Rifugio Tommaso Pedrotti
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Rifugio Tommaso Pedrotti - Tosa | |
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Il rifugio Pedrotti (m. 2.491) e la Bocca di Brenta |
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Altitudine: | 2.491 m s.l.m. |
Stato: | Italia |
Località: | San Lorenzo in Banale |
Coordinate: | 46° 09' 15,1'' Nord; 10° 53' 55,6'' Est |
Catena: | Dolomiti di Brenta - Alpi Retiche |
Inaugurazione: | 1881 |
Proprietà: | SAT - Club Alpino Italiano |
Gestione: | Fortunato Donini, guida alpina |
Periodo di apertura: | dal 20 giugno al 20 settembre. |
Capienza: | 120 + 20 posti letto |
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Il rifugio Tommaso Pedrotti - Tosa è un rifugio situato nelle Dolomiti di Brenta, Comune di San Lorenzo in Banale (Trentino occidentale), a 2.491 metri di altitudine.
Si compone di due edifici, per una capacità ricettiva totale di 120 posti letto. E' aperto dal 20 giugno al 20 settembre.
Dispone inoltre di un locale invernale, sempre aperto, con 20 posti.
Indice |
[modifica] Storia
Il primo edificio ad essere costruito è stato l'attuale rifugio Tosa, realizzato dalla SAT nel 1881 a 2.439 metri di altitudine. La costruzione originaria era costituita da una capanna di un solo locale.
Ampliato più volte nel corso degli anni, oggi è utilizzato come dipendenza del vicino rifugio Pedrotti.
Il secondo edificio fu costruito all'inizio del XX secolo dalla sezione bremese del Club Alpino austro-tedesco, che lo edificò in località "Sella del Rifugio", tra la Cima Brenta Bassa e il Croz del Rifugio, ad un'altitudine di 2.491 metri s.l.m.
Tale secondo fabbricato divenne proprietà della SAT all'esito di una lunga controversia giudiziale, decisa nel 1914 dalla Corte Suprema di Vienna.
Dopo la prima guerra mondiale il rifugio fu ristrutturato ed intitolato alla memoria di Tommaso Pedrotti, fratello di due presidenti della SAT.
[modifica] Caratteristiche
I due rifugi si trovano in posizione centrale nel gruppo delle Dolomiti di Brenta, e permettono un agevole accesso a celebri ascensioni e ferrate, tra cui la Via delle bocchette.
Le strutture del rifugio sono frequentate in estate da migliaia di alpinisti ed escursionisti.
[modifica] Accessi
- da Molveno (m. 864)
- per la Val delle Seghe, passando dal rifugio Selvata (m. 1663) (segnavia 319, ore 4.30).
- dalla località Pradél (m. 1367) (raggiungibile in automobile da Andalo, o con telecabina da Molveno), per il Rifugio Croz dell’Altissimo (m. 1.430) segnavia 340, proseguendo poi per il Rifugio Selvata.
- dal rifugio Vallesinella di Madonna di Campiglio (m. 1.513) per il sentiero n. 317 fino al rifugio Casinei (m. 1.825), quindi per il n. 318 che passa dal Rifugio Maria e Alberto Brentei (m. 2.183) e valica la Bocca di Brenta (m. 2.552) - ore 3.10
[modifica] Traversate principali
- Al Rifugio Tuckett (m. 2486), per due vie:
- lungo il sentiero Osvaldo Orsi: costeggiando il lato est della catena degli Sfulmini, si taglia in cengia la Cima Brenta, per giungere al Rifugio attraverso la Bocca di Tuckett (m. 2.648) (ore 3 e 30 minuti; percorso molto interessante, a tratti esposto, frequentato in estate).
- per la via delle Bocchette sino alla Bocca dei Armi (m. 2.749), poi per le Bocchette Alte. Si toccano le bocchette di Brenta, del Campanile Basso, degli Sfúlmini e degli Armi (8 ore e 30; percorso attrezzato, spettacolare e impegnativo, molto esposto, con caratteristiche prettamente alpinistiche, giunge a superare i 3.000 m. di altitudine).
- al Rifugio Silvio Agostini in Val d’Ambiez (m. 2.405)
- per il sentiero Elio Palmieri (segnavia 320), attraverso la Forcolotta di Noghera (m. 2.423) - ore 2.30 - difficoltà E
- per la via ferrata Livio Brentari e la Vedretta d’Ambiez, segnavia n. 304 e 358 - ore 2.40
[modifica] Ascensioni
- Cima Brenta bassa (m. 2.809) - difficoltà F
- Cima Tosa (m. 3.159) - diff. F
- Campanile Alto (m. 2.937) - diff. PD
- Campanile Basso (m. 2.883) - diff. TD (passaggi di 4 sup.)