Grandi elettori
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Con il termine di grandi elettori si indica un gruppo selezionato e limitato di persone che hanno il potere di eleggere qualcuno.
Nel Medioevo si chiamavano grandi elettori i duchi ed altri nobili che eleggevano l'imperatore.
Negli Stati Uniti si chiamano grandi elettori i delegati che si riuniscono poi per eleggere il presidente degli Stati Uniti. Essi sono eletti su base statale e il loro numero è pari alla somma dei senatori e dei deputati dello Stato stesso. I grandi elettori sono 538. Infatti, i senatori sono 100 - due per ogni Stato - e i deputati sono 435 - assegnati proporzionalmente alla popolazione residente nello Stato.
A questi bisogna aggiungere tre rappresentanti per il Distretto della Columbia in cui si trova la capitale Washington (XXIII emendamento che prevede che il loro numero sia uguale a quello che le spetterebbe se fosse uno Stato ma comunque non superiore a quello degli elettori designati dallo Stato meno popoloso). Il Distretto della Columbia infatti non fa parte di nessuno Stato perché i Padri fondatori volevano evitare che uno qualunque dei tredici Stati che si federarono potesse essere in un qualche modo avvantaggiato per il fatto di avere sul proprio territorio la capitale federale.
Per questo motivo i residenti in quel territorio non eleggono alcun rappresentante al Senato e alla Camera dei Rappresentanti. La decisione dei Padri fondatori era comprensibile all'epoca ma risulta oggi del tutto anacronistica anche in ragione del grande sviluppo demografico di Washington. L'elezione del Presidente è quindi, tecnicamente, una elezione di secondo grado. Va rilevato che all'effetto distorsivo dovuto alla sottorappresentazione degli elettori del Distretto di Columbia (e alla sovrarappresentazione di alcuni Stati scarsamente popolati), se ne aggiunge un altro ben più rilevante che può portare ad esiti divergenti da quelli espressi dalla maggioranza degli elettori. Infatti i "grandi elettori" di ogni singolo Stato sono assegnati in blocco al partito che ottiene più consensi in quello Stato.
Ciò significa che il Presidente che poi verrà eletto (cioè colui che raccoglie il consenso di almeno 270 grandi elettori) potrebbe non essere quello a favore del quale si sono espressi la maggioranza degli elettori. Questa ipotesi si è storicamente realizzata in alcune occasioni, l'ultima delle quali nel 2000 quando il candidato democratico Gore ottenne circa mezzo milione di voti in più rispetto al candidato repubblicano, ma tali consensi erano distribuiti in modo più uniforme sul territorio della Federazione sì che il numero di grandi elettori democratici fu inferiore a quello dei repubblicani. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori, (come successe nel 1820 e 1824) la scelta spetta alla Camera dei rappresentanti.
In Italia possono essere definiti grandi elettori i membri del collegio che elegge il presidente della Repubblica. Tale collegio è costituito dai senatori, dai deputati e da 58 rappresentanti delle Regioni (tre per ogni Regione ad eccezione della Valle d'Aosta che ne ha uno).
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