Filosofia medievale
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In Europa, la diffusione del Cristianesimo all'interno dell'impero romano segnò la fine della filosofia ellenistica e l'inizio della filosofia medievale.
La filosofia medievale costituisce un imponente ripensamento dell'intera tradizione classica sotto la spinta delle domande poste dai tre grandi religioni monoteiste. I nomi più importanti di questo periodo sono Avicenna e Averroè in ambito islamico, Mosè Maimonide in ambito ebraico, Pietro Abelardo, Tommaso d'Aquino e Duns Scoto in ambito cristiano.
Filosoficamente, il medioevo si caratterizza per una grande fiducia nella ragione umana, che si esprime nella corrente della scolastica, il cui maggior esponente è Tommaso d'Aquino. La crisi di questa corrente filosofica, con autori come Duns Scoto e soprattutto Guglielmo di Occam, segnata da un crollo di fiducia nella ragione e da un conseguente crescente fideismo, portò alla fine del pensiero medioevale ed alla nascita del pensiero moderno.
[modifica] Filosofi scolastici
- Prima scolastica (1000 - 1250):
- Pietro Abelardo
- Solomon Ibn Gabirol
- Pietro Lombardo
- Gilbert de la Porrée
- Alta scolastica (1250 - 1350):
- Tarda scolastica (1350 - 1500):
- Marsilio di Padova
[modifica] Voci correlate
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche