Lingua longobarda
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La lingua dei Longobardi è un idioma germanico usato dall'omonima popolazione barbarica, che invase l'Italia nel VI secolo. L'uso di tal lingua declinò rapidamente già nel VII secolo. Gli invasori adottarono in effetti rapidamente il volgare neolatino parlato dalle popolazioni locali. A comprova di ciò l' Editto di Rotari del 643 - che pur era promulgato per i soli longobardi secondo il principio della personalità della legge - fu composto già in latino, anche se esso contiene numerose parole longobarde, in forma latinizzata o meno. Questi termini si riferivano in genere a istituti giuridici tipici della legge longobarda, per i quali non esisteva, dunque, un corrispondente vocabolo latino. Le ultime attestazioni dell'uso della lingua longobarda sembrano giungere all'anno 1000.
[modifica] Caratteristiche
Data l'assenza di testi scritti, poco si conosce della lingua dei Longobardi. Secondo i più, si tratterebbe di un dialetto dell'antico tedesco, visto che tale idioma mostra una delle prime evidenze di cosiddetto secondo spostamento consonantico dell’alto tedesco. Vi è chi suggerisce che tale spostamento consonantico si sia originato proprio nella lingua longobarda.
Nell'Historia Langobardorum Paolo Diacono menziona, ad esempio, il nome di un duca: Zaban, che presenta lo spostamento da /t/ a /ts/. Il termine 'stolesazo' contenuto nell’ editto di Rotari (il secondo elemento del nome è apparentato all’inglese seat) mostra il medesimo spostamento. Molti nomi nella famiglia reale longobarda presentano consonanti spostate, in particolare /p/ < /b/ nei casi seguenti (pert < bert: Aripert, Godepert; perg < berg: Perctarit, Gundperga (figlia del re Agilulf); prand < brand: Ansprand, Liutprand). Tale evoluzione ha lasciato nella lingua italiana le due serie diverse di nomi: banca/balcone; panca/palco. Ora gli ultimi sono individuabili come di origine longobarda proprio in quanto passati attraverso il secondo spostamento consonantico.
[modifica] Grammatica
A causa della scarsità delle fonti non si possono che fare delle ipotesi. Si ritiene, in ogni caso, che la grammatica della lingua longobarda riprenda sostanzialmente le strutture dell' alto tedesco