Notte (parte del giorno)

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La notte, che si alterna al dì, è parte del giorno, nel senso astronomico del termine. Si tratta dell'intervallo di tempo compreso tra il tramonto e l'alba, in cui il Sole rimane al di sotto dell'orizzonte.

In termini temporali, indicando la notte di un determinato giorno, si indica il tempo che intercorre tra il tramonto del giorno stesso e l'alba di quello successivo (es. "Notte di San Silvestro").
Il termine può anche essere utilizzato per indicare tempi remotissimi e, in quanto tali, oscuri (es. la notte dei tempi).

[modifica] La notte nella mitologia norrena

Per approfondire, vedi la voce Nótt.

La mitologia norrena ha un mito molto chiaro per spiegare l'esistenza della notte: Nótt è la sua personificazione, come descritto nel Gylfaginning, il primo capitolo dell'Edda in prosa di Snorri Sturluson, al canto 10.

[modifica] Astronomia

L'inizio della notte coincide con la scomparsa del Sole sotto l'orizzonte e termina con la sua ricomparsa al di sopra dello stesso.
La notte, come del resto il dì, ha una durata variabile sui diversi punti della Terra. La successione tra notte e dì è determinata dalla rotazione terrestre, mentre la disuguaglianza di tempo dall'inclinazione dell'asse terrestre, intorno alla quale la Terra ruota.
In queste condizioni, in funzione delle posizioni che la Terra occupa rispetto al Sole che la illumina, i differenti punti del globo compiono alternativamente nella luce e nell'ombra percorsi differenti.

La notte ai poli dura 6 mesi, mentre nei circoli polari artici e antartici esistono giorni di 24 ore rispettivamente al solstizio d'estate e al solstizio d'inverno.
All'equatore dì e notte hanno identica durata per tutto l'anno (12 ore), negli altri punti del globo questa situazione avviene solo agli equinozi: 21 marzo (equinozio di primavera), 23 settembre ((equinozio d'autunno).
La notte più lunga per l'emisfero boreale coincide con il solstizio d'inverno (il 22 dicembre).