Portomaggiore

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Portomaggiore

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Latitudine: 44° 42′ 0′′ N
Longitudine: 11° 48′ 0′′ E

126 km²

12.158

31-12-04

Densità:

94 ab./km²

Frazioni:

Gambulaga, Maiero, Runco, Portoverrara, Portorotta, Quartiere, Sandolo, Ripapersico

Comuni contigui:

Argenta, Comacchio, Masi Torello, Ostellato, Voghiera

CAP:

44015

Pref. tel:

0532

Codice ISTAT:

038019

Codice catasto:

G916

Nome abitanti:

portuensi

Santo patrono:

San Carlo Borromeo

Giorno festivo:

Sito istituzionale

Portomaggiore è un comune di 12.159 abitanti della provincia di Ferrara.

[modifica] Geografia

Cittadina i cui primi insediamenti risalgono al XII secolo, sviluppatasi in una terra strappata alla antica Palude delle valli del Mezzano sugli argini di antichi rami del fiume Po. È attraversato dal canale Diversivo, corso d'acqua ricco di pesci siluro e carpe.

Classificazione climatica: zona E, 2272 GR/G

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Economia

L'agricoltura (coltivazioni cerealicole e frutticole), sulla cui economia si è sempre appoggiata storicamente il tessuto locale, ha visto perdere progressivamente importanza a favore di terziario avanzato e piccola attività manifatturiera. Debole l'industria e l'artigianato.

[modifica] Cultura

[modifica] Monumenti e luoghi di interesse

Monumento importante del comune è la Delizia del Verginese, castello ubicato nella frazione di Gambulaga a circa 6 chilometri dal capoluogo. Originariamente casale di campagna, fu trasformato in residenza ducale nel primo Cinquecento da Alfonso I d’Este e donato a Laura Eustochia Dianti. Alla morte del Duca, la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e ne ordinò la ristrutturazione, eseguita principalmente da Girolamo da Carpi. Questi configurò il castello come un edificio a pianta rettangolare e a due ordini, delimitato da quattro torri merlate e a pianta quadrata. A lato è posta una piccola chiesa settecentesca, unita all'edificio tramite un portico, anch'esso della stessa epoca. L'interno venne decorato a partire dal XVIII secolo con stucchi, fiori in stile liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volute e spesse cornici che delineano soffitti. Grazie ad un recente restauro, l'antica delizia estense è diventata un luogo privilegiato per mostre temporanee, incontri culturali e concerti.