Rub' al-Khali
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Rub‘ al-Khālī (الربع الخالي), ossia "Il quarto vuoto", è il più grande deserto di sabbia del mondo. Ricopre il terzo più meridionale della Penisola araba.
Ancora ampiamente inesplorato e praticamente disabitato, il deserto è lungo circa 1.000 km e largo circa 500. Persino i Beduini ne sfiorano solo le zone marginali. Ciò nonostante esistono compagnie di viaggi che offrono escursioni assistite da GPS nel deserto. Il primo occidentale di cui si ha notizia che abbia attraversato il Rub' al-Khālī fu Bertram Thomas nel 1931.
Con temperature estive che vanno da vari gradi sotto lo zero di notte ad oltre 60 gradi Celsius sopra lo zero a mezzogiorno, e dune più alte della Torre Eiffel - oltre 330 metri - il deserto potrebbe essere l'ambiente più inospitale del pianeta. Comunque, come quasi ovunque, la vita vi fiorisce. Vi si trovano aracnidi, roditori e piante appartenenti alla famiglia delle succulente.
La desertificazione ha progredito nel corso dei millenni. Prima che questa rendesse così difficoltose le rotte che lo attraversavano, le carovane del commercio dell' incenso passavano in età preislamica attraverso distese oggi virtualmente impercorribili, fino alla fine del III secolo d. C. circa. Si veda ad esempio la città perduta di Ubar (in arabo Wabar), che dipendeva da questo commercio.
In età a noi più vicine invece le due rotte carovaniere erano quelle "del Hijāz", parallela al Mar Rosso, e quella più impervia "dell'Iraq". La prima metteva in collegamento lo Yemen al Mar Mediterraneo mentre la seconda l'Oman alla Mesopotamia.