Origin of Symmetry
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Origin of Symmetry | ||
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Artista | Muse | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 18 giugno 2001 | |
Durata | 51 min 42 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 11 | |
Genere | Rock | |
Etichetta | Mushroom Records | |
Produttore | John Leckie, David Bottrill, Muse | |
Registrazione | Ridge Farm Studios, Surrey e Real World Studio, Wiltshire |
Muse - cronologia | ||
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Album precedente Showbiz (1999) |
Album successivo Hullabaloo (2002) |
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Origin of Symmetry (2001) è il secondo disco della band inglese Muse e da alcuni fan considerato il migliore, sebbene si ripeteranno a livelli analoghi nel 2003 con Absolution.
[modifica] Tracce
Tutte le canzoni sono state scritte da Matthew Bellamy, leader del gruppo, tranne la traccia 10, che è di Leslie Bricusse e Anthony Newley.
- New Born - 6:01
- Bliss - 4:12
- Space Dementia - 6:20
- Hyper Music - 3:20
- Plug in Baby - 3:40
- Citizen Erased - 7:19
- Micro Cuts - 3:38
- Screenager - 4:20
- Darkshines - 4:47
- Feeling Good - 3:19
- Megalomania - 4:38
[modifica] Formazione
- Matthew Bellamy - chitarra elettrica, tastiere, voce
- Dominic Howard - batteria e percussioni
- Chris Wolstenholme - basso, vibrafono, seconda voce
[modifica] Descrizione
In alcune canzoni viene preso spunto da Karma Police dei Radiohead, dove si trova un piano che fa sfondo all'orchestra di chitarre elettriche, di concepimento Bellamyano, di bassi, di pianole che cercano in qualche modo di seguire la linea melodica, o di contrastare l'elevato volume delle chitarre. È l'esempio di Bliss (dove, oltre al piano ci sono pure le tastiere), New Born (dove però il piano scompare definitivamente all'irruenza delle chitarre) e Space Dementia. In quest'ultima si inizia col pianoforte, apparentemente calmo, che nell'arco di pochi secondi si trasforma in un andare avanti e indietro con le note, fino alla prepotente entrata della batteria che, con l'ausilio della chitarre, disturba il piano che, nel tentativo di seguire gli altri strumenti, la fa comunque da padrone. La calma si ritrova nel ritornello, dove il piano scompare per lasciare spazio alle allucinazioni dovute agli effetti sonori delle tastiere. La calma è una prerogativa di Screenager, che viene dopo la violenza e gli acuti di Micro Cuts.
Capolavori assoluti del disco sono Plug In Baby e Citizen Erased. La prima è un rock deciso di ispirazione punk, tutto giocato sull’assolo di partenza - che ritorna più volte - e sull'uso di chitarre che si intrecciano in quella che sarà la linea melodica. La seconda è forse il brano migliore dell'intero disco. 7 minuti di canzone che fanno tornare in mente Paranoid Android – altro brano frutto del genio musicale dei Radiohead. Il punto di contatto tra queste due canzoni non è una certa rassomiglianza della melodia, ma il cambiamento radicale che avviene 3 volte; nella prima parte si notano le chitarre elettriche che creano confusione e a malapena fanno udire il falsetto di Bellamy; dopo il primo ritornello, si lascia spazio alla seconda parte priva di chitarre elettriche; rimangono un basso, una batteria e degli effetti creati dalle tastiere. Il ritorno delle chitarre elettriche riporta la struttura della canzone a quella iniziale. L’ultima parte è la più melodica. Dopo un assolo di chitarra e il terzo ritornello avviene la svolta definitiva: le chitarre scompaiono lasciando spazio all’ultima chitarra che accompagna fino all’ingresso del pianoforte, agli effetti, all'immancabile basso e alla batteria che con calma controllata dalla voce di Bellamy, traghettano la canzone alla fine.
C'è anche spazio per una cover: è Feeling Good, recentemente coverizzata anche da Michael Bublé. I Muse cambiano la canzone da jazz a rock, quando subentrano le immancabili chitarre elettriche che seguono la linea melodica, e in certi punti delle canzone dove si trova un "ritorno alle origini". Bellamy decise di inserire questa cover nell'album in onore a sua madre, da poco defunta, poiché era la canzone che lei preferiva e la ascoltava notte e giorno.
Completano il disco Hyper Music, Megalomania e Darkshines.
Componenti |
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Matthew Bellamy | Dominic Howard | Chris Wolstenholme |
Discografia |
Showbiz (1999) | Origin of Symmetry (2001) | Hullabaloo (2002) | Absolution (2003) | Black Holes and Revelations (2006) |