Frana
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Con il termine frana si indicano tutti i fenomeni di movimento o caduta di materiale roccioso o sciolto, a causa dell'effetto della forza di gravità su di esso.
In genere una frana è caratterizzata da tre parti:
- nicchia di distacco;
- alveo o pendio di frana;
- cumulo o accumulo di frana.
Le frane possono dare luogo a profonde trasformazioni della superficie terrestre, e a causa della loro alta pericolosità, in alcune aree abitate, devono essere oggetto di attenti studi e monitoraggi. Lo scopo è quello di essere in grado di prevedere un loro movimento o comunque se non fosse possibile bloccare la caduta del materiale, almeno deviarne o rallentarne la corsa tramite l'utilizzo di particolari strutture di ingegneria naturalistica.
Per frana o dissesto è da intendersi qualsiasi situazione di equilibrio instabile del suolo, del sottosuolo o di entrambi, compreso fenomeni di intensa erosione superficiale, o fenomeni franosi che interessano i pendii in profondità, tali movimenti sono controllati dalla gravità. I fattori o le cause che producono una frana o un movimento di massa sono molteplici si distinguono in tre tipi:
- cause predisponenti (ovvero proprie dell’ambiente naturale): natura del terreno, litologia, giacitura, andamento topografico, acclività dei versanti, clima, precipitazioni, variazioni di temperature, idrogeologia ecc.;
- cause preparatrici: disboscamento, piovosità, erosione dell’acque, variazione del contenuto d’acqua, azioni antropiche ecc;
- cause provocatrici: abbondanti piogge, erosione dell’acque, terremoti, scavi e tagli ecc;
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[modifica] Classificazione
- Frane di crollo: consistono nel distacco improvviso di grosse masse di roccia disposte su pareti molto ripide, il movimento iniziale ha come componente principale la caduta verticale verso il basso.
Causa predisponente è l'esistenza di sistemi di fratturazione o scistosità. Cause innescanti sono gli scuotimenti tellurici (terremoti), il "crioclastismo" (ghiaccio nelle fessure), la pioggia, lo sviluppo vegetale di apparati radicolari.
- Frane di scivolamento: si dividono in movimenti per scivolamento planare o rotazionale, nel "PLANARE" avvengono principalmente su delle superfici discontinue già inclinate (superfici di strato in successione sedimentaria, di fratturazione o scistosità in rocce metamorfiche) e prevalentemente si verificano su pendii a franapoggio quando gli strati non si riescono a sostenere tramite l'attrito tra le due superfici; nel movimento "ROTAZIONALE" si verificano solitamente con la neoformazione di superfici di taglio in presenza di materiali coerenti o pseudocoerenti,quando viene superata la resistenza al taglio degli stessi materiali.
- Frane per colamento (earth flows): si hanno in presenza di saturazione e successiva fluidificazione di masse siltoso-argillose in terreni di alterazione ad opera dell'acqua, la massa fangosa può anche coinvolgere nel suo movimento blocchi rocciosi di altra natura.
- Smottamenti: si intendono delle piccole frane di tipo superficiale, composte principalmente di materiali incoerenti o resi tali dall'effetto dell'acqua.