Molassana (quartiere di Genova)
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Molassana (in dialetto genovese Moassann a) è un grosso quartiere della periferia di Genova(nell'ordine dei 30.000 abitanti), situato nella Valle del Bisagno, nell’entroterra di levante della città. Pur venendo a fare parte del Comune di Genova soltanto nel 1926, anno di nascita della cosiddetta "Grande Genova", è parte insieme a tutta la Valbisagno, dell'entroterra storicamente più legato alla città e al porto: fin dai tempi di Roma, l'acqua giunge in città e sul molo da qui, ed è lo storico Adorno a dire che l'unico modo per prendere Genova, è separarla dalla Valbisagno. A questa tardiva "urbanizzazione" deve comunque la sua particolare conformazione: è composto da ville - già dimore di villeggiatura dei genovesi – accostate a palazzoni di edilizia popolare; così come è composto da nuclei fortemente urbanizzati che confinano con l’aperta campagna. Una periferia di residenza seppur popolare, che conserva ancora degli aspetti di ruralità, ricca di verde e di quello che gli architetti chiamano "spazio negativo".
I genovesi conoscono Molassana per le sue innumerevoli trattorie di tipica cucina ligure, per i suoi numerosi impianti sportivi ( in particolare l’impianto polisportivo di ca' de Rissi o quello più nuovo della Sciorba ), e per i percorsi escursionistici di cui il quartiere è ricco, come l’ acquedotto storico di Genova, sentiero in pietra di luserna, resto del condotto che come già detto riforniva la città, e che a Molassana compie gran parte del suo percorso. Da menzionare il famoso "Castelluzzo di Molassana" a 307 m; un antico baluardo difensivo, tra i più antichi del genovesato, risalente addirittura alla fine del X secolo, oltre mille anni fa. Non meno interessanti sono le "Terre Rosse" poco sotto il Castelluzzo a 270 m circa di quota, una piccola area composta da rocce e argilla rossa, dove la vegetazione stenta a crescere, formando un micro paesaggio quasi lunare, arido e roccioso; e ancora l'antico borgo di Cartagenova o i grandi Prati Casalini, in cima della Valle del Rio Geirato, che in inverno diventano un inaspettato lago.
Nella storia di Molassana trova anche spazio la vicenda del Gran Diavolo (al secolo Giuseppe Musso), brigante della fine del 700, che qui, lungo la strada che collegava e collega Genova con Piacenza, effettuava le sue scorribande. L’eco della sua leggenda risuonò a lungo, tanto che gli fu dedicata persino una tragedia.
Ma tra i prati e i palazzoni di Molassana trova anche spazio il Teatro dell’Ortica, che qui ha sede: si tratta di una compagnia di teatroterapia e teatro sociale, unica in Liguria nel suo genere.
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