Spaghetti-western
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Spaghetti-western (o anche Italo-Westerns in inglese) è il nome dato ad una categoria di film western che emersero in Italia negli anni sessanta e settanta, prodotti e girati quasi sempre interamente proprio negli studi italiani, avvalendosi spesso di grandi star internazionali, ancora agli albori della loro carriera.
Grazie a questo prolifico filone, negli anni sessanta e settanta del secolo scorso il western rinacque in Italia dopo un periodo di decadenza.
Indice |
[modifica] Nascita e sviluppo del genere
Inizialmente il termine, nato negli Stati Uniti, voleva solamente indicare delle pellicole caratterizzate dal fatto di essere girate in italiano, con budget ridotti ed uno stile minimalista, secondo le convenzioni dei primi western, in parte intenzionalmente, in parte come conseguenza dei mezzi limitati. Inoltre, il termine voleva alludere al sangue sparso copiosamente nei film, che ricordava molto il sugo sugli spaghetti. Nonostante questa iniziale diffidenza, a poco a poco il genere si è sempre più distinto, e già negli anni ottanta i film appartenenti al genere sono stati fortemente rivalutati dalla critica, soprattutto grazie a quello che è il più importante esponente e maestro del genere, il regista Sergio Leone, tanto da essere oggi rispettati al pari dei loro "colleghi" americani.
Molte produzioni erano a basso costo e perciò erano girati in luoghi simili ma meno dispendiosi del lontano west americano (spesso nel sud della Spagna o nel nord Africa).
I film più conosciuti, e probabilmente gli "archetipi" del genere, sono quelli della cosiddetta trilogia del dollaro, diretti proprio da Sergio Leone, con Clint Eastwood (che diede vita al ruolo dell'Uomo senza nome) e le famosissime colonne sonore di Ennio Morricone (tre nomi che ormai oggi sono sinonimi del genere stesso): Per un pugno di dollari (1963), Per qualche dollaro in più (1964) ed infine Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Quest'ultimo è senza dubbio uno dei western più famosi di tutti i tempi, ed ebbe, relativamente agli altri film, un budget atipicamente alto: quasi un milione di dollari.
In un certo senso sono considerati dei B-movie anche buona parte dei film catalogati come spaghetti-western, che vennero inizialmente considerati un genere di film di bassa qualità. In realtà la generalizzazione non è corretta: sotto l'etichetta generica di spaghetti-western figurano opere, come la già citata trilogia del dollaro, che sono considerate pietre miliari della storia del cinema, non solo del genere.
Tra le varianti più significate ricordiamo il western gotico che vanta titoli come Tempo di massacro e Joko invoca Dio e muori... dove alla solarità degli scenari western si contrappongono scenari cupi e cimeteriali. In Sentenze di morte di Mario Lanfranchi (1968) appare addirittura uno sorta di "cowboy zombie" (ben prima della graphic novel Dead West di Joe R Lansdale). Anche il western peplum e il thriller western hanno avuto il loro momento d'oro durante la grande stagione di uno dei generi più prolifici della storia del cinema.
Il genere, dopo l'esplosione incredibile degli anni sessanta e settanta, scomparve repentinamente quasi del tutto, dando vita a pochissimi film negli anni ottanta e novanta.
In un certo senso, l'ultimo grande film del genere può essere considerato, con le giuste considerazioni, Gli spietati (Unforgiven) del 1992, che vede l'icona del genere Clint Eastwood dietro la macchina da presa. Nei titoli di coda appare la significativa dedica: "a Sergio [Leone]" (la stessa che più di dieci anni dopo, nel 2003, Quentin Tarantino ha inserito nei titoli di Kill Bill vol. 1 e Kill Bill vol. 2).
Alcuni film similari di produzione spagnola prendono il nome di chorizo-western o paella-western, mentre una pubblicità per la commedia giapponese Tampopo coniò la definizione di noodle-western (noodle sono proprio gli spaghetti giapponesi) per descrivere la parodia di un ristorante di noodle. I moderni film western di Robert Rodriguez sono stati soprannominati burrito-western.
[modifica] Segni distintivi
Nel 1971, Franco Ferrini pubblicò sulla rivista Bianco e Nero un articolo in cui individuava nove situazioni-tipo che distinguevano il western all'italiana da quello classico. Queste situazioni riguardavano l'uso diverso che negli spaghetti-western viene fatto dell'alcol, dei nomi, della banca, delle armi, della Legge, del cimitero e del duello.
Al di là di questo, si può dire che nei western all'italiana il protagonista non è quasi mai un Eroe, ma più spesso un antieroe mosso da interesse invece che da motivazioni idealistiche. Il western italiano non è, poi, ottimista come quello classico e presenta quasi sempre il denaro come unico vero interesse dei personaggi.
Oltre agli studios e alle location italiane, molto spesso gli spaghetti-western venivano girati nel deserto spagnolo dell'Almería. Proprio per questi scenari e per il contesto, che rendeva facilmente reperibile attori e comparse spagnole, temi ricorrenti di alcuni spaghetti-western sono la Rivoluzione messicana, i banditi messicani e la zona "calda" del confine tra il Messico e gli USA.
Tipici del genere sono anche i titoli particolari e quasi "parlanti", delle vere e proprie frasi che rispecchiano gli stereotipi delle pellicole (vedi filmografia a fondo pagina), al pari dei nomi e soprattutto dei soprannomi dei personaggi: Trinità, Alleluja, il Magnifico...
Altrettanto caratterizzante è la presenza ricorrente di alcuni personaggi, Django, Sartana, Sabata giusto per citare i più famosi, a creare delle saghe a volte lunghe anche una decina di film, che puntavano molto sul richiamo del personaggio già noto al pubblico, oppure creando ogni volta nuovi protagonisti molto simili tra loro (ci sono svariati Joe ed altrettanti Colt, vedi anche qui la filmografia).
[modifica] Protagonisti
[modifica] Registi
- Sergio Leone
- Sergio Corbucci
- Sergio Sollima
- Giulio Petroni
- Tonino Valerii
- Enzo G. Castellari
- Antonio Margheriti
[modifica] Attori
- Lee Van Cleef
- Bud Spencer (Carlo Pedersoli)
- Terence Hill (Mario Girotti)
- Klaus Kinski
- Gian Maria Volontè
- Eli Wallach
- Franco Nero
- Gianni Garko
- Jack Palance
- Henry Fonda
- Charles Bronson
- Fernando Sancho
- Tomas Milian
- Giuliano Gemma
- Fabio Testi
- George Hilton
- Anthony Steffen (Antonio de Teffé)
[modifica] Compositori
[modifica] Filmografia essenziale
[modifica] Anni sessanta
- 1964 - Per un pugno di dollari, regia di Sergio Leone
- 1964 - Minnesota Clay, regia di Sergio Corbucci
- 1965 - All'ombra di una colt, regia di Giovanni Grimaldi
- 1965 - Per qualche dollaro in più, regia di Sergio Leone
- 1965 - Una pistola per Ringo, regia di Duccio Tessari
- 1965 - Il ritorno di Ringo, regia di Duccio Tessari
- 1965 - Un dollaro bucato, regia di Giorgio Ferroni
- 1965 - Una bara per lo sceriffo, regia di Mario Caiano
- 1965 - Adiós gringo, regia di Giorgio Stegani
- 1966 - The Bounty Killer (El precio de un hombre), regia di Eugenio Martín
- 1966 - 10.000 dollari per un massacro, regia di Romolo Guerrieri
- 1966 - Perché uccidi ancora, regia di José Antonio de la Loma
- 1966 - I lunghi giorni della vendetta, regia di Florestano Vancini
- 1966 - Sette dollari sul rosso, regia di Alberto Cardone
- 1966 - Requiescant, regia di Carlo Lizzani
- 1966 - I crudeli, regia di Sergio Corbucci
- 1966 - Arizona Colt, regia di Michele Lupo
- 1966 - Gli uomini dal passo pesante, regia di Albert Band e Mario Sequi
- 1966 - Per pochi dollari ancora, regia di Giorgio Ferroni
- 1966 - Ringo, il volto della vendetta (Los cuatro salvajes), regia di Mario Caiano
- 1966 - Il buono, il brutto, il cattivo, regia di Sergio Leone
- 1966 - Pochi dollari per Django, regia di León Klimovsky
- 1966 - Johnny Oro, regia di Sergio Corbucci
- 1967 - Un dollaro a testa, regia di Sergio Corbucci
- 1967 - Mille dollari sul nero, regia di Alberto Cardone
- 1967 - Il grande silenzio, regia di Sergio Corbucci
- 1967 - ...E divenne il più spietato bandito del sud (El hombre que mató a Billy el Niño), regia di Julio Buchs
- 1967 - Il pistolero segnato da Dio, regia di Giorgio Ferroni
- 1967 - L'uomo, l'orgoglio, la vendetta, regia di Luigi Bazzoni
- 1967 - Dio perdona... io no!, regia di Giuseppe Colizzi
- 1967 - Django, regia di Sergio Corbucci
- 1967 - La resa dei conti, regia di Sergio Sollima
- 1967 - La più grande rapina del West, regia di Maurizio Lucidi
- 1967 - Da uomo a uomo, regia di Giulio Petroni
- 1967 - Texas addio, regia di Ferdinando Baldi
- 1967 - I giorni dell'ira, regia di Tonino Valerii
- 1967 - Un poker di pistole, regia di Giuseppe Vari
- 1967 - Per 100.000 dollari ti ammazzo, regia di Giovanni Fago
- 1967 - Vado, l'ammazzo e torno, regia di Enzo G. Castellari
- 1967 - Ballata per un pistolero, regia di Alfio Caltabiano
- 1967 - Il grande silenzio, regia di Sergio Corbucci
- 1967 - Se sei vivo spara, regia di Giulio Questi
- 1968 - C'era una volta il West, regia di Sergio Leone
- 1968 - Faccia a faccia, regia di Sergio Sollima
- 1968 - Al di là della legge, regia di Giorgio Stegani
- 1968 - I quattro dell'Ave Maria, regia di Giuseppe Colizzi
- 1968 - Uno di più all'inferno, regia di Giovanni Fago
- 1968 - I vigliacchi non pregano, regia di Mario Siciliano
- 1968 - Gentleman Jo... uccidi, regia di Giorgio Stegani
- 1968 - Preparati la bara!, regia di Ferdinando Baldi
- 1968 - T'ammazzo! - Raccomandati a Dio, regia di Osvaldo Civirani
- 1968 - Il mercenario, regia di Sergio Corbucci
- 1968 - I morti non si contano (¿Quién grita venganza?), regia di Rafael Romero Marchent
- 1968 - Oggi a me... domani a te!, regia di Tonino Cervi
- 1968 - Se incontri Sartana prega per la tua morte, regia di Gianfranco Parolini
- 1968 - ...e per tetto un cielo di stelle, regia di Giulio Petroni
- 1969 - Tepepa di Giulio Petroni
- 1969 - Sono Sartana, il vostro becchino, regia di Giuliano Carnimeo
- 1969 - Un esercito di cinque uomini, regia di Don Taylor e Italo Zingarelli
- 1969 - Garringo, regia di Rafael Romero Marchent
- 1969 - Gli specialisti, regia di Sergio Corbucci
- 1969 - Corri, uomo, corri, regia di Sergio Sollima
- 1969 - Django il bastardo, regia di Sergio Garrone
- 1969 - Il prezzo del potere, regia di Tonino Valerii
- 1969 - La collina degli stivali, regia di Giuseppe Colizzi
- 1969 - Vivi o, preferibilmente, morti, regia di Duccio Tessari
- 1969 - Ehi amico... c'è Sabata, hai chiuso!, regia di Gianfranco Parolini
[modifica] Anni settanta
- 1970 - Lo irritarono... e Sartana fece piazza pulita (Un par de asesinos), regia di Rafael Romero Marchent
- 1970 - Lo chiamavano Trinità, regia di Enzo Barboni
- 1970 - Arizona si scatenò... e li fece fuori tutti, regia di Sergio Martino
- 1970 - Un uomo chiamato Apocalisse Joe, regia di Leopoldo Savona
- 1970 - Anda muchacho, spara! (El sol bajo la tierra), regia di Aldo Florio
- 1970 - Django sfida Sartana, regia di Pasquale Squitieri
- 1970 - C'è Sartana... vendi la pistola e comprati la bara, regia di Giuliano Carnimeo
- 1970 - Vamos a matar, compañeros, regia di Sergio Corbucci
- 1970 - Buon funerale, amigos!... paga Sartana, regia di Giuliano Carnimeo
- 1970 - Arriva Sabata!, regia di Tulio Demicheli
- 1970 - Una nuvola di polvere... un grido di morte... arriva Sartana, regia di Giuliano Carnimeo
- 1970 - Shango, la pistola infallibile, regia di Edoardo Mulargia
- 1970 - Quel maledetto giorno d'inverno... Django e Sartana all'ultimo, regia di Demofilo Fidani
- 1970 - La collera del vento, regia di Mario Camus
- 1971 - Giù la testa, regia di Sergio Leone
- 1971 - ...continuavano a chiamarlo Trinità, regia di Enzo Barboni
- 1971 - Gli fumavano le Colt... lo chiamavano Camposanto, regia di Giuliano Carnimeo
- 1971 - ...e lo chiamarono Spirito Santo, regia di Roberto Mauri
- 1971 - Blindman, regia di Ferdinando Baldi
- 1971 - È tornato Sabata... hai chiuso un'altra volta, regia di Gianfranco Parolini
- 1971 - E continuavano a fregarsi il milione di dollari (Bad Man's River), regia di Eugenio Martín
- 1971 - Indio Black, sai che ti dico: Sei un gran figlio di..., regia di Gianfranco Parolini
- 1971 - W Django!, regia di Edoardo Mulargia
- 1971 - Testa t'ammazzo, croce... sei morto... Mi chiamano Alleluja, regia di Giuliano Carnimeo
- 1972 - Si può fare... amigo, regia di Maurizio Lucidi
- 1972 - E poi lo chiamarono il magnifico, regia di Enzo Barboni
- 1972 - Il West ti va stretto, amico... è arrivato Alleluja, regia di Giuliano Carnimeo
- 1972 - Viva la muerte... tua!, regia di Duccio Tessari
- 1972 - Il grande duello, regia di Giancarlo Santi
- 1972 - La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?, regia di Giulio Petroni
- 1972 - Una ragione per vivere e una per morire, regia di Tonino Valerii
- 1972 - J. and S. - Storia criminale del Far West, regia di Sergio Corbucci
- 1972 - Amico, stammi lontano almeno un palmo, regia di Michele Lupo
- 1972 - Il mio nome è Shangai Joe, regia di Mario Caiano
- 1972 - Pancho Villa - I tre del mazzo selvaggio (Pancho Villa), regia di Eugenio Martín
- 1973 - Campa carogna... la taglia cresce, regia di Giuseppe Rosati
- 1973 - Los amigos, regia di Paolo Cavara
- 1973 - Ci risiamo, vero Provvidenza?, regia di Alberto De Martino
- 1973 - Il mio nome è Nessuno, regia di Tonino Valerii
- 1973 - Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto, regia di Giuliano Carnimeo
- 1973 - Tequila! (Uno, dos, tres... dispara otra vez), regia di Tulio Demicheli
- 1974 - Di Tressette ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno, regia di Giuliano Carnimeo
- 1974 - Il bianco, il giallo, il nero, regia di Sergio Corbucci
- 1975 - Il mio nome è Scopone e faccio sempre cappotto, regia di Juan Bosch
- 1975 - I quattro dell'Apocalisse, regia di Lucio Fulci
- 1975 - La parola di un fuorilegge... è legge! (Take a Hard Ride), regia di Antonio Margheriti
- 1975 - Un genio, due compari, un pollo, regia di Damiano Damiani
- 1975 - Cipolla Colt, regia di Enzo G. Castellari
- 1976 - Keoma, regia di Enzo G. Castellari
- 1977 - California, regia di Michele Lupo
- 1977 - El Macho, regia di Marcello Andrei
- 1977 - Mannaja, regia di Sergio Martino
- 1978 - Sella d'argento, regia di Lucio Fulci
[modifica] Dagli anni ottanta ad oggi
- 1981 - Occhio alla penna, regia di Michele Lupo
- 1985 - Tex e il signore degli abissi, regia di Duccio Tessari
- 1987 - Django 2, il grande ritorno, regia di Nello Rossati
- 1994 - Botte di Natale, regia di Terence Hill
- 1995 - Johnathan degli orsi, regia di Enzo G. Castellari
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