Saxo Grammaticus
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Saxo Grammaticus, in italiano Sàssone il Grammatico (c. 1150 - c. 1220), fu uno storico medievale danese della cui vita non si sa praticamente nulla. La sua esistenza ci è nota principalmente per i sedici libri della storia danese a lui contemporanea, noti come le Gesta Danorum, che sono attribuiti a lui.
Sappiamo che era un "seguace" dell'arcivescovo Absalon di Lund, che probabilmente significa che lavorava nell'amministrazione arcivescovile; non è noto il suo ruolo, ma si pensa che potrebbe essere stato un chierico.
Nel testamento di Absalon, viene condonato un debito di due marchi e mezzo d'argento a un chierico di nome Saxo, e gli si chiede di restituire due manoscritti che si era fatto prestare dal monastero di Sorø. Di una dozzina tra Saxo o commenti su Saxo trovati nelle fonti danesi del tempo, questo è l'unico testo che in genere si accetta essere sul Saxo Grammaticus; ma non c'è alcuna evidenza definitiva che in effetti il Saxo nominato da Absalon sia il nostro Saxo Grammaticus.
Nella prefazione delle Gesta Danorum Saxo stesso scrive che suo padre e suo nonno hanno entrambi servito sotto il re Valdemaro I come guerrieri, e che lui vuole servire il re Valdemaro II, ma in un modo più spirituale. Queste poche righe sono le uniche informazioni certe che abbiamo su Saxo Grammaticus. Si pensa che sia nato in Zelanda, o almeno così dicono fonti più tarde. Il suo latino elegante, e la conoscenza della antica Roma mostrata nelle Gesta Danorum, fanno credere che sia stato educato al di fuori della Danimarca, forse in una delle grandi scuole clericali in Francia.
Saxo Grammaticus non è il suo vero nome. Ricevette l'appellativo di Grammaticus, la parola latina per un insegnante di lettere, nel Compendium Saxonis della Chronica Jutensis scritta intorno al 1342, come espressione di piacere per il suo uso delle parole. Con la pubblicazione a stampa della versione delle Gesta Danorum da parte di Christiern Pedersen nel 1514, il termine Grammaticus è restato a fare parte del suo nome.
L'unico nome che gli fu dato si trova nella Chronica Sialandie (in danese: Ældre Sjællandske Krønike), nell'anno 1103, dove viene chiamato Saxo, cognomine Longus, cioè più o meno Saxo, detto il lungo.
L'influenza delle Gesta Danorum fu enorme e fino all'inizio del '900 gli storici danesi utilizzavano acriticamente la sua versione degli eventi del dodicesimo secolo. Oggi si sottolinea la parzialità, le omissioni e la visione aristocratico-mlitare del libro, che non viene più considerato una fonte storica attendibile ma resta un capolavoro di stile. Probabilmente è la sua versione della saga del principe danese Amled che ha ispirato lo shakespeariano Amleto.