D eufonica
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«La verità è che questa consonante detta eufonica appunto per il compito di dare un buon suono alla lettura non ha altra norma che quella dell'orecchio»
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(Luciano Satta)
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La d cosiddetta eufonica è una d (/d/) aggiunta alla preposizione a e alle congiunzioni e e o.
È motivata anche etimologicamente in quanto queste parole derivano dal latino ad e et, aut (negli ultimi due casi, /t/ si sonorizza in /d/ tra vocali).
L'uso della d eufonica è possibile quando c'è un incontro con un'altra vocale, mentre è obbligatorio quando è destinato ad evitare l'incontro cacofonico di due suoni identici, cioè /a/ con /a/, /e/ con /e/ (ma non con /ɛ/) e /o/ con /o/ (ma non /ɔ/), oltre che in certe locuzioni cristallizzate come ad esempio. Non può esserci d eufonica se fra le due vocali c'è una pausa.
Lo storico della lingua Bruno Migliorini ha proposto una semplificazione della regola generale che prevede la presenza della "d" eufonica soltanto quando la preposizione a o le congiunzioni e e o si trovino davanti a parole inizianti con la stessa vocale. Tale norma è stata suggerita dall'Accademia della Crusca come raccomandazione, con la postilla che od è ormai caduto in disuso ed il suo uso non è consigliato.
In generale, sia Bruno Migliorini che Luciano Satta (fra gli altri) consigliano di provare a pronunciare una frase per vedere se l'incontro delle vocali è davvero fastidioso, e di aggiungere la d eufonica solo se effettivamente si riscontra un miglioramento del suono della frase, perché la somma di troppe d può provocare la cacofonia che la d eufonica dovrebbe servire ad evitare. La "regola semplificata" di cui sopra non è altro che la logica conseguenza di questo consiglio unito all'assunzione che l'incontro di due vocali diverse non dà (quasi) mai fastidio.
L'uso della d eufonica non è sempre coerente con quello dell'elisione: per certi sarebbe cacofonico l'incontro di a e u ma non quello della i con la u né tanto meno di una i con un'altra i. Una frase come «Ad un incontro di un gruppo di Italiani» appare come completamente illogica giacché mentre da un lato si evita l'incontro di due vocali con una d, dall'altro non viene fatto lo stesso per mezzo dell'elisione.
[modifica] Collegamenti esterni
- La raccomandazione dell'Accademia della Crusca
- Dal forum dell'Accademia della Crusca, 1, 2, 3