Marco Follini
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Marco Follini (Roma, 26 settembre 1954) è un uomo politico italiano. È stato un esponente di spicco dell'Udc, che ha recentemente abbandonato per fondare il movimento politico "Italia di mezzo".
La sua esperienza politica inizia tra le fila della Democrazia Cristiana, di cui diventa segretario nazionale del movimento giovanile dal 1977 al 1980.
Successivamente viene promosso alla direzione nazionale del partito, dove lavora per sei anni, dall'80 all'86, durante i governi di Forlani, Spadolini, Fanfani.
Esce quindi dalla direzione di partito per entrare nel consiglio di amministrazione della RAI, dove rimane fino al 1993.
Al momento dello scioglimento della Dc, è fra i dirigenti favorevoli ad un'alleanza moderata di centrodestra, seguendo le orme di Pier Ferdinando Casini nella fondazione del Centro Cristiano Democratico (CCD), che darà vita alle coalizioni del Polo delle Libertà e Polo del Buon Governo.
Dal 1995 al 2001, Follini è membro della direzione nazionale del Ccd guidato da Casini. Quando il partito partecipa alla costituzione della nuova alleanza di centrodestra (la Casa delle Libertà) che vince le elezioni, e Casini viene eletto presidente della Camera dei Deputati, Follini assume la presidenza del Ccd. Carica che mantiene fino al termine della storia politica del partito, determinata dalla confluenza nel nuovo soggetto centrista dell'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (UDC).
All'atto della costituzione del partito, con il primo congresso nazionale (dicembre 2002), Follini viene eletto segretario dell'Udc. Nel corso della sua attività, il partito raggiunge risultati ragguardevoli, toccando il ciglio del 6% dei consensi a livello nazionale.
Dal 2 dicembre 2004 al 15 aprile 2005 ricopre la carica di vicepresidente del Consiglio nel Governo Berlusconi II, ed è uno dei promotori del rinnovamento nella coalizione di governo dopo la palese sconfitta maturata alle elezioni regionali del 2005, che porterà alla costituzione di un nuovo esecutivo (il Governo Berlusconi III, di cui Follini sceglierà di non entrare a far parte per dedicarsi all'attività di partito).
Inaspettatamente, il 15 ottobre 2005, con un breve intervento alla direzione nazionale del partito, Marco Follini presenta le sue dimissioni dalla carica di segretario dell'Udc. L'episodio avviene all'indomani dell'approvazione dalla Camera dei Deputati della nuova legge proporzionale, una legge sollecitata dalla stessa Udc, ma non proprio nella misura in cui la richiedeva Follini. Dice infatti:
Follini sostiene che con questa nuova legge si apre una stagione nuova per la politica italiana e "non esistono uomini per tutte le stagioni". Da qui le sue dimissioni, "conseguenza inevitabile" dell'attuale situazione.
Nel suo discorso, Follini cita un solo personaggio, Lorenzo Cesa, definendolo una "straordinaria figura umana e politica", uno dei principali artefici dei successi dell'Udc dalla sua nascita. Cesa sarà il suo successore alla segreteria del partito.
Dopo le elezioni politiche del 2006 (nelle quali Follini viene eletto senatore), insieme a Bruno Tabacci e ad altri esponenti del partito, è però tornato a esprimere con energia il suo dissenso rispetto alla linea politica dell’Udc, che egli ritiene succube nei confronti di Berlusconi. Follini e Tabacci hanno auspicato un cambiamento nella guida della coalizione.
Il dissenso si è manifestato anche in occasione dell’elezione del nuovo presidente della repubblica (Follini e Tabacci hanno votato per Giorgio Napolitano) e della campagna per il referendum costituzionale del 2006 (in cui Follini e i suoi amici sono attivamente impegnati per il NO).
Follini è direttore di una rivista culturale, Formiche, che esce una volta al mese e vuol fungere da organo di collegamento dei moderati italiani. Recentemente, assieme a Tabacci ha fondato un'associazione culturale denominata Italia di mezzo.
Nell'estate 2006, sostiene che l'Udc debba dichiarare conclusa l'esperienza della Casa delle Libertà:
«Il mio consiglio all'Udc è di dichiarare chiusa l'esperienza con la CdL. Se l'Udc dichiarerà la fine della CdL, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella CdL, potrà farlo anche senza di me.»
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Il 18 ottobre 2006 ha annunciato, assieme al deputato Riccardo Conti, la sua uscita dal gruppo parlamentare dell'UDC a favore del gruppo misto accusando i suoi ex-compagni di aver, negli ultimi mesi, "abbaiato poco e morsicato molto meno" (Follini lascia l'Udc e fonda nuovo movimento).
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito personale
- Scheda sul sito del Senato
- Italia di mezzo