Estadio Centenario
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Estadio Centenario | |
Informazioni | |
Località | Montevideo Uruguay |
Inizio costruzione | 1929 |
Inaugurazione | 1930 |
Proprietario | Comune di Montevideo |
Progetto | Juan Antonio Scasso |
Beneficiari | |
Calcio | Nazionale di calcio uruguayana |
Capacità | |
Posti a sedere | 76.609 |
Lo Stadio Centenario (in spagnolo Estadio Centenario) è un impianto calcistico di Montevideo (Uruguay), tra i più famosi del mondo.
[modifica] Storia dell'impianto
La costruzione del Centenario fu bandita allorché il presidente della FIFA Jules Rimet incaricò l'Uruguay di organizzare la prima edizione dei mondiali di calcio.
L'architetto fu Juan Antonio Scasso, che progettò un impianto enorme, con oltre 100.000 posti di capienza, destinato ad ospitare grandi eventi sportivi.
I lavori presero avvio il 21 luglio 1929, diretti da Scasso ed effettuati con la manodopera di centinaia di operai. Questi furono suddivisi in tre turni di produzione, di modo che i lavori procedessero ininterrottamente. Inoltre le diverse sezioni dello stadio furono assegnate a vari costruttori. Il tutto affinché il grande impianto venisse terminato entro l'apertura dei mondiali dell'anno seguente, che sarebbero iniziati il 13 luglio 1930.
Ma nei mesi seguenti piogge torrenziali si abbatterono su Montevideo, ritardando notevolmente l'edificazione. Fu così che nonostante lo sforzo delle squadre operaie la fine dei lavori slittò di qualche giorno: la gara inaugurale, tra Francia e Messico dovette essere "dirottata" nel piccolo impianto di Pocitos, dove si sedettero appena 1000 spettatori.
Di lì a poco, comunque, i lavori terminarono e il Centenario era pronto per ospitare la prima partita dei padroni di casa dell'Uruguay, il 18 luglio contro il Perù. Al 65' Héctor Castro realizzò il goal partita, il primo siglato dalla Celeste in quello che sarà il principale teatro delle sue gare casalinghe.
Il Centenario ospitò tutte le altre gare dell'Uruguay in quel mondiale, più altre 5: in totale 10 (incluse le semifinali e la finale) delle 18 partite della manifestazione.
La più celebre è ovviamente l'ultima, la finalissima del 30 luglio, quando davanti ad oltre 100.000 spettatori l'Uruguay sconfisse 4-2 l'Argentina e divenne la prima squadra campione del mondo.
Successivamente il Centenario, oltre alle gare ufficiali di qualificazione ai mondiali e amichevoli della nazionale uruguayana, ha ospitato anche grandi eventi del calcio internazionale, cioè buona parte delle gare e le finali di quattro edizioni della Copa América. In tutte e quattro le edizioni (1942, 1956, 1967 e 1995) la vittoria è arrisa ai padroni di casa, a dimostrazione di quanto il Centenario sia sempre stato il "baluardo" della nazionale uruguayana[1].
Si pensi che nelle 38 partite di Copa América ivi disputate dalla Celeste, l'Uruguay ha vinto 31 volte e pareggiato 7, non perdendo mai. Per contro il Brasile ha qui vinto solo 2 volte su 20 gare giocate e mai contro l'Uruguay.
L'importanza per la storia del calcio del Centenario è stata sancita dalla FIFA che, il 18 luglio 1983, lo ha proclamato "Monumento storico del calcio mondiale".
[modifica] Curiosità
Il nome Centenario deriva dal fatto che nell'anno dell'apertura, il 1930, l'Uruguay celebrava il centenario della promulgazione della Costituzione della Repubblica (avvenuta nel 1830).
Il Centenario inoltre non è ufficialmente assegnato ad alcun club calcistico, essendo destinato ad ospitare le sole gare della nazionale. Tuttavia in alcune occasioni ospita i match più importanti del campionato uruguayano, di solito le gare in cui sono protagonisti i due maggiori club locali, il Nacional Montevideo e il Peñarol. Il motivo si deve alla ridotta capienza degli stadi di tali club, rispettivamente il Parque Central (20.000 posti) e Las Acacias (10.000).
[modifica] Note
- ↑ Il Centenario ha ospitato anche le gare interne dell'Uruguay nelle tre edizioni della Copa América senza sede fissa (1975, 1979 e 1983)