Eugène Delacroix
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Ferdinand Victor Eugène Delacroix (26 aprile 1798 - 13 agosto 1863) fu un pittore romantico francese.
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[modifica] Biografia
Nacque a Charenton-Saint-Maurice (Parigi) il 26 aprile 1798.
Legalmente suo padre era Charles Delacroix, ministro degli Esteri sotto il Direttorio; ma per molti era ritenuto figlio invece di Charles Talleyrand, uno dei più importanti e potenti uomini di stato del periodo.
Eugène era un bambino irrequieto e ribelle, fu mandato a studiare al Liceo Imperiale, dove si fece notare per la sua naturale predisposizione verso la letteratura e l'arte, vincendo premi per il disegno e lo studio dei classici.
Forse fu indirizzato all'arte da sua madre Victoire Oeben, ma la sua vera passione nacque in Normandia durante una vacanza estiva quando lo zio pittore lo incoraggiò a disegnare.
Nel 1805 muore il padre, qualche anno dopo, 1814, anche la madre muore e quindi Delacroix si trasferisce dalla sorella maggiore che però dovette affrontare ben presto gravi problemi economici.
Per questo motivo Eugène decide di dedicarsi completamente all'arte e nel 1815 entra nello studio di Pierre-Narcise Guérin (1744-1833), uno dei maggiori pittori dello stile neoclassico tanto di moda in quegli anni.
Nel 1816 Delacroix entrò all'École des Beaux-Arts, dove Guérin aveva una cattedra e qui ricevette un insegnamento accademico tradizionale.
Questi studi lo aiutarono a plasmare la sua tecnica, ma non furono determinanti per il suo sviluppo futuro.
Le vere fonti d'ispirazione gli vennero dal Louvre e da due dei suoi compagni, Géricault e Bonington.
Posa per una figura della Zattera della Medusa di Géricault e ne resta profondamente influenzato (1818).
Nel 1824 presenta al Salon Il massacro di Scio (Parigi, Louvre), la tela che raffigura un episodio della guerra d'Indipendenza greca contro i turchi, è costruita senza un preciso asse centrale intorno a cui far ruotare la composizione. Alcuni critici furono attratti dal suo vigore, mentre altri ritennero che l'artista indugiasse troppo sulla brutalità del soggetto.
I parigini, nel luglio 1830, insorsero iniziando la rivolta per le strade per costringere il re Carlo X ad abdicare.
Il pittore non partecipò direttamente alla lotta, ma, simpatizzando coi ribelli, commemorò la battaglia con il dipinto La libertà che guida il popolo, presentato al Salon nel 1831 ed accolto con grandi lodi (venne acquistato dal governo).
Nel 1832 prende parte ad una visita di Stato in Marocco, durante il viaggio prese appunti copiosi e riempì molti quaderni di schizzi con disegni di vita quotidiana locale che gli diedero idee ed ispirazioni per il resto dei suoi giorni.
Tornato in Francia cominciò a ricevere commissioni dal governo per grandi murali e per soffitti di edifici pubblici, lavori che rappresentavano il massimo traguardo raggiungibile per un pittore dell'epoca. Le commissioni erano lucrative e prestigiose e segnalavano che il pittore aveva raggiunto l'apice della sua professione.
Venne colpito da una grave malattia alla gola che lo costrinse a letto (1835), questa malattia si ripresenterà con regolarità sempre maggiore per tutta la vita.
Negli anni Cinquanta, cominciò a raccogliere i frutti di una lunga carriera di successo: nel 1851, entrò nel Consiglio di Parigi e, quattro anni dopo, fu nominato comandate della Legion d'Onore; nel 1855 i suoi quadri vennero esposti all'Éxposition Universelle di Parigi.
Il 13 agosto 1863 muore a Parigi per una ricaduta della malattia alla gola.
[modifica] Attività artistica
All'inizio della carriera le figure create da Delacroix erano molto convenzionali, con grandi gesti e pose che richiamavano la statuaria antica o gli antichi maestri, e i critici ne lodavano la qualità; tuttavia attaccavano altri aspetti del suo lavoro, come, ad esempio, la grande enfasi data alla figura, piuttosto che al significato, da loro ritenuta una lacuna del suo stile.
I dipinti orientaleggianti ed i disegni con soggetti del Medio ed Estremo Oriente erano molto in voga nella prima metà dell'Ottocento.
Le esperienze fatte dal pittore durante il viaggio in Africa del Nord lo avvantaggiarono sulla maggior parte degli orientalisti e lasciarono una profonda impronta sul suo stile.
Delacroix eseguì una serie di nature morte alla fine del decennio 1840 quando stava sviluppando un maggior interesse per la natura.
Erano soprattutto fiori semplici dipinti con tecniche molto diverse (olio, pastello o acquerello).
Eugène era affascinato dagli animali, a Parigi visitava regolarmente il Jardin des Plantes dove faceva molti schizzi.
Secondo la tipica moda romantica, li trasformava poi in scene immaginarie di ferocia ed eccitamento, dove gli animali lottavano le une con le altre o combattevano contro i cacciatori per la sopravvivenza.
Durante tutta la sua carriera realizzò ritratti, anche se non costituirono mai la parte predominante della sua opera, erano quasi tutti commissionati da amici.
Delacroix passò la maggior parte degli ultimi anni della sua attività artistica impegnato in una serie di murali nei maggiori edifici pubblici.
La sua prima commissione fu per dei fregi allegorici nel Salon du Roi al Palais Bourbon (1833-1837) seguita da una serie di murali nella Biblioteca dello stesso palazzo (1838-1847).
Negli anni successivi decorò la cupola del Palais du Luxembourg (1840-1847), un soffitto al Louvre (1850-1851).
Infine impiegò dodici anni per i vari murali nella chiesa di Saint-Sulpice (1849-1861)
[modifica] Opere
- Commons contiene file multimediali su Eugène Delacroix
- La barca di Dante (1822)
- Il massacro di Scio (1824)
- La morte di Sardanapalo (1827)
- La libertà che guida il popolo (1830)
- Donne di Algeri nelle loro stanze (1834)
- Ingresso dei crociati a Costantinopoli (1840)
[modifica] Musei
Elenco dei musei che espongono opere dell'artista:
- Collezione Bührle di Zurigo
- Institute of Arts di Minneapolis
- Musée Delacroix di Parigi
- Musée du Louvre di Parigi
- Neue Pinakothek di Monaco
- Wadsworth Atheneum di Hartford
[modifica] Curiosità
- A Delacroix è stato intitolato il cratere Delacroix, sulla superficie di Mercurio.