Elaphurus davidianus
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Cervo di padre David Stato di conservazione: Critico |
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Elaphurus davidianus |
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Classificazione scientifica | |||||||||||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | |||||||||||||||||||||||||||
Elaphurus davidianus Milne-Edwards, 1866 |
Il cervo di Padre David o cervo milu (Elaphurus davidianus, Milne-Edwards 1866) è un cervide attualmente piuttosto raro. Originario delle zone acquitrinose subtropicali, si nutre sia di erba che di piante acquatiche.
Un esemplare adulto pesa 150-200 kg e può vivere fino a 23 anni. Dopo una gestazione della durata di nove mesi, la femmina dà alla luce uno o due piccoli i quali raggiungono la maturità a circa 14 mesi.
Il cervo di Padre David ha una coda lunga, grandi zoccoli e corna ramificate. Il nome cinese di questo cervide si traduce con "le quattro diversità" perché si diceva che questi animali avessero le corna di un cervo, il collo di un cammello, le zampe di una mucca e la coda di un asino. D'estate gli esemplari adulti hanno un mantello color rosso acceso con una striscia dorsale scura. D'inverno invece prevale una colorazione di un tono grigio chiaro. I cerbiatti sono maculati.
Nel XIX secolo gli europei scoprirono questi animali grazie a Padre Armand David, un missionario francese che operava in Cina. In quegli anni, l'unica piccola mandria sopravvissuta all'attività venatoria dell'uomo si trovava in una riserva di caccia dell'imperatore. Diciotto esemplari, durante l'occupazione di Pechino ad opera di truppe europee, furono trasferiti in Gran Bretagna. Quelli che invece rimasero in Cina divennero successivamente carne da macello per le truppe europee e giapponesi durante la Ribellione dei Boxer.
Attualmente l'intera popolazione di cervi milu discende da quei 18 esemplari trasferiti in Gran Bretagna. Nel 1986, 39 cervi furono reintrodotti in Cina, nella riserva di Dafeng. Attualmente, gli esemplari viventi sono circa 2000, 500 dei quali in Cina.
La specie è considerata a forte rischio di estinzione, anche se, geneticamente, non sembra soffrire il cosiddetto "collo di bottiglia" tipico delle specie animali con pochi esemplari rimasti.