Adolfo Suárez González
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Adolfo Suárez González (Cebreros, Avila, Spagna 25 settembre 1932) è un importante uomo politico spagnolo, è stato primo ministro della Spagna dal 5 luglio 1976 al 25 febbraio 1981. Fa parte dell'Unione del Centro Democratico (UDC). È stato il primo Capo del Governo Spagnolo ad essere eletto democraticamente dopo la caduta del regime franchista ed è Duca di Suárez.
Laureato in Diritto all'universitá Complutense di Madrid, svolse vari incarichi nella struttura del regime franchista, sotto la spinta di Fernando Herrero Tejedor, suo protettore da quando lo conobbe nel suo incarico di Governatore Civile (Prefetto) di Ávila. Nel 1958, entra nella segreteria generale del Movimento franchista diventando, nel 1961, capo del Gabinetto Tecnico del Vicesegretario Generale. Nel 1967 é procuratore nel parlamento per al provincia di Ávila e Governatore Civile di Segovia nel 1968.
Dal 1969 al 1973 é nominato Direttore Generale della Radio Televisione Spagnola (RTVE). Nell'aprile del 1975 di nuovo sotto la spinta di Herrero Tejedor, é nominato Vicesegretario Generale del Movimento.
L'11 dicembre del 1975, nel primo governo di Arias Navarro formato dopo la morte di Francisco Franco, Adolfo Suárez é nominato ministro e Segretario Generale del Movimento.
Quando nel luglio del 1976 il re Juan Carlos I gli incarica la formazione del governo e il conseguente smantellamento delle strutture franchiste, Suárez era tuttavia un perfetto sconosciuto per gran parte degli spagnoli. Ció nonostante a soli quarantatre anni, e con non poche difficoltá, fu capace di riunire un gruppo di politici della sua generazione che erano arrivati al convincimento democratico per diversi percorsi. Seppe riunire falangisti convertiti, socialdemocratici, liberali e democristiani, e tra il 1976 e il 1979, poté completare la dissoluzione regime franchista.
Il 15 giugno del 1977, per la prima volta in Spagna dal 1936, si celebrarono libere elezioni generali: Adolfo Suárez fu il vincitore al fronte di una unione di formazioni di centrodestra agglutinate attorno alla sua figura, sotto la sigla UCD (Unión de Centro Democrático). Las Cortes elette, convertite in costituenti approvarono la nuova costituzione, che il popolo spagnolo approvava nel referendum del 6 dicembre del 1978.
Il 3 marzo del 1979, Adolfo Suárez vinceva le prime elezioni generali del nuovo regime costituzionale, e iniziava il suo terzo mandato come presidente del governo. Fu una tappa di governo piena di difficoltá politiche, sociali ed economiche, che lo condussero a presentare le dimissioni il 29 gennaio del 1981. Nel suo messaggio al paese affermó: «Yo no quiero que el sistema democrático de convivencia sea, una vez más, un paréntesis en la Historia de España» (Ovvero: "Io non desidero che il sistema democratico di convicenza sia, ancora una volta, una parentesi nella storia della Spagna").
Poco dopo le sue dimissioni creó, insieme ad altri ex-dirigenti dell'UCD il nuovo partito Centro Democrático y Social (CDS), col quale si presentó alle elezioni generali del 28 ottobre del 1982 (vinte da Felipe Gonzalez del PSOE), risultando eletto a Madrid. Rinnovó il suo seggio nel 1986 e 1989. Nel 1991 dimise da Presidente del CDS dopo l'inizio della crisi di questo partito che perse la posizione di preminenza che aveva nel quadro politico spagnolo.
Nel 1996 gli venne concesso il Premio Príncipe de Asturias (titolo nobiliare dell'erede alla corona spagnola, premio equivalente a un Nobel Spagnolo). Il Premio Príncipe de Asturias per la Concordia gli venne concesso per i suoi importanti contributi alla transizione spagnola verso la democrazia, transizione della quale gli si riconosce l'importantissimo ruolo insieme a quello del re Don Juan Carlos di Borbone.
Dal 2003, dopo le scomparse nel 2001 della moglie Amparo Illana Elórtegui e nel 2004 della figlia maggiore Marian Suárez Illana, entrambe avvenute a causa del cancro, sta soffrendo degli effetti dell'alzheimer.
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