Almagesto
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Almagesto è il nome arabo (al-Magesti) di un trattato astronomico del II secolo che spiega i moti delle stelle, dei pianeti e della Luna secondo un modello geocentrico, cioè che pone la Terra al centro dell'universo. Per più di mille anni fu accettato nei paesi europei e arabi come il corretto modello cosmologico.
Fu scritto originalmente in greco col titolo "Hè Megalè Syntaxis" da Claudio Tolomeo di Alessandria d'Egitto. Il modello descritto è quindi detto modello tolemaico.
Le prime traduzioni in arabo furono fatte nel IX secolo, con due realizzazioni separate una patrocinata dal califfo Al-Ma'mun. A quei tempi, in Europa il lavoro di Tolomeo era andato perso, o forse sopravviveva debolmente nella dottrina astrologica. Di conseguenza, l'Europa occidentale riscoprì Tolomeo dalle traduzioni arabe.
Nel XII secolo fu prodotta una versione spagnola, più tardi tradotta in latino sotto il patronato dell'imperatore Federico II. Un'altra versione in latino, questa volta tradotta direttamente dall'arabo, fu prodotta da Gerardo da Cremona, anche se alcuni termini tecnici furono tradotti in modo errato.
Nel XV secolo, una versione greca apparve in Europa occidentale. Johann Müller, meglio noto come Regiomontano o Johannes Regiomontanus), ne fece una versione latina ridotta, sotto esortazione del cardinale Johannes Bessarion. Nello stesso periodo, una completa traduzione fu fatta da Giorgio da Trebisonda (Trapezunzio). Egli incluse un commentario che era lungo quanto l'originale. Il lavoro di traduzione, fatto sotto il patronato di Papa Niccolò V aveva l'intento di soppiantare le vecchie traduzioni. I nuovi manoscritti erano un buon miglioramento, mentre il commentario fu al centro di accese critiche di infedeltà all'originale. Il Papa rifiutò la dedica della traduzione, e il lavoro di Regiomontano ebbe il sopravvento per il secolo successivo e oltre.
Commentari dell'Almagesto furono scritti da Teone di Alessandria (ancora esistente), Pappo di Alessandria (frammenti), ed Ammonius (andato perduto).