorso a Corfù - in esilio in Italia grazie all’intermediazione del cardinale Basilio Bessarione. Nel 1460 si recò presso la corte sforzesca di Milano, dove Francesco Sforza lo assunse quale docente per sua figlia Ippolita. Qui divenne rapidamente il fulcro di un circolo di umanisti.
In seguito Lascari insegnò la lingua greca alle Università di Roma chiamato dal Bessarione; a Napoli dove la sua presenza fu sollecitata dal re Ferdinando I e, infine, dal 1466 alla morte, a Messina, dove fra i suoi studenti vi era Pietro Bembo.
Lascaris fu autore nel 1476 di una grammatica greca, intitolata Grammatica Graeca, sive compendium octo orationis partium, la quale rappresenta il primo libro in lingua e carattere greci stampato in Italia, grazie ad Aldo Manuzio.Alla sua morte Lascaris lasciò ben 76 volumi per il Senato di Messina. La collezione fu poi trasferita in Spagna dove è, attualmente, conservata alla biblioteca dell'El Escorial.
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