Insubri
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Gli Insubri erano una popolazione celtica stabilitasi in Insubria dove fondarono Milano, Medhelan, chiamata poi Mediolanum dai romani dopo il 200 a.C..
Insieme ai Boi, ai Lingoni, ai Taurini e ai Gesati, furono sconfitti nel 225 a.C. dall'esercito romano, guidato dal console Emilio Papo, nella località di "Campo Regio" presso il promontorio di Talamone. Due anni dopo i Romani insieme ai loro alleati Cenomani entrarono nel territorio degli Insubri, che furono nuovamente sconfitti a Clastidium (Casteggio). Nel 221 eliminato l'esercito dei Gesati, guerrieri celti sacri famosi perché combattevano completamente nudi, con il solo torques al collo , i consoli Cneo Cornelio Scipione e Marco Claudio Marcello occuparono Milano e i Galli Boi, i Lingoni e gli Insubri dovettero accettare l'alleanza con Roma, mentre gran parte del loro territorio veniva incamerato dai Romani, che vi fondarono le colonie di Cremona e Piacenza.
Gli Insubri si ribellano durante l'invasione di Annibale nel 218-217 a.C. e ancora nel 200 a.C. appoggiando Amilcare. Dopo altri scontri, nel 194 a.C. strinsero definitivamente alleanza con i Romani, conservando l'autonomia della loro capitale Milano. Nell'89 a.C., con la lex Pompeia de Transpadanis gli Insubri ottennero la cittadinanza latina e nel 49 a.C. quella romana insieme a tutta la Gallia Cisalpina.
Secondo il racconto dello storico latino Tito Livio al momento della fondazione di Milano, che egli attribuisce al mitico personaggio di Belloveso, capo di tribù celtiche provenienti dalle regioni transalpine intorno tra la fine del VI e gli inizi del VI secolo a.C., la località prendeva già il nome dagli Insubri. I dati archeologici confermano una presenza celtica nella regione, testimoniata dai ritrovamenti appartenenti alla cultura di Golasecca alla quale forse appartennero le popolazioni poi conosciute con il nome di Insubri.
La romanizzazione degli Insubri fu profonda e precoce, come testimoniano gli scrittori e poeti di lingua latina originari di questa regione (a partire da Cecilio Stazio, poco dopo la presa di Milano) e le forme architettoniche pienamente aderenti al linguaggio centro-italico già dall'età repubblicana, almeno per quanto ci è noto dalle scarse testimonianze conservate.