Appaiono così. In maniera a volte discreta e altre volte più prepotente. Ma sempre prima di qualsiasi contenuto, testuale o no, che ti appresti a leggere o a consultare.
Sono i santoni del self-publishing, i “guru” del mestiere. O, almeno, così li chiamano. O si autodefiniscono. O amano essere chiamati dagli altri, con il ghigno beffardo e ignorantello che da sempre caratterizza il loro silenzio-assenso: li definiscono guru” e non fanno nulla per evitare di essere vissuti così dagli altri. Anzi, ci giocano al rilancio. Un rilancio di immagine e, purtroppo, solo di questo.
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