Carrello (ferrovia)
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Il carrello di un treno è l'insieme delle ruote e della scocca che le trattiene. È un elemento indipendente del veicolo, che si monta sulla parte inferiore della cassa, e comprende un sistema di sospensioni per assicurare il comfort e la sicurezza di marcia. Può essere fisso o imperniato su pattini, ralle o sistemi a bilancere, e può montare un numero variabile di assi e ruote: le diverse caratteristiche del sistema-carrello vengono indicate con una sigla composta da lettere e numeri secondo la classificazione del rodiggio stabilita dalla Union Internationale des Chemins de Fer.
In alcuni casi, come sulle automotrici, il carrello può essere dotato di uno o più motori indipendenti.
Solitamente una carrozza ferroviaria è dotata di due carrelli, mentre una locomotiva può averne anche tre o quattro. Nella norma, i carrelli che equipaggiano le carrozze sono privi di motori e vengono denominati carrelli portanti, mentre i carrelli che equipaggiano le locomotive sono motorizzati e vengono denominati carrelli motori. Possono essere anche disposti alla giunzione tra le due carrozze adiacenti, come avviene nel TGV: questo sistema è di più difficile manutenzione ma più sicuro in caso di incidente. I carrelli dei carri ferroviari sono solitamente a due assi, ma ve ne sono anche di speciali per carichi pesanti da 4 o 5 assi: esitono carri per il trasporto metallurgico dotati di 4 carrelli da 4 assi ognuno, montati su un pianale snodato.
La sospensione dei carrelli, che inizialmente era a balestre o molle, è oggi realizzata preferibilmente con sistemi pneumatici o con molle a eliche multiple concentriche. Il carrello comprende anche l'impianto frenante: sui mezzi pre-bellici era solitamente a ceppi, ma dopo gli studi per le carrozze UIC si è diffusa rapidamente la frenatura a dischi attivati dalla condotta pneumatica principale a 5 bar. Altri sistemi di bordo secondari sono solitamente installati sui carrelli, come l'antislittante e i sensori tachimetrici.
Nelgi anni 60 in seguito agli studi di Fiat Ferroviaria la morfologia del carrello è notevolmente cambiata, perdendo la classica struttura "a scatola" della fiancata in favore di una coppia di strutture a forma di omega disposte lateralmente con un elemento rigido centrale.
La caratteristica più importante di un carrello è la velocità omologata, che stabilisce le massime prestazioni dell'insieme ottenibili in condizioni di sicurezza. I carrelli precedenti il 1940 potevano viaggiare solo a 130 km/h, in seguito la velocità è salita gradualmente fino ai 160 e ai 200 (per i carrelli da ETR). Oggi i carrelli per servizio passeggeri sono omologati a 160 km/h, ma possono operare a velocità ben superiori, mentre i carrelli per treni ad alta velocità sono omologati per i 250 e oltre. La seconda caratteristica da notare è il passo, cioè la distanza tra il centro delle due ruote. La distanza tra il centro dei due carrelli di una carrozza si definisce invece interperno.
Il carrello è una struttura piuttosto pesante e complessa, che può pesare tra le 5 e le 7,5 tonnellate.
[modifica] Bibliografia
E. PRINCIPE, Evoluzione dei carrelli dei veicoli viaggiatori, Tecnica Professionale n. 9, settembre 1999