Revamping
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il revamping è un termine di origine inglese usata in terminologia ferroviaria per indicare interventi di ristrutturazione generale sul materiale rotabile (locomotori e carrozze passeggeri in particolare) con interessamento di tutti gli impianti del mezzo e con interventi strutturali sulla cassa atti a modificarne anche l'aspetto esteriore - modifica del frontale, delle cabine di guida ecc.
Il revamping si differenzia dal restyling per il fatto che coinvolge anche interventi più impegnativi sugli impianti e sulle parti meccaniche. Alcune operazioni comunemente compiute in fase di revamping sono la sostituzione o l'installazione degli impianti di condizionamento e riscaldamento, la sostituzione dei carrelli, l'adeguamento delle porte di accesso alle normative di sicurezza vigenti, la sostituzione o riparazione dei cristalli delle finestrature o degli impianti di illuminazione e il rinnovo, totale o parziale, della sedileria.
Operazioni meno comuni ma svolte in occasione di revamping particolarmente impegnativi possono essere le modifiche strutturali alla cassa (con l'oscuramento di finestrini o il ridimensionamento degli stessi), le modifiche al telaio del sottocassa, la sostituzione degli elementi che compongono l'intercomunicante o di parti dei motori quando presenti.
Il revamping è una tecnica che permette di allungare la vita utile di un rotabile anche di quindici o venti anni, ma tra le operazioni di manutenzione è la più costosa, arrivando a costare anche ben più della metà del costo di un veicolo nuovo. Per questo, quando le tempistiche e soprattutto il budget lo consentono, si preferisce l'acquisto di nuovi veicoli.
Per un revamping si procede innanzitutto allo smontaggio e alla verifica degli impianti esistenti. Si effettua una manutenzione straordinaria degli stessi per portarli ad un livello prestazionale il più possibile simile al prodotto nuovo, effettuando operazioni atipiche come l'apertura e la pulizia delle vetrocamere o l'analisi approfondita delle circuiterie elettriche, che vengono eseguite nei limiti del possibile a terra. La cassa viene rialzata, così da dare modo di verificare anche le strutture del sottocassa e per consentire la rimozione dei carrelli.
Intanto, la cassa viene sottoposta alle modifiche necessarie, e se queste sono considerate critiche vengono rieseguiti i test di compressione e sollecitazione statica e dinamica. In seguito si procede alla verniciatura e alla pellicolatura, preparando la cassa all'installazione degli impianti.
Una volta pronta la cassa, si procede alla reinstallazione del materiale rimosso e riparato, ed alla messa in posa dei nuovi impianti ed arredi. Concluso il rimontaggio, il veicolo viene sottoposto ai test come se fosse un mezzo nuovo: in effetti, spesso è molto difficile per un non esperto riconoscere che si tratta dello stesso mezzo, dato che solitamente al revamping si associa il restyling estetico.
Le Ferrovie dello Stato hanno recentemente impiegato questa tecnica massicciamente per adeguare le carrozze obsolete alle nuove tecnologie, soprattutto in merito all'isolamento con l'eliminazione dell'amianto, all'impianto di riscaldamento trasformato da impianto a vapore ad impianto ad aria forzata e all'abitabilità, spesso con una modifica radicale all'arredamento interno per adeguarle alle specifiche e diverse necessità dei treni a lunga distanza e dei treni pendolari.
Senza dubbio il progetto italiano di revamping più impegnativo degli ultimi anni è la conversione delle famiglie di carrozze Z1, Gran Conforto ed Eurofima nelle nuove carrozze unificate intercity. Il progetto, che prende il nome di IC901 ed è curato da Ansaldobreda e Corifer, doveva inizialmente coinvolgere 901 carrozze ma è stato in seguito esteso a oltre 1500.