Agogna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Agogna | |
---|---|
Lunghezza: | 140 km |
Portata media: | 160 m³/s |
Bacino idrografico: | 995 km² |
Altitudine della sorgente: | m s.l.m. |
Nasce: | Monte Mergozzolo |
Sfocia: | Po |
Paesi attraversati: | Italia Bolzano Novarese, Gozzano, Borgomanero, Fontaneto d'Agogna, Novara |
Il torrente Agogna nasce dal monte Mergozzolo, a quasi 1.000 metri di quota, presso il villaggio di Cairo nel gruppo del Mottarone, tra i laghi Maggiore e d'Orta. Dopo aver attraversato il Novarese e la periferia ovest di Novara, entra in Lomellina da Nord e a Gerola, tra Cassone e Balossa Bigli, si getta nel Po.
Indice |
[modifica] Geografia
Il percorso si può essere suddiviso in tre parti distinte tra loro. Alla prima, corrisponde il tratto propriamente montuoso, scorre in un alveo roccioso e non molto largo, delimitato da una valle stretta ed incassata, che si estende dalle sorgenti sino alla località di Bolzano Novarese,
Il tratto intermedio, che arriva sino alla città di Novara, è invece caratterizzato dal passaggio del corso d'acqua in una zona collinare.
Infine da Novara sino alla foce si distende invece il tratto caratterizzato dallo scorrere lento delle acque, che attraversa una zona prevalentemente agricola dove storicamente ha una grande rilevanza la coltivazione del riso.
Diversi meandri e lanche abbandonati del torrente sono state recentemente valorizzate con la creazione di aree protette di particolare pregio:
- L’Oasi LIPU, di Agognate (NO), è un’area protetta di 12 ettari costituita da bosco di robinie, farnie e aceri, situata lungo la sponda del torrente, dove diverse specie di animali e piante hanno trovato un habitat favorevole.
- L’Agogna Morta, posta tra Basso Novarese e Lomellina, è un'area umida che comprende la lanca omonima, meandro abbandonato del torrente Agogna a seguito di opere idrauliche sull'alveo realizzate alla metà degli anni Cinquanta. e rappresenta l'ultimo ambiente di questo tipo lungo il percorso piemontese del torrente.
[modifica] Storia del nome
Lo storico Pollini ci dice che il nome latino Aconia deriva dal nome degli Agoni, genia di barbari, come li chiama Polibio (dalla radice celtica ach, ache cioè acqua). Altri lo fanno derivare dal gentilizio latino Aconius . Probabilmente segnò in parte il confine tra la provincia romana Cottuta , con capitale Cozzo, dalla Sesia all'Agogna, e la Lomellina, con a capo Lomello. Sotto Napoleone, il fiume diede nome al vasto dipartimento del Regno d'Italia, con Novara città principale.
[modifica] Affluenti
Lungo il suo corso l'Agogna riceve il contributo di numerosi canali e fossati che concorrono ad accrescerne la portata d'acqua e scorrendo in direzione sud, s'interseca prima di Novara con il canale Cavour.
[modifica] Regime idraulico
Lungo il suo percorso di 140 km, l'Agogna riceve, in tempo di pioggia, ingenti quantitativi di colature e la grande massa d'acqua che viene così trasportata provoca notevoli danni di erosione ai terreni. Secondo alcuni rilevamenti effettuati alcuni anni or sono, la portata massima si aggira sui 175 metri cubi di acqua al secondo alla chiusa di Agognate, in provincia di Novara, e sui 315 metri cubi al secondo alla diga per la diramazione del roggione di Olevano. Per alleggerire la portata massima dell'Agogna è stata studiata nel corso degli anni una sistemazione idraulica, con la derivazione di numerosi canali e rogge, che, oltre a sottrarre acqua all'irruenza del fiume, sono determinanti per l'economia agricola delle zone adiacenti.
[modifica] Fauna
Il torrente attraversa zone di vario tipo e pertanto lungo il suo percorso si possono trovare numerose specie di mammiferi (come la nutria), di anfibi, rettili e sauri oltre ad uccelli quali: lo scricciolo, il codibugnolo, il luì, la capinera, il pettirosso, l’airone cenerino, la nitticora, il tarabusino, la gallinella d'acqua ed il germano reale.
Nelle sue acque, si trovano : il barbo, la carpa, l'alborella ed il vairone, non mancano il lucioperca, il boccalone, il cavedano ed il persico sole. Nel fiume, quando non era inquinato come ora, c'erano anche trote.
Gli insetti popolano le sue rive con centinaia di specie in particolare, nell’area umida dell’Agogna morta, che è situata tra Basso Novarese e Lomellina, nei comuni di Borgolavezzaro (NO) e Nicorvo (PV), vi è la presenza di un coleottero, il Carabus clathratus, che è ormai raro nella Pianura Padana.