51 Pegasi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
|
||
Classificazione |
Nana gialla | |
Costellazione | Pegaso | |
|
||
---|---|---|
|
||
|
||
Massa |
1,04 volte il Sole
|
|
Metallicità | superiore al Sole | |
Età stimata | 7,5 miliardi di anni | |
Magnitudine apparente da Terra |
||
Magnitudine apparente da [[{{{pianeta_madre}}} (astronomia)|{{{pianeta_madre}}}]] |
||
Magnitudine app. | ||
Diametro apparente da Terra |
||
Diametro apparente da [[{{{pianeta_madre}}} (astronomia)|{{{pianeta_madre}}}]] |
||
Parallasse | ||
Moto proprio | ||
Velocità radiale |
51 Pegasi è una stella della costellazione di Pegaso; dista 14,7 pc (47,9 a.l.) dal sistema solare. Si tratta della prima stella simile al Sole attorno a cui fu scoperto un pianeta extrasolare.
La scoperta del pianeta fu annunciata il 6 ottobre 1995 su Nature (vol. 378) da Michael Mayor e Didier Queloz. La scoperta è avvenuta attraverso il metodo della velocità radiale, tramite osservazioni compiute dall'Osservatorio di Ginevra.
51 Pegasi è visibile della Terra con un binocolo; in condizioni di ottima visibilità e con cielo molto scuro, è visibile anche ad occhio nudo. Si tratta di una nana gialla. Ha un'età stimata in 7,5 miliardi di anni, è alquanto più vecchia del Sole, del 4% più massiccia e con maggior metallicità.
[modifica] 51 Pegasi b
Il pianeta orbitante attorno alla stella è noto come 51 Peg b, secondo la convenzione per cui gli oggetti secondari di un sistema prendono il nome da quello dell'oggetto primario, seguito da una lettera minuscola progressiva.
Dopo l'annuncio della scoperta, molti ricercatori ne confermarono l'esistenza ed ottennero maggiori dettagli sulle sue proprietà, compreso il fatto che orbita molto vicino alla stella, che presenta alte temperature (nell'ordine dei 1 300 K e che presenta circa la metà della massa di Giove. Al momento della scoperta la distanza ravvicinata del pianeta non era compatibile con le teorie e diede luogo a discussioni circa la migrazione dell'orbita.
Il pianeta è stato scoperto con un sensibile spettroscopio che può individuare i minimi cambiamenti di velocità nelle linee spettrali della stella di circa 70 metri al secondo. Questi cambiamenti sono causati dagli effetti gravitazionali del pianeta ad appena 7 milioni di chilometri di distanza dalla stella.
La scoperta di questo pianeta extrasolare ha costituito una pietra miliare nella ricerca astronomica, poiché gli astronomi hanno compreso che i pianeti giganti possono esistere in orbite di breve periodo e che vale la pena cercarli anche con l'attuale tecnologia, maggior "tempo di telescopio" è stato dedicato alla ricerca delle velocità radiali, e ora sono stati scoperti molti esopianeti nelle vicinanze del Sole.