Porajmos
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il termine Porajmos (letteralmente Devastazione) viene usato dalle genti Rom (zingare) per indicare il tentativo del regime nazista di sterminare gli zingari durante l’olocausto. Il fenomeno è stato poco studiato e largamente oscurato dalla Shoah ebrea.
Dato che le comunità nomadi dell’Europa orientale non erano organizzate come quelle ebraiche, il numero delle vittime non è esattamente definibile, ma si può approssimare tra le 200.000 e le 800.000 unità. Solo recentemente i Rom hanno iniziato a chiedere di venir ufficialmente inseriti tra le vittime del regime nazista.
Gli zingari che venivano deportati nei campi di concentramento potevano talvolta vivere in sezioni separate e senza dover lavorare, anche se le condizioni igienico/sanitarie di queste aree erano gravissime. In altri casi il loro trattamento era invece equiparato a quello degli altri prigionieri.
L'aspetto più terribile della loro detenzione consisteva soprattutto negli esperimenti scientifici cui vennero sottoposti, a partire dal 1943, in Auschwitz e altri campi di concentramento. A molti di loro furono inoculati germi e virus patogeni per osservare la reazione dell'organismo di fronte alle malattie. Particolarmente duro fu il trattamento riservato alle donne zingare. Le più giovani venivano sottoposte a dolorose operazioni di sterilizzazione mentre quelle mature erano costrette, nude, a riscaldare i corpi di coloro che erano stati soggetti agli esperimenti sul congelamento.
Sin dal primo dopoguerra si è, come detto, dedicata pochissima attenzione allo sterminio dei Rom e solo negli ultimi anni sono state organizzate mostre e presentati documentari sull'argomento. La questione di un possibile risarcimento ai familiari delle vittime del regime Nazista appare tuttavia ancora remota.