Linea gotica
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Campagna d'Italia (1943-45) |
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Husky – Baytown – 8 settembre – Avalanche – Achse – Occupazione di Roma – Repubblica Sociale – Regno del Sud – Volturno – Montelungo – Shingle – Montecassino – Liberazione di Roma – Linea gotica – Insurrezione di Aprile – Liberazione |
La linea gotica fu il nome dato dai tedeschi (Gotenstellung) alla linea lungo cui correva il fronte di guerra in Italia durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale: a nord erano attestati i nazifascisti, a sud gli alleati angloamericani.
La linea tagliava in due la penisola italiana da Massa-Carrara a Pesaro e si estendeva per una lunghezza di 320 km e per una profondità che in alcuni punti raggiungeva i 30 km.
La linea gotica era dunque una linea difensiva costituita da una serie di difese fisse tracciate lungo i crinali dell'Appennino, costruita dai militari tedeschi a partire dal momento dello sbarco Alleato in Sicilia (9 luglio 1943), per impedire che gli alleati raggiungessero la pianura padana, o comunque per rallentare il più possibile la loro avanzata: dalla pianura emiliana le Alpi e poi la Germania (attraverso il passo del Brennero) sarebbero state a portata di mano.
La linea gotica non aveva l'imponenza di mezzi e uomini del Vallo atlantico o della Linea Maginot: il sistema sfruttava le caratteristiche morfologiche delle montagne e barriere costruite con massi, legname, cemento armato, fossati anticarro, campi minati, reticolati, trincee, ricoveri, bunker per l'artiglieria e per le mitragliatrici. Le zone maggiormente fortificate erano quelle costiere ed il settore a cavallo del passo della Futa (dove era stato costruito un fossato anticarro lungo 5 km).
Nell'estate del 1944, dopo i primi segni di cedimento, Albert Kesselring cambiò il nome della linea difensiva nel meno altisonante linea verde (Grüne Linie).
La linea gotica fu attaccata dagli alleati nel settembre del 1944, e benché questi riuscissero a sfondare le prime linee in numerosi punti, non furono tuttavia in grado di portare l'attacco fino in fondo.
Le pesanti perdite subite, le difficoltà nell'ottenere i rinforzi e gli approvvigionamenti necessari per continuare l'attacco e l'arrivo della cattiva stagione costrinsero gli alleati a fermarsi per tutto l'inverno a cavallo fra il '44 ed il '45.
Quando con la ripresa dell'offensiva angloamericana la linea gotica finalmente crollò, questa aveva già egregiamente adempiuto al compito attribuitogli, ritardare per il maggior tempo possibile l'avanzata alleata.
È stato calcolato che vi furono circa 75.000 tedeschi vittime dei combattimenti (tra morti, feriti e dispersi), mentre il tributo pagato dagli alleati fu di circa 65.000 uomini.
Ancora oggi lungo la linea gotica è facile vedere i segni delle fortificazioni e fare ritrovamenti di residuati bellici.
[modifica] Bibliografia
- Gerhard Muhm, La tattica tedesca nella campagna d'Italia, Linea gotica avamposto dei Balcani, a cura di Amedeo Montemaggi - Edizioni Civitas, Roma 1993, http://www.larchivio.org/xoom/gerhardmuhm.htm
[modifica] Voci correlate
- Battaglia di Gemmano
- Battaglia di Montecassino
- Linea Gustav
- Vallo Alpino