Himalaya
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«Non si possono nutrire pensieri cattivi al di sopra di una certa altitudine»
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L'Himalaya, detta anche tetto del mondo, è una catena montuosa dell'Asia, che separa India, Nepal e Bhutan dalla Cina. È lunga circa 2.400 km per una larghezza di circa 100-200 km. Vi sono comprese le più alte vette del mondo. In sanscrito significa la dimora delle nevi.
La vetta più alta è l'Everest
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Vette
Principali vette, tra le altre:
- Everest 8.850 m
- K2 8.611 m
- Kanchenjonga 8.586 m
- Lhotse 8.501 m
- Makalu 8.462 m
- Cho Oyu 8.201 m
- Dhaulagiri 8.167 m
- Manaslu 8.163 m
- Nanga Parbat 8.126 m
- Annapurna 8.091 m
- Shisha Pangma 8.027 m
- Gyachung Kang 7.922 m
- Nanda Devi 7.817 m
- Pumori 7.161 m
- Amai Dablang
[modifica] Toponomastica
I toponimi usati per individuare i monti himalayani sono in genere formati da radici nepalesi, tibetane, turchestane e sanscrite, combinate talvolta in modo ibrido tra loro, e possiedono una capacità espressiva ed una condensazione di significati ai quali gli occidentali non sono avvezzi.
Alcuni nomi di monti hanno carattere eminentemente descrittivo, come ad esempio:
- Himalaya, la dimora delle nevi
- Karakorum, le pietraie nere
- Dhaulagiri, il monte bianco
- Nilgiri, il monte azzurro
- Gasherbrum, la parete lucente
- Machapuchare, la coda di pesce
- Makalu, il grande nero
- Kang Taiga, la sella di neve
- Chogo Ri (rinominato K2), il grande monte
In altri casi il toponimo ha un preciso riferimento religioso, come ad esempio:
- Pancchulé, le cinque fiaccole celesti
- Gosainthan, il luogo dei santi
- Trisul, il tridente (simbolo di Shiva)
- Indrasan, il trono di Indra
- Manaslu, la montagna dello spirito
- Chomo Lungma, (rinominato Everest), la dea madre della terra
- Annapurna, la dea delle messi e dell'abbondanza
- Ganesh Himal, la montagna nevosa del dio elefante
Esistono poi alcuni monti il cui nome deriva dalla loro posizione rispetto ad altre cime, come:
- Nuptse, il monte dell'ovest
- Lhotse Shar, il monte a sud-est
- Lhotse, il monte a sud
- Nunagiri, il monte tra i due fiumi
Ci imbattiamo infine in nomi come:
- Kardong, la fortezza di neve
- Mahalangur Himal, la catena montuosa delle grandi scimmie
- Mustagh, la montagna scintillante di ghiaccio
- Shisha Pangma, la cresta al di là dei pascoli
- Mulkilà, la fortezza d'argento
- Amai Dablang, la madre che abbraccia
- Kanchenjonga, i cinque tesori della grande neve
[modifica] Mistica
La vista dei monti himalayani, di questi pilastri del cielo che s'innalzano limpidi e poderosi dalle brume e dalle imperfezioni del mondo, evoca alla memoria il fiore di loto, simbolo della fede buddhista. Anche il fiore di loto affonda le sue radice nel fango che è simile al Saṃsāra, l'eterno ciclo delle nascite e delle morti; ma quando sboccia, la sua corolla, ergendosi alta sullo stelo, si apre bianca ed immacolata per rappresentare la salvezza dell'anima e l'eterna serenità del nirvana.
Non è certamente un caso se antichi popoli, su entrambi i versanti della catena himalayana, hanno sempre identificato le più alte montagne del mondo come la sede dei loro dei. Ancora oggi, seguendo un'antica tradizione lenta a morire, vige talvolta l'usanza nelle spedizioni alpinistiche di fermarsi un metro sotto la vetta per un senso di mistico rispetto e di deferente omaggio verso la casa di Dio.
[modifica] Voci correlate
- Catena montuosa del Karakorum
I quattordici ottomila |
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