Gamalero
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Gamalero | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Piemonte | ||
Provincia: | Alessandria | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 142 m s.l.m. | ||
Superficie: | 12,20 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 65,90 ab./km² | ||
Frazioni: | San Rocco | ||
Comuni contigui: | Carentino, Cassine, Castellazzo Bormida, Castelspina, Frascaro, Mombaruzzo (AT), Sezzadio | ||
CAP: | 15010 | ||
Pref. tel: | 0131 | ||
Codice ISTAT: | 006078 | ||
Codice catasto: | D890 | ||
Nome abitanti: | gamaleresi | ||
Santo patrono: | San Lorenzo | ||
Giorno festivo: | 10 agosto | ||
Sito istituzionale |
Gamalero è un comune di 804 abitanti della provincia di Alessandria.
[modifica] Storia
L'origine del nome Gamalero è molto incerta, probabilmente è passato da un originario Scamilaria a Camilaria, Gamelerium, Gamalerio.
Si ignora anche l'etimologia del nome; l'ipotesi più convincente è quella che riporta il nome al concetto di "gobba"; infatti Gamalero è situato su due colline ravvicinate. Alla data della conquista romana, 109 a.C. doveva già esserci un insediamento di avvistamento per difendere la strada per Acqui Terme. La prima notizia verificabile si trova in un diploma di Ottone I di Sassonia, dato nel 967, con il quale si confermano ad Aleramo del Monferrato dei feudi "in comitatu aquensi".
Nel 978 il paese passa a Benedetto vescovo di Acqui Terme ed entra a far parte della sua diocesi.
Sebbene la diocesi di Acqui Terme venne smembrata per creare quella di Alessandria, pare che Gamalero sia rimasto, come pieve, sotto Acqui Terme fino al 1405.
Anche sottoposto all'autorità dei vescovi di Acqui Terme, Gamalero, come "comunità", seguì le sorti di Alessandria, a causa della sua collocazione limitrofa. Dal punto di vita storico esistono pochi riferimenti cronacistici su Gamalero, a dimostrazione della povertà e della scarsa importanza dell'insediamento, costituito da poche e rare cascine tra la regione "La Rocca" e San Lorenzo. Nel 1240 Federico II di Svevia tolse la sua giurisdizione ad Alessandria per infeudarlo ai marchesi di Occimiano. Nel 1315 i ghibellini, alleati di Marco Visconti, signore di Milano, si impossessarono di Alessandria conquistando anche Gamalero, che venne a far parte del Ducato di Milano. Nel 1403 il paese tornò ai guelfi e venne incendiato dai ghibellini di Facino Cane. Nel 1438 Filippo Maria Visconti infeudò Gamalero a Simonino Ghilini, suo segretario, concedendogli i diritti su tutte le tasse, la gabella del sale ed i pedaggi per il transito di merci. Nel 1477, data della morte di Filippo Maria Visconti, il quale non lasciò eredi legittimi, Francesco Sforza sposò la sua unica figlia naturale, Bianca Maria e, presi accordi con Guglielmo VIII del Monferrato, ottenne il Ducato di Milano concedendo a quest’ultimo la signoria di Alessandria comprendente, tra gli altri, anche il luogo di Gamalero.
Il tentativo dello Sforza di riprendersi le terre concesse condusse i due contendenti a misurarsi, nel 1450, sul piano bellico. Nel 1462 Gamalero venne infeudato ai fratelli di Simonino, Giovanni e Giuliano Ghilini. Due anni dopo Francesco Sforza, poiché i fratelli Ghilini erano passati dalla parte dei Monferrato, infeudò il paese a Gentile Simonetta. Nel 1477 Gian Galeazzo Sforza riconferma i diritti su Gamalero a Pietro Francesco e Chichino Simonetta.
Nel 1480 il feudo ritornò a disposizione della Camera Ducale.
Nel 1498 Ludovico il Moro infeudò Gamalero a Francesco Bernardino Visconti e nel 1505 passò al figlio Bernabò. Nel 1551 il feudo passò al figlio di Bernabò, Ottone. Nel 1575 venne fondata la parrocchia di San Lorenzo e nel 1593, alla morte di Ottone Visconti, il feudo andò in successione ai suoi dodici figli. Nel 1621 il feudo era diviso solo più tra i due fratelli Bartolomeo ed Ottavio. Nel 1625 successe a Bartolomeo il figlio Alberto, il quale lo assegnò, nel 1673, in eredità, ai tre figli Bartolomeo Maria, Ottavio e Marcantonio. Nel 1693 quest’ultimo rimase l'unico feudatario.
Nel 1707 Gamalero, seguendo le sorti di Alessandria , entrò a far parte dello Stato Sabaudo e, nel 1717, alla morte di Marcantonio Visconti, ritornò al Regio Patrimonio. Con declaratoria della Camera dei Conti del 21 settembre 1721 il feudo venne posto in vendita ed il 6 aprile 1726 acquistato dal marchese Tommaso Ghilini con diritto di trasmissione ai suoi eredi maschi.
Solo nel 1748 l'Intendente Generale della provincia di Alessandria emanò il "Regolamento per la Comunità du Gamalero", diviso in sette parti riguardanti: il Consiglio, il Tanteo, le Spese ed i Mandati, i Vacati, le Liti, gli Esattori ed il Cancelliere. Nel 1745 il feudatario Tommaso Ghilini approvò i primi Bandi campestri articolati in 149 capitoli.
Nel 1776 al figlio di Tommaso, Vittorio Amedeo, feudatario di Gamalero dal 1752, successe il figlio di quest’ultimo Ambrogio Maria Ghilini sotto la tutela, in quanto minore, della madre Gabriella Dal Pozzo della Cisterna.
Questi fu l'ultimo feudatario e, con l'abolizione dell'Antico Regime, vendette il castello, l'ultimo emblema dei diritti feudali, nel 1802, a due contadini possidenti, Giangiacomo Mascherpa e Carl'Antonio Piccino, i quali lo smantellarono per riutilizzarne i materiali.
Il marchese Ambrogio Maria Ghilini morì nel 1832.
[modifica] Feste Fiere e Sagre
- Sagra dell'agnolotto al sugo di cinghiale. A cura di Comune e Pro loco. A metà agosto.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti