Banja Luka
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Latitudine | 44º46'27 N |
Longitudine | 17º11'44 E |
Sindaco | Dragoljub Davidović |
Superficie (km²) | 15,000 km² (Municipalità) |
Popolazione (2004) |
196,500 (Città) 220,000 (Municipalità) |
Fuso orario (UTC) | UTC+1 CET |
Banja Luka è la seconda più grande città della Bosnia Erzegovina, la città più grande e la capitale de facto dell'entità della Republika Srpska (Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina) e il capoluogo della regione conosciuta come Bosanska Krajina. Ospita il governo dell'entità, è il centro della regione di Banja Luka e di una municipalità con lo stesso nome. Banja Luka è famosa per la sua cultura e per la sua storia, che risale all'Alto Medioevo. É situata nella Bosnia nordoccidentale, su entrambe le sponde del fiume Vrbas che, originato da un canyon di roccia, scorre nella pianura Pannonica. L'intera città è piena di viali alberati, giardini e parchi.
Indice |
[modifica] Geografia e clima
[modifica] Geografia
Banja Luka copre all'incirca 96.2 km² di terra in Bosnia nord-occidentale, sul fiume Vrbas. Le coordinate della città sono 44.78° N 17.19° E. Il centro si trova a 163 m sul livello del mare, circondato da colline.
La sorgente del fiume Vrbas si trova all'incirca a 90 km a sud della città e gli affluenti Suturlija, Crkvena, e Vrbanja si immettono nel fiume dentro Banja Luka. Nei pressi della città si trovano inoltre numerose sorgenti di acqua potabile.
L'area che circonda Banja Luka è boschiva, sebbene si trovino delle montagne poco lontano. La città stessa è costruita nella valle di Banja Luka, situata tra una zona di alte e una di più basse montagne. Le più notevoli di queste sono il Manjača (1214 metri), il Čemernica (1338 m) e il Tisovac (1172 m). Queste fanno tutte parte della catena delle Alpi Dinariche.
[modifica] Clima
Il clima di Banja Luka è continentale, con inverni rigidi ed estati calde. Il mese più caldo dell'anno è luglio, con una temperatura media di 20 °C. Il mese più freddo dell'anno è gennaio, quando le temperature si aggirano intorno agli 0,6 °C.
Le precipitazioni annuali ammontano a circa 988 mm e la città ha una media di 143 giorni di pioggia all'anno. A causa dell'elevata altitudine a Banja Luka nevica quasi ogni anno. Forti venti vengono da nord e da nord-est.
[modifica] Storia
[modifica] Origini della città
La storia di Banja Luka inizia già nell'antichità. Esistono infatti prove di una presenza dei Romani nella regione nei primi secoli dopo Cristo, tra cui un antico forte, chiamato "Kastel", situato nel centro della città. La zona di Banja Luka era interamente compresa nella provincia romana dell'Illyricum per mezzo della quale passavano importanti strade che collegavano la Dalmazia e la Pannonia.
Gli Slavi si stabilirono nell'area nel VII secolo d.C., tuttavia l'esatta natura delle loro migrazioni è tuttora misteriosa. In ogni caso la città viene nominata per la prima volta in un documento di Vladislav II datato 1494. Il nome significa "Valle di Ban" e deriva dalle parole "ban", che indica un titolo medievale attribuito a un dignitario, e "luka", valle, prato. L'identità del dignitario e della valle in questione rimangono tuttavia incerte e l'etimologia popolare sostiene che il nome della città derivi dalle parole moderne "banja" (bagni, terme) o "bajna" ("meraviglioso") e "luka", porto. Attualmente il nome viene pronunciato e declinato come se fosse una parola sola, "u Banjaluci".
Una delle prime strutture pubbliche dopo il Kastel fu un monastero francescano costruito nelle vicinanza di Banja Luka, a Petrićevac, nel 1378, dai Francescani Bosniaci. Fu il primo edificio di questo tipo ad essere costruito in Bosnia.
[modifica] La dominazione Ottomana
Durante l'occupazione Ottomana della Bosnia Banja Luka fu la sede del pashaluk bosniaco e i signori della regione vi costruirono quella che è oggi la strada principale della città. Tra il 1566 e il 1574 Ferhat Pasa Sokolovic, uno dei fondatori del centro di Banja Luka , mise in atto più di 200 progetti di costruzione che spaziavano dalle botteghe artigiane ai depositi di farina, fino alle terme e alle moschee. Tra le sue opere più importanti le moschee Ferhadija e Arnaudija, durante le cui costruzioni venne installato un sistema fognario che serviva le zone residenziali nei dintorni. Tutto ciò stimolò lo sviluppo urbano ed eeconomico della città che divenne presto uno dei più importanti centri politici e commerciali della Bosnia. I monasteri e le chiese serbe nei pressi della città furono costruiti tra il XIII e il XVI secolo. Nel 1688 la città fu incendiata da un esercito austriaco ma si risollevò rapidamente. Le incursioni austriache che seguirono stimolarono lo sviluppo militare di Banja Luka che divenne così un centro militare strategico. Nel XIX secolo ebrei sefarditi e trappisti migrarono nella città, contribuendo alla prima industrializzazione della regione costruendo mulini, birrerie, fabbriche tessili e di mattoni. Nonostante il suo ruolo di guida sulla regione la città di Banja Luka non fu modernizzata fino alla dominazione austroungarica della fine del XIX secolo.
[modifica] Dall'occupazione austriaca agli anni Sessanta
L'occupazione austriaca iniziò a Banja Luka un processo di occidentalizzazione. Vennero costruite e sviluppate ferrovie, scuole, fabbriche e infrastrutture. Questo portò alla realizzazione di una città moderna che, dopo la Prima Guerra Mondiale, divenne capitale della Vrbaska Banovina, una provincia del Regno di Jugoslavia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli Ustascia Croati, cattolici e filonazisti, occuparono la città deportando la maggiorparte delle famiglie nobili sefaridite e serbe presso i vicini campi di concentramento di Jasenovac e Stara Gradiška. Il 7 febbraio 1942 le forze ustascia, guidate da un monaco francescano, Miroslav Filipović (conosciuto anche come Tomislav Filipović-Majstorović) uccisero 2.500 serbi, tra cui 500 bambini, a Drakulići, Motike e Sargovac, località all'interno del comune di Banja Luka. La cattedrale ortodossa della città fu rasa al suolo dalle forze di occupazione naziste. La città fu finalmente liberata il 22 aprile 1945.
Nel 1969 un tremendo terremoto danneggiò molti degli edifici della città. Un grosso palazzo chiamato Titanik, situato nel centro della città, fu distrutto completamente e l'area dove si trovava fu tramutata in una piazza. Con l'aiuto delle altre regioni delle altre regioni della Repubblica Socialista di Jugoslavia Banja Luka fu ricostruita ma molti dei piccoli palazzi e negozi dell'epoca ottomana e austroungarica che costituivano il centro della città furono danneggiati irreparabilmente e demoliti.
[modifica] Dalla guerra di Jugoslavia a oggi
La città subì forti cambiamenti durante la Guerra di Jugoslavia. Dalla dichiarazione della fondazione della Republika Srpska, Banja Luka divenne de facto il centro della politica di quest'entità, fino a diventarne ufficialmente la capitale nel 2003. Si stima che circa 70.000 tra croati e bosgnacchi abbiano lasciato la zona della città tra il 1992 e il 1995 per motivi più o meno dipendenti dalla loro volontà. Alcuni furono portati nei vicini campi di detenzione di Manjaca e Omarska. Anche alcuni banjalukani di origine serba abbandonarono la città in quegli anni e nel periodo successivo per motivi economici o per evitare la leva obbligatoria. Attualmente la popolazione bosgnacca e bosniaco-croata della città è molto inferiore rispetto a quella precedente la guerra. Molti serbi che furono costretti ad abbandonare Krajina e la Federazione di Bosnia e Herzegovina, provenienti principalmente da Sanski Most e Kljuc, si trasferirono a Banja Luka a metà degli anni Novanta, seguiti da altri serbi provenienti dalle zone vicine della Republika Srpska.
Tutte le sedici moschee risalenti al XV e XVI secolo che si trovavano nella città furono distrutte tra il 1992 e il 1995 da estremisti nazionalisti serbi probabilmente sostenuti dalle autorità della Republika Srpska nell'ambito della loro campagna di pulizia etnica. Tra le moschee distrutte ci fu la moschea Ferhadija, un monumento nazionale che era al tempo protetto dall'UNESCO. Recenti tentativi di ricostruire la moschea portarono, il 7 maggio 2001, a rivolte di massa da parte dei nazionalisti serbi che portarono a gravi incidenti in cui alcuni bosgnacchi che prendevano parte a una cerimonia per celebrare la ricostruzione furono oggetto di botte e lancio di sassi. Otto persone di etnia bosgnacca furono portate all'ospedale e una di queste morì per lesioni alla testa. Mentre attualmente si stanno ricostruendo alcune delle moschee della città la ricostruzione della Ferhadija non è ancora iniziata, nonostante le autorità serbe di Banja Luka abbiano già emesso tutti i documenti e i permessi necessari. Secondo la comunità islamica della Bosnia Erzegovina la ricostruzione dovrebbe iniziare nel 2006.
Anche molte chiese cattoliche furono danneggiate durante il conflitto ma la maggiorparte rimasero intatte nel periodo tra il 1992 e il 1994. Solo nel 1995, infatti, i rifugiati serbi provenienti dalla Croazia distrussero la chiesa cattolica di Petričevac, come vendetta per essere stati cacciati dal paese durante l'operazione militare "Oluja" ("Tempesta")
[modifica] Popolazione
Gli abitanti di Banja Luka sono all'incirca 196.500. Considerata con la sua area metropolitana, la popolazione della città raggiunnge le 220.000 unità. Sebbene manchino statistiche ufficiali sulla distribuzione etnica è fuori di dubbio che i serbi costituiscano la stragrande maggioranza della città. Sembra che 65.000 degli abitanti attuali di Banja Luka siano rifugiati o persone che si sono trasferite per cause esterne.
Secondo il censimento del 1991 la municipalità di Banja Luka aveva una popolazione di 195.692 abitanti. Di questi, il 54.6% era serbo, il 14.8% croato, il 14.6% mussulmano, il 12.1% jugoslavo e il 3.9% registrato alla voce "altri". La città aveva invece una popolazione di 143.079 abitanti. Di questi, il 49.0% era serbo, il 19.4% mussulmano, il 15.8% jugoslavo e l'11.0% croato.