Transnistria
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La Transnistria, conosciuta anche come Transdniestria o Trans-Dniester, o anche detta Repubblica Moldava di Transdniestria o Repubblica Moldava di Transnistria (MRT) dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo, è una entità separata della Moldavia, nell'Est Europeo, tra Moldavia e Ucraina. Il noma deriva dal fiume Nistro: la Transnistria è infatti l'area della Moldavia posta ad est del fiume.
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Mappa Amministrativa della Moldavia con la Transnistria evidenziata di giallo |
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Lingua ufficiale | rumeno (moldavo), russo e ucraino | |
Forma di governo | repubblica non riconosciuta | |
Capitale | Tiraspol | |
Presidente | Igor Smirnov | |
Indipendenza | Dichiarazione unilaterale del 2 settembre 1990, non riconosciuta da alcuno stato | |
Superficie | 3.567 km² (stima 2001) | |
Popolazione | 555.500 (2004) | |
Moneta | rublo della Transnistria (senza alcun valore internazionalmente riconosciuto) | |
Fuso orario | UTC +2 | |
Internet TLD | --- | |
Prefisso Telefonico | quello della Moldavia |
Indice |
[modifica] Status internazionale
Non è riconosciuta da alcuno stato, la Russia intrattiene rapporti, ma non la riconosce ufficialmente. È considerata internazionalmente parte della Moldavia e precedentemente era parte della Repubblica Socialista di Moldavia (una delle repubbliche dell'Unione Sovietica), ma ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza come Repubblica Moldava Transnistria ovvero, secondo la costituzione, come Pridnestrovian Repubblica Moldavia (Pridnestrovie), il 2 agosto 1990. La capitale è Tiraspol. L'ultimo censimento ufficiale mostrava una grande diversità etnica con un 40% della popolazione di origine rumena.
Le autorità russe contribuirono sia militarmente che politicamente alla creazione di un regime separatista della Transnistria. La Transnistria rimane sotto l'influenza della Russia e questa fornisce supporto militare, economico, finanziario e politico.
Le autorità locali della Transnistria osteggiano l'uso dei caratteri latini per la lingua rumena parlata nella zona (lingua qui detta anche moldava), come accade invece in Moldavia, imponendo alle istituzioni l'insegnamento della lingua utilizzando l'alfabeto cirillico. Sono stati segnalati casi di arresti arbitrari dei cittadini, specialmente dei filo-moldavi e filo-rumeni.
[modifica] Storia
[modifica] fino al XX secolo
La regione era popolata da tribù slave e nomadi turchi. Fu sotto il controllo della Kievan Rus' e del Gran Ducato di Lituania; nel XV secolo l'area finì sotto il controllo dell'Impero Ottomano. A quel tempo, la popolazione era poca, di etnia mista moldava/rumena e ucraina, con presenza di nomadi Tartari.
Alla fine del XVIII secolo ci fu la colonizzazione della regione da parte dell'impero russo, con lo scopo di difendere quello che era il confine sud ovest dell'impero: conseguenza di ciò fu una forte migrazione di persone di nazionalità ucraina, russa e tedesca.
[modifica] Repubblica autonoma
Nel 1918 il Direttorato di Ucraina (a quel tempo indipendente) proclamò la sua sovranità sulla parte sinistra del fiume Nistro. A quel tempo, la popolazione era per il 48% ucraina, 30% moldava, 9% russa e 8,5% ebrea. Un terzo di questa regione (la parte attorno alla città di Balta, con maggioranza ucraina) fa parte oggi dell' Ucraina. La regione divenne poi parte dell'"Oblast Autonomo di Moldavia" creata nel 1922 nella RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Ucraina. L'entità fu trasformata in repubblica autonoma (RSS a sua volta) nel 1923. La maggioranza della popolazione era di madrelingua rumena e nelle scuole s'insegnava perciò la lingua rumena.
[modifica] La seconda guerra mondiale
La RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Moldavia fu istituita da una decisione del Soviet Supremo dell'URSS il 2 agosto 1940. Era formata da due parti: la Bessarabia, presa dalla Romania il 18 giugno, seguendo il patto Molotov-Ribbentrop, dove la maggioranza della popolazione era di lingua rumena; ed una striscia di terra sulla parte sinistra del fiume Nistro nella RSS di Ucraina, l'attuale Transnistria appunto.
Nel 1941 le Potenze dell'Asse invasero la Bessarabia all'inizio dell'Operazione Barbarossa, arrivando fina al fiume Nistro. La Romania annesse l'intera regione tra il [[Nistro] e il fiume Bug, includendo la città portuale di Odessa, che attualmente fa parte dell'Ucraina. L'Unione Sovietica riguadagnò l'area nel 1944 quando l'Armata Rossa penetrò nel territorio facendo indietreggiare le Potenze dell'Asse.
[modifica] La RSS di Moldavia
La RSS di Moldavia fu oggetto di una politica di sistematica russificazione, anche maggiore che nel periodo zarista. Il cirillico divenne la scrittura ufficiale della lingua moldava. Esso aveva uno status ufficiale nella repubblica, insieme al russo, che era la lingua di comunicazione etnica.
La maggior parte delle industrie che furono create nella RSS di Moldavia era concentrata nella Transnistria, mentre il resto della Moldavia aveva una economia prevalentemente agricola. Nel 1990, la Transnistria rappresentava il 40% del PIL moldavo e il 90% della produzione elettrica.
La 14° armata dell'esercito russo, che aveva sede in Moldavia, più precisamente Tiraspol, rimase anche dopo la caduta dell'Unione Sovietica per salvaguardare il più grosso arsenale e deposito di munizioni in Europa. La Russia avviò un negoziato con le repubbliche di Moldavia, Transnistria ed Ucraina per trasferire i diritti sul materiale militare alla Russia.
[modifica] La separazione
Durante gli ultimi anni '80, la perestroika di Mikhail Gorbachev permise la liberalizzazione politica a livello regionale. L'incompleta democratizzazione era preliminare per il nazionalismo che diventava la principale dinamica forza politica. Qualche minoranza politica si oppose a questi cambiamenti nella classe politica della Repubblica moldava, dato che dal tempo dei Soviet i politici locali sono stati spesso dominati dai non-rumeni, particolarmente da quelli di origine russa.
Le leggi sulla lingua introdussero l'alfabeto latino per la scrittura moldava, sebbene una grande porzione della popolazione non-rumena della RSS di Moldavia non parlasse il moldavo. Il problema delle lingue ufficiali nella Repubblica Moldava divenne un nodo gordiano, esagerato e forse intenzionalmente politicizzato. Questo fastidio verso le nuove politiche era manifestato in maniera più visibile nella Transnistria, dove i centri urbani come Tiraspol, avevano una maggioranza slava. Secondo il censimento nel 1989, la popolazione nella Transnistria era il 39,9% moldavo, 28,3% ucraino, il 25,4% russo e 1,9% bulgaro.
Il 2 settembre 1990 fu proclamata unilateralmente la Repubblica Moldava di Transnistria (MRT). Il 25 agosto 1991 il Soviet Supremo dell MRT adottò la dichiarazione di indipendenza. Il 27 agosto 1991 il parlamento moldavo votò la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Moldavia, il cui territorio includeva la Transnistria. Il parlamento moldavo chiese al Governo dell'USSR di "iniziare le negoziazioni con il Governo moldavo in modo da porre fine all'occupazione illegale della Repubblica della Moldavia e ritirarsi dal territorio moldavo", ovverosia di ritirare la 14° armata da Tiraspol.
Le forze della 14° armata però rimasero e combatterono a favore delle forze separatiste della Transnistria. I separatisti poterono armarsi con le dotazioni della 14° armata: l'esercito moldavo era in posizione di inferiorità e non poteva attaccare la Transnistria. Un cessate il fuoco fu accettato e siglato il 21 luglio 1992.
[modifica] Gli anni '90
Dopo l'accettazione del cessate il fuoco, la Russia continuò a provvedere militarmente, politicamente ed economicamente a supportare il regime separatista, rendendo possibile la sua sopravvivenza e il suo rafforzamento. Il Generale Aleksandr Lebed, comandante del ROG (nuovo nome della 14° armata) dal Giugno 1992, si comportava come un politico della Transnistria, ed affermò più volte che il suo esercito poteva raggiungere Bucarest in due ore. Nella zona di sicurezza controllata dalle forze di pace della Russia, il regime del MTR continuava a schierare le sue truppe illegalmente e ad alimentare un traffico internazionale illegale di armi. Nel Febbraio 2003, gli Usa e l'Unione Europea imposero delle restrizioni contro la leadership della Transnistria.
L'OSCE sta provando ad avviare un negoziato stabile ed ha avuto una missione osservatrice nel posto per diversi anni. L'esercito russo è ancora schierato in territorio moldavo.
[modifica] Il memorandum Kozak
Nel Luglio 2002, l'OSCE, la Russia e i mediatori dell'Ucraina approvarono un documento di principio per il ritorno della Moldavia ad un sistema federale. Fondamentali divisioni si sono però incontrate sulla froma dello stato ed i poteri della federazione in fieri.
A metà Novembre 2003, la Russia preparò un memorandum, con una dettagliata proposta per la costituzione di uno stato federale moldavo unito. Pubblicato dapprima in Russia sul sito web del ministero degli esteri della Transnistria, il testo era promosso da Dmitry Kozak, uomo di spicco dello staff del presidente Putin. Il memorandum Kozak rappresentava una rottura con la leadership della Transnistria, in quanto si prevedeva che la Transnistria avesse uno status comune al resto della Moldavia.
Per la Moldavia federale era stato proposto che le competenze di governo fossero divise in tre categorie: quelle della federazione, quella degli stati federati e quelle comuni. Questo piano presentava però diverse incognite, prima fra tutte il meccanismo elettivo delle due camere del parlamento federale: si prevedeva una camera bassa eletta con criterio proporzionale ed un senato composto da 13 membri eletti dalla camera bassa federale, 9 dalla Transnistria e 4 dalla Gagauzia. Si osservi che, secondo il censimento del 1989, la Transnistria ha il 14% della popolazione totale della Moldavia e la Gagauzia il 3,5%.
Grandi dimostrazioni contro il memorandum Kozak ebbero luogo a Chişinău nei giorni seguenti la pubblicazione delle proposte russe. La leadership moldava rifiutò di firmare questo memorandum senza la coordinazione delle organizzazioni europee. Una visita del presidente Putin in Moldavia fu cancellata. La Moldavia e il memorandum Kozak furono all'ordine del giorno all'incontro dei ministri dell'OSCE a Maastricht nel Dicembre 2003. A causa del disaccordo tra la Russia da una parte e l'Unione Europea e gli Stati Uniti dall'altra, la questione moldava fu una delle principali ragioni per cui una dichiarazione finale non fu adottata dopo il meeting.
[modifica] La crisi del 2004
Approssivativamente 11.200 bambini su 79.000 studenti della Transnistria sono educati nel linguaggio moldavo, molto simile al rumeno; nell'estate del 2004, le autorità della Transnistria chiusero con la forza 6 scuole che insegnavano il moldavo scritto in caratteri latini: circa 3.400 bambini furono colpiti da questa misura. Diversi insegnanti e genitori che si opposero alla chiusura furono arrestati; le scuole chiuse furono poi riaperte, ma con lo status di "istituzioni educative non-governative". Durante la crisi, il governo moldavo decise di isolare la repubblica separatista dal resto del paese, ma il blocco era inefficiente causa la mancanza di cooperazione del governo ucraino filo-russo di Leonid Kuchma. La Transnistria reagì con una serie di azioni miranti a destabilizzare la situazione economica nella Moldavia, tagliando la fornitura elettrica che, in Moldavia, è in gran parte garantita da centrali costruite in Transnistria nel periodo sovietico.
[modifica] Colloqui patrocinati dall'Ucraina
Nel Maggio 2005, il governo ucraino filo-occidentale di Viktor Yushchenko propose un piano in sette punti, secondo il quale l'eventuale separazione definitiva della Transnistria dalla Moldavia dovrebbe arrivare attraverso un negoziato stabile e libere elezioni. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e l'MTR espressero di accettare il progetto. Nel luglio 2005, l'Ucraina aprì 5 nuovi valichi di confine tra Transnistria e Ucraina, pattugliati da ufficiali moldavi ed ucraini per ridurre l'alta incidenza del contrabbando. Nel 2005 anche l'Unione Europea ha avviato una missione per ridurre il contrabbando tra la Transnisitria da una parte e l'Ucraina dall'altra.
[modifica] Diritti Umani
La Repubblica della Moldavia, così come gli altri stati stranieri e numerose ONG (organizzazioni non-governative) considera il governo separatista della Transnistria autoritario, non-democraticamente eletto e non rispettoso dei diritti umani, che sottopone gli abitanti ad arresti arbitrari e torture. Molte organizzazioni denunciano che il diritto di libera assemblea o associazione non è pienamente rispettato e che la libertà di religione è limitata. Le elezioni presidenziali nel 2001 in Transnistria non furono considerate libere da molti analisti ed osservatori. I critici delle elezioni passate sostengono che alcuni partiti e pubblicazioni furono vietati appena prima le elezioni e che i risultati erano stati manipolati: in alcune regioni, il presidente uscente Igor Smirnov raccolse il 103.6% dei voti.
La Repubblica della Moldavia accusa anche l'amministrazione dell'MTR di compiere incursioni nei villaggi nella piccola regione sulla riva sinistra del fiume Nistro controllato dal governo moldavo; gli abitanti della regione sostengono inoltre di aver subito arresti e pestaggi da membri dell'esercito della Transnistria.
Emblematico è il caso di Ilie Ilaşcu: fu arrestato, insieme con 4 altre persone, nelle loro case di Tiraspol in una mattina di Giugno 1992. Successivamente furono accusati dell'omicidio di due funzionari ed incriminati di terrorismo contro l'MRT. È stato poi dichiarato che il motivo reale dell'arresto fosse la loro attività politica e la loro mancanza di sostegno alla Transnistria. La Corte Europea dei diritti dell'Uomo ha chiesto che la Moldavia e la Russia prendano tutte le misure necessarie per mettere fine alla detenzione arbitraria di Ilie Ilaşcu, Andrei Ivanţoc e Tudor Petrov-Popa, ancora imprigionati in Transnistria.
[modifica] Popolazione
All'ultimo censimento del 1989, la popolazione della Transnistria era di 546.400 abitanti.
Recentemente, c'è stata una forte emigrazione dalla regione dovuta alle difficoltà conseguenti ai fatti del 1990 ed all'isolamento internazionale: questo è il motivo principale per cui una gran parte della popolazione è oltre l'età della pensione.
[modifica] Gruppi etnici al censimento del 1989
- Totale popolazione sulla parte sinistra del fiume Nistro (è esclusa Tighina, città sulla destra del fiume ma controllata dalla repubblica di Transnistria): 546.400
- Moldavi (rumeni): 40%
- Ucraini: 28%
- Russi: 24%
- Altri: 8%
[modifica] Censimento 2004
- Totale popolazione (includendo Tighina): 555.500
- Totale popolazione (meno Tighina): stima di 425.000 - 477.000
- Moldavi: 31.9%
- Russi: 30.3%
- Ucraini: 28.8%
[modifica] Economia
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è circa di 420 milioni di dollari americani, il cui reddito procapite è di 662 dollari (lordi) all'anno, rendendo la zona la più povera della Moldavia e di conseguenza anche la regione più povera d'Europa e tra le più povere al mondo.
Le informazioni dei visitatori in Transnistria hanno confermato che la reale media salariale della popolazione non supera i 20-40 dollari americani al mese. Sebbene la popolazione della repubblica fosse di 555.500 persone nel 2004, si stima che solo 375.000 di persone attualmente risieda nella regione, mentre il resto sarebbe emigrato per lavoro in Russia o Ucraina.
La Transnistria ha un grosso guadagno da attività illecite come porto per i contrabbandieri i traffico di combustibili, armi, organi e droga e si pensa che ancora oggi il grande della sua economia è aiutata da questo tipo di commercio in particolare quello bellico.
L'industria di armi, infatti, è molto fiorente in questa regione e secondo i servizi segreti moldavi queste servono ad aiutare anche il terrorismo musulmano compresa Al Qaeda. Recentemente, una parte dei 70 lanciatori dei missili terra-aria sono spariti dall'ex-deposito sovietico e le autorità russe e quelle transnistriane sono incapaci di ritrovarle. Il precedente governo ucraino, capeggiato dal filo-russo Leonid Kuchma ha accettato per lungo tempo questo commercio illegale, mentre l'attuale governo ucraino del filo-occidentale Viktor Yushchenko cerca di bloccare il contrabbando lungo la frontiera, aprendo nuovi valichi e formando una squadra interna anti-contrabbando.
La regione ha un certo numero di fabbriche peraltro contraddistinte da tecnologie superate.
Una è una fabbrica di munizioni in Tighina (Bender) mentre altre fabbriche di acciaio esistono in Rîbniţa. La fabbrica di Rîbniţa porta circa 50% del reddito della repubblica ed è il fornitore principale dei lavori in quella città. Un'altra importante fabbrica è la distilleria Kvint di Tiraspol, famosa per il suo forte spirito, talmente radicata nel territorio (esiste dal 1897) che viene riportata anche nella bancanota da 5 rubli "rublo della Transnistria" (banconota introdotta nel 1994, ma non ricnosciuta dai circuiti internazionali).
La più importante azienda è la "Sheriff", l'unica autorizzata ad esportare all'estero il cui proprietario è il figlio maggiore Vladimir del presidente Igor Nikolaevich Smirnov. La "Sheriff" ha il controllo virtuale dell'economia dell' intera regione, dalla squadra di calcio della capitale "FC Sheriff Tiraspol" e del relativo stadio recentemente costruito, ha una catena di supermercati e di distributori di carburante, una casa editrice, una distilleria, un casinò, un canale televisivo, una agenzia pubblicitaria.
Secondo stime dell'intelligence moldava, la società avrebbe un giro d'affari di 4 miliardi di dollari.
In molti nella Moldavia non occupata chiamano malignamente questo territorio la "Repubblica di Sheriff".
[modifica] Regioni Amministrative della Transnistria
I nomi russi sono elencati in parentesi.
- Camenca (Kamenka)
- Dubăsari (Dubossary)
- Grigoriopol (Grigoriopol')
- Regione Amministrativa di Rîbniţa (Rybnitsa)
- Slobozia (Slobodzeya)
- Tiraspol (Tiraspol')
- Tighina (Bendery)