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Sbarco in Normandia - Wikipedia

Sbarco in Normandia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Sbarco in Normandia
Parte della Seconda guerra mondiale

Sbarco di fanti americani ad Omaha Beach.
Data: 6 giugno - 26 agosto 1944
Luogo: Normandia, Francia
Esito: vittoria alleata
Schieramenti
Germania Alleati
Comandanti
Gerd von Rundstedt,
Erwin Rommel


Dwight D. Eisenhower,
Bernard Montgomery,
Bemtram Ramsay,
Trafford Leigh-Mallory
Effettivi
? 326.000 uomini (11 giugno)
Perdite
200.000 tra morti, feriti e dispersi
200.000 prigionieri1
53.700 morti,
18.000 dispersi,
155.000 feriti
Fronte Occidentale (1940-45)
WeserübungCampagna di FranciaDunkerqueBattaglia d'InghilterraDieppeNormadia – Dragoon – Market Garden – Scheldt – Foresta di Hurtgen – AachenArdenneNordwind – Plunder – Varsity
Sbarco in Normandia
Sword – Juno – Gold – Omaha – Utah – Pointe du Hoc – Brécourt Manor – Villers-BocageEpsom – Goodwood – Spring – Cobra – Bluecoast – Lüttich – Totalise – Tractable – Falaise – Brest – Parigi

Lo Sbarco in Normandia, nome in codice Operazione Overlord, iniziò con lo sbarco anfibio Alleato sulle spiagge della Normandia, in Francia, all'alba del 6 giugno 1944, una data nota come D-Day, e continuò nelle settimane seguenti con una campagna terrestre che aveva lo scopo di stabilire, espandere ed eventualmente dilagare la testa di ponte in Normandia. Rimane una delle battaglie più conosciute della Seconda guerra mondiale.

Indice

[modifica] La battaglia

[modifica] Il preludio

Il processo di pianificazione dell'invasione dell'Europa continentale era cominciato già a partire dal gennaio 1943. Il raggio di azione degli Spitfire aveva limitato la scelta dei punti di sbarco. La geografia aveva ulteriormente ridotto le scelte a due: il Pas de Calais, e la costa della Normandia. Mentre il Pas de Calais offriva le spiagge migliori e un facile accesso alla Germania, era anche (per questi motivi) il punto più probabile dove ci si sarebbe aspettata un'invasione e quindi il meglio difeso. Di conseguenza venne scelta la costa della Normandia. Come risultato delle incursioni aeree del 1942 su Dieppe, si decise inoltre di non cercare di catturare un porto con un assalto diretto dal mare, nello sbarco iniziale.

Non fu così fino al dicembre 1943 che il Generale Eisenhower venne nominato come Comandante Supremo della Forza di Spedizione Alleata, prendendo così il controllo globale delle forze Alleate in Europa. Nel gennaio 1944 il Generale Montgomery venne nominato come Comandante Operativo per le forze di invasione terrestre. A quel punto il piano prevedeva lo sbarco di tre divisioni, con due brigate che sarebbero state paracadutate. Montgomery incrementò rapidamente la scala dell'attacco a cinque divisioni via mare e tre via aria. Più di 6.000 vascelli sarebbero stati coinvolti nell'invasione, compresi 4.000 mezzi da sbarco e 130 navi da guerra per il bombardamento. 12.000 aerei avrebbero appoggiato gli sbarchi, inclusi 1.000 aerei da trasporto per le truppe di paracadutisti. 5.000 tonnellate di bombe sarebbero state sganciate contro le difese tedesche.

Allo scopo di persuadere i tedeschi che l'invasione sarebbe avvenuta al Pas de Calais, gli Alleati prepararono un massiccio piano di inganno, chiamato Operazione Fortitude. Venne creato un fittizio 1. Gruppo d'armate USA, con falsi edifici ed equipaggiamenti, che inviava falsi messaggi radio. Il Generale Patton venne addirittura menzionato come il comandante di tale unità. I tedeschi erano ansiosi di scoprire da sé il vero luogo dello sbarco, ed avevano un'estesa rete di agenti che operava in tutta l'Inghilterra meridionale. Sfortunatamente per loro, ogni singolo agente era stato "raggirato" dagli Alleati, e stava diligentemente inviando messaggi che confermavano il Pas de Calais come il probabile punto di attacco.

Alcuni dei più inusuali preparativi da parte degli Alleati includevano veicoli corazzati adattati appositamente per l'assalto. Sviluppati sotto la direzione del Generale Maggiore Percy Hobart, questi veicoli comprendevano carri armati Sherman anfibi, carri bonifica mine, carri getta-ponti e carri getta-strade.

Nel novembre 1943, quando Hitler decise che la minaccia di un invasione della Francia non poteva più essere ignorata, Erwin Rommel venne nominato Ispettore della Difesa Costiera, e successivamente comandante del Gruppo d'Armata B, le forze di terra incaricate della difesa della Francia settentrionale. Era un fermo convincimento di Rommel, che l'unico modo di sconfiggere un invasione era di contrattaccare sulle spiagge il prima possibile con veicoli corazzati, e volle che almeno alcuni di essi venissero posizionati sufficientemente vicini alle spiagge per sferrare un contrattacco immediato. Comunque, il suo comandante superiore, Feldmaresciallo von Rundstedt non fu d'accordo, e nel risolvere la disputa Hitler decise di dividere le sei divisioni panzer disponibili nella Francia settentrionale, assegnandone tre direttamente a Rommel. Le restanti tre vennero posizionate a una buona distanza dietro le spiagge, e non potevano essere rilasciate senza l'approvazione diretta dell'OKW, e in pratica di Hitler. Le difese aeree della costa del nord della Francia comprendevano solo 169 aerei da caccia.

[modifica] Il piano

Il piano di battaglia dello sbarco
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Il piano di battaglia dello sbarco

L'ordine di battaglia era all'incirca il seguente, da est a ovest:

  • Sesta divisione aerotrasportata britannica, paracadutata o sbarcata tramite alianti ad est del fiume Orne per proteggere il fianco sinistro.
  • Prima brigata servizi speciali britannica compendente i raggruppamenti di Commando Nr. 3, Nr. 4, Nr. 6 e Nr. 45(RM) sbarcati nel settore Queen Red (il più a sinistra). I Commando Nr.4 vennero incrementati con i gruppi 1 e 8 (entrambi francesi) dei Nr. 10 (Inter Alleati).
  • Terza divisione fanteria britannica e 27a brigata corazzata britannica sulla Spiaggia Sword, da Ouistreham a Lion.
  • Commando britannici Nr. 41(RM) (parte della Quarta brigata servizi speciali britannica assieme al Nr. 46(RM), Nr. 47(RM) e Nr. 48(RM)), sbarcati all'estrema destra della Spiaggia Sword.
  • Terza divisione fanteria canadese, Seconda brigata corazzata britannica e Commando Nr.48 (RM) alla Spiaggia Juno, da St Aubin a La Riviere.
  • Commando Nr.46 (RM) a Juno per scalare le scogliere a sinistra dell'estuario del fiume Orne e distruggere una batteria di artiglieria. (Il fuoco della batteria si rivelò trascurabile, la Nr.46 venne tenuta al largo come riserva galleggiante e sbarcò il giorno seguente al D-Day).
  • 50a divisione britannica e Ottava brigata corazzata britannica sulla Spiaggia Gold, da La Riviere a Arromanches.
  • Commando Nr.47 (RM) sul fianco ovest della Spiaggia Gold.
  • V Corpo statunitense (Prima divisione fanteria USA più altri) sulla Spiaggia Omaha, da St. Hondrine a Vierville sur Mer.
  • Secondo battaglione Rangers USA a Pointe du Hoc.
  • VII Corpo statunitense (Quarta divisione fanteria USA più altri) sulla Spiaggia Utah, attorno Pouppevile e La Madeleine.
  • 101a divisione aviotrasportata USA, paracadutata attorno a Vierville.
  • 82a divisione aviotrasportata USA, paracadutata attorno a Sainte-Mère-Église, a protezione del fianco destro.

Le attività svolte dalla resistenza francese, i Maquis, aiutarono a interrompere le linee di comunicazione della Wehrmacht.

La zona dietro alle spiagge era stata estesamente fortificata dai tedeschi, come parte del loro sistema di difesa detto Vallo Atlantico. Era sorvegliata da quattro divisioni, delle quali solo una (la 352a) era di alta qualità. Le altre comprendevano soldati tedeschi che (di solito per motivi medici) non erano considerati adatti al servizio attivo sul Fronte Orientale, e di altre nazionalità (principalmente russi) che avevano accettato di combattere per i tedeschi piuttosto che sopportare la permanenza nei campi per i prigionieri di guerra. La 21. Divisione Panzer era a guardia di Caen, e la 12. Divisione Panzer SS stazionava a sud-est. I suoi soldati erano stati tutti reclutati direttamente dalla Gioventù Hitleriana nel 1943, all'età di sedici anni, e avrebbero acquisito una reputazione per la loro ferocia nella battaglia imminente. Alcune delle zone dietro la Spiaggia Utah erano state allagate dai tedeschi come misura precauzionale contro un assalto di truppe paracadutate.

Prima della battaglia, gli Alleati avevano accuratamente mappato e testato le aree di atterraggio, facendo particolare attenzione alle condizioni meteorologiche sulla Manica. Le condizioni del tempo nell'unico momento in cui gli atterraggi erano praticabili (a causa di considerazioni sulla marea e sulla luna piena) furono particolarmente severe. A causa di queste, i tedeschi non si aspettavano che gli sbarchi sarebbero avvenuti.

[modifica] Gli sbarchi

Carri armati sulla spiaggia Utah
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Carri armati sulla spiaggia Utah

La 6a divisione aerotrasportata britannica fu la prima ad entrare in azione, a dieci minuti passata la mezzanotte. I suoi obiettivi erano il Ponte Pegasus e altri ponti dei fiumi sul fianco est della zona di atterraggio, ed anche una batteria di cannoni a Merville (vedi Operazione Tonga). I cannoni vennero distrutti, e i ponti vennero catturati e tenuti fino a quando i Commando li rilevarono alla fine del 6 giugno.

Il Commando Nr.4 sbarcò sulla spiaggia, guidato dalle truppe francesi, così come era stato concordato tra di loro. Le truppe avevano obiettivi separati a Ouistreham, per i francesi un fortino e il Casino, per i britannici due batterie che sovrastavano la spiaggia. Il fortino si rivelò troppo corazzato per i fucili PIAT (Projector Infantry Anti Tank) dei Commando, ma il Casino fu preso con l'aiuto di un carro Centaur. I Commando britannici raggiunsero entrambe le batterie solo per scoprire che i cannoni erano stati rimossi. Lasciando la procedura di eliminazione alla fanteria, i Commandos si ritirarono da Ouistreham per unirsi ai membri della Prima Brigata Servizi Speciali (Nr.3, 6 e 45), e spostarsi verso l'interno per riunirsi alla Sesta aerotrasportata.

Sulle spiagge Sword e Juno i britannici e i canadesi sbarcarono con perdite leggere. Ad ogni modo fallirono nel compiere i progressi che ci si attendeva dopo lo sbarco, ed avanzarono di circa 8 chilometri per la fine della giornata. In particolare, Caen, un obiettivo principale, era ancora in mano tedesca alla fine del D-Day.

Sulla spiaggia Gold le perdite furono molto più pesanti, in parte perché i carri armati Sherman anfibi vennero ritardati ed i tedeschi avevano fortificato pesantemente un villaggio sulla costa. Comunque, la 50a divisione superò le difficoltà e avanzò quasi fino alla periferia di Bayeux per la fine del giorno. Nessuno andò vicino agli obiettivi pianificati.

I Commando del Nr.47(RM) furono gli ultimi Commando britannici a sbarcare e raggiunsero la spiaggia Gold, ad est di Le Hamel. Il loro compito era di procedere verso l'interno, piegare a destra (ovest) e marciare per 15 chilometri attraverso il territorio nemico per attaccare da dietro il porto costiero di Port en Bessin. Questo piccolo porto all'estrema destra dell'avanzata britannica era ben protetto dalle scogliere di gesso. Il significato particolare di questo piccolo porto consisteva nel fatto che quello era il punto in cui doveva approdare la tubatura sottomarina di rifornimento degli Alleati, "Pluto" (Pipe Line Under The Ocean).

Sulla spiaggia Omaha la Prima Divisione Fanteria statunitense subì la peggiore esperienza in fatto di sbarchi. I carri Sherman anfibi vennero in gran parte persi prima di raggiungere la spiaggia; furono fatti sbarcare infatti dalle navi appoggio troppo lontani dalla riva e le deboli protezioni aggiunte per permettere la navigazione cedettero sotto gli urti delle onde di un mare agitato. I loro oppositori, la 352a Divisione tedesca, erano alcuni dei soldati meglio addestrati presenti nello schieramento tedesco in Normandia, e occupavano delle posizioni su scogliere ripide che sovrastavano le spiagge. Le registrazioni ufficiali affermano che "Nel giro di 10 minuti dall'abbassamento delle rampe, la compagnia avanzata era divenuta inerte, senza guida e praticamente incapace di agire. Ogni ufficiale e sergente era stato ucciso o ferito...divenne una lotta per la sopravvivenza e il soccorso". La divisione perse oltre 4.000 uomini. Nonostante ciò i sopravvissuti si raggrupparono e procedettero verso l'interno.

Le massicce postazioni di artiglieria in cemento armato, poste sulle cime delle scogliere a Pointe du Hoc erano il bersaglio del Secondo battaglione Rangers statunitensi. Il loro compito era scalare i cento metri di scogliera sotto il fuoco nemico con corde, scale a pioli, e quindi attaccare e distruggere i cannoni, che si pensava controllassero le aree di sbarco sulle spiagge Omaha e Utah. Le postazioni vennero raggiunte con successo, e i cannoni, che erano stati spostati (probabilmente durante il bombardamento precedente) vennero trovati e distrutti. Il tasso di perdite tra le truppe sbarcate fu quasi del cinquanta per cento.

Per contro, le perdite sulla spiaggia Utah furono di 197 uomini su circa 23.000 sbarcati, le più leggere tra tutte i punti di sbarco. Anche queste truppe si spinsero all'interno e riuscirono a collegarsi con parti delle divisioni aviotrasportate.

L'82a e la 101a aviotrasportata erano state meno fortunate. In parte a causa dell'inesperienza nel pilotaggio e in parte a causa delle difficili condizioni del terreno, atterrarono male e disperse. Alcuni caddero in mare o in zone deliberatamente allagate. Dopo 24 ore solo in 3.000 uomini della 101a si erano radunati. Molti continuarono a vagare e combattere dietro le linee nemiche per giorni. L'82a occupò la città di Sainte-Mère-Église per un certo tempo nella mattina del 6 giugno, dandole il diritto di ritenersi la prima città liberata durante l'invasione.

Una volta che la testa di ponte venne stabilita, due Mulberry Harbour artificiali vennero rimorchiati attraverso la Manica in segmenti. Uno venne costruito ad Arromanches, l'altro alla Spiaggia Omaha. Il porto di Omaha venne distrutto dalle tempeste circa dieci giorni dopo il D-Day. Circa 9.000 tonnellate di materiali vennero sbarcate giornalmente al porto di Arromanches, fino alla fine di agosto, per quel momento i porti di Anversa e Cherbourg erano stati assicurati dagli Alleati ed avevano iniziato a tornare in servizio.

I difensori tedeschi posizionati sulle spiagge misero in piedi una resistenza relativamente leggera, essendo male addestrati e a corto di trasporti ed equipaggiamento, ed essendo stati soggetti ad una settimana di intensi bombardamenti. L'eccezione fu la 352a divisione di fanteria che difese la Spiaggia Omaha, e la tenacità della loro difesa fu responsabile dell'alto tasso di perdite che vi si registrò da parte americana. I comandanti tedeschi impiegarono diverse ore per essere sicuri che i rapporti che ricevevano indicavano uno sbarco in forze e non una serie di incursioni. Le loro difficoltà di comunicazione vennero aggravate dall'assenza di diversi comandanti chiave. La dispersione dei paracadutisti americani aggiunse confusione, in quanto arrivavano rapporti che indicavano la presenza di truppe alleate su tutta la Normandia settentrionale.

Nonostante la 21a Divisione Panzer inscenò un contrattacco concertato, tra le spiagge Sword e Juno, e quasi riuscì a raggiungere il mare, l'aspra resistenza dei fucilieri anticarro, e la paura di rimanere isolati, provocò la loro ritirata prima della fine del 6 giugno. Secondo alcuni rapporti, la vista di un'ondata di paracaduisti che volavano sopra di loro, fu strumentale in questa decisione di ritirarsi.

[modifica] Dopo gli sbarchi

I piani dell'invasione Alleata richiedevano la cattura di Caen e Bayeux nel corso del primo giorno, con tutte le spiagge collegate ad eccezione di Utah, e una linea del fronte a 10-15 chilometri dalle spiagge. In pratica nessuno di questi obiettivi venne raggiunto. Ad ogni modo, complessivamente le perdite non furono così pesanti come si temeva, e le teste di ponte avevano retto agli attesi contrattacchi.

Lo sbarco di rifornimenti sulle spiagge della Normandia
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Lo sbarco di rifornimenti sulle spiagge della Normandia

Le priorità degli Alleati nei giorni che seguirono lo sbarco furono: collegare le teste di ponte, prendere Caen e catturare il porto di Cherbourg per fornire una linea di approvvigionamento sicura.

La 12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend" assaltò i canadesi il 7 e l'8 giugno, infliggendo pesanti perdite, ma non fu in grado di spezzare il fronte. Nel frattempo le spiagge vennero collegate - Omaha il 10 giugno, Utah per il 13. Gli Alleati stavano rinforzando il fronte più rapidamente dei tedeschi. Anche se gli Alleati dovevano sbarcare tutto sulle spiagge, la loro superiorità aerea e la distruzione del sistema ferroviario francese resero ogni movimento delle truppe tedesche lento e pericoloso.

Credendo che Caen fosse il "crogiolo" della battaglia, Montgomery la rese il bersaglio di tre attacchi separati dal 7 giugno al 1 luglio, prima che venisse circondata e bombardata il 7 luglio (Operazione Charnwood). Cercando una breccia decisiva nell'aperta campagna che portava a Parigi, Montgomery lanciò quindi una grossa offensiva dall'area di Caen con tutte e tre le divisioni corazzate britanniche, battezzata Operazione Goodwood. Inizialmente ebbe successo ma venne fermata da una determinata e improvvisata resistenza da parte della 1a e della 12a divisione Panzer, supportate dal Genio Militare tedesco che agiva come fanteria. Le perdite tra i carri britannici furono molto alte; tuttavia le riserve tedesche avevano l'ordine di mantenere la posizione, e non poterono essere usate per combattere le offensive degli americani.

Il territorio dietro alle spiagge Utah e Omaha era caratterizzato dai bocage; antichi terrapieni e siepi, spessi fino a tre metri e distanziati di 30-60 metri, che erano impervi per i carri armati, il fuoco delle mitragliatrici e la visione, rendendoli così una posizione difensiva ideale. La fanteria statunitense fece dei progressi lenti, e soffrì perdite pesanti mentre spingeva verso Cherbourg. Le truppe d'elite aviotrasportate vennero richiamate più volte per riavviare un avanzata in stallo. Hitler si aspettava che la guarnigione di Cherbourg resistesse fino alla fine, e negasse il porto agli alleati. Ad ogni modo, dopo aver richiesto che un singolo colpo venisse sparato sul cancello, il comandante di Cherbourg si arrese il 26 giugno.

[modifica] Cronologia

Croce di un fante americano
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Croce di un fante americano
  • 5-6 giugno l'82a divisione aviotrasportata USA (Operazione Detroit), la 82a divisione aviotrasportata USA (Operazione Chicago) e la Sesta divisione aerotrasportata britannica (Operazione Tonga) vengono paracadutate in territorio francese.
  • 6 giugno - D-Day, inizio degli sbarchi dal mare (Operation Nettuno).
  • 7-17 giugno - la 3. Brigata paracadutista e la 6. Divisione aviotrasportata britannica respingono diversi contrattacchi tedeschi all'incrocio di Le Mesnil.
  • 12 giugno - la 101. Divisione aviotrasportata USA cattura Carentan.
  • 13 giugno - la 101. Divisione aviotrasportata USA respinge un contrattacco tedesco a ovest di Carentan. Truppe britanniche vengono respinte a Villers-Bocage.
  • 25-29 giugno - Operazione Epsom, l'offensiva alleata a ovest di Caen, respinta dai tedeschi.
  • 7 luglio - Caen viene finalmente catturata.
  • 17 luglio - Erwin Rommel rimane gravemente ferito quando la sua auto viene colpita dalla raffica di un aereo alleato.
  • 18-20 luglio - inizio dell'Operazione Goodwood.
  • 24 luglio - con l'Operazione Cobra inizia la rottura del fronte tedesco presso Saint-Lô.
  • 3-9 agosto - Operazione Totalize, inizia l'offensiva alleata che respinge le forze tedesche provocando la formazione della Sacca di Falaise.
  • 16 agosto - Operazione Dragoon, inizia uno sbarco congiunto Franco-Americano nella Francia meridionale.
  • 25 agosto - Liberazione di Parigi.

[modifica] Considerazioni politiche

Lo sbarco in Normandia fu a lungo fatto presagire da una considerevole quantità di manovre politiche tra gli Alleati. Ci fu molto disaccordo circa la tempistica, la nomina del comandante, e il luogo esatto dove sarebbero avvenuti gli sbarchi. L'apertura del secondo fronte era stata rinviata da tanto (fu inizialmente discussa nel dicembre del 1942), e fu una particolare fonte di tensione tra gli Alleati. Stalin aveva fatto pressione sugli Alleati occidentali per aprire un secondo fronte, ma Churchill aveva argomentato a favore del rinvio fino a quando la vittoria sarebbe stata sicura, preferendo attaccare prima il Nord Africa e l'Italia.

La nomina di Montgomery venne discussa dagli esponenti militari americani, che avrebbero preferito il più mite (e accomodante) Generale Alexander come comandante delle forze di terra. Lo stesso Montgomery aveva dubbi sulla nomina di Eisenhower perché questi aveva poca esperienza sul campo. (In questo evento, comunque, Montgomery ed Eisenhower cooperarono con ottimi risultati in Normandia: il loro ben noto disaccordo arrivò molto dopo.)

La Normandia presentava seri problemi logistici, non per ultimo quello che l'unico porto dell'area, Cherbourg, era pesantemente difeso e molti tra i più alti gradi del comando sostennero che il Pas de Calais sarebbe stato una zona di sbarco più adatta solo per questo motivo.

[modifica] Significato storico

[modifica] Valutazione strategica

Anche se alla fine ebbe successo, lo sbarco in Normandia fu estremamente costoso in termini di uomini e mezzi. Il fallimento da parte della Terza Divisione di prendere Caen, un obiettivo dichiaratamente ambizioso, nel corso del primo giorno, avrebbe avuto serie ripercussioni sulla condotta della guerra per più di un mese, ritardando gravemente ogni progresso. La fortuita cattura di Villers-Bocage seguita dal fallimento nel rinforzarla, e la susseguente ricattura da parte dei tedeschi (Battaglia di Villers-Bocage), ostacolò ancora ogni tentativo di estendere la testa di ponte di Caen e di continuare la spinta. Il 17 giugno, l'assalto era stagnante.

Molti problemi arrivarono dalla natura del terreno sul quale si svolsero molti dei combattimenti successivi allo sbarco, i bocage. Questi erano essenzialmente piccoli campi separati da terrapieni ricoperti di fitte siepi, che erano facilmente difendibili.

Alla fine, l'invasione della Normandia ebbe successo solo grazie alla pura forza dei numeri. Molte altre truppe ed equipaggiamenti arrivarono a riva dopo il D-Day. Per la fine di luglio, qualcosa come un milione di truppe Alleate, in gran parte americani, britannici e canadesi, erano trincerati in Normandia.

[modifica] Conseguenze

Il punto d'appoggio che gli Alleati stabilirono in Normandia fu vitale per portare la guerra sulla porta di casa della Germania. Si è fatto notare che i sovietici da soli avevano la capacità di schiacciare la Germania per quell'epoca, e che questa battaglia non fu necessaria allo scopo di sconfiggere la Germania Nazista.

Al momento del D-Day, l'Armata Rossa stava avanzando risoluta verso la Germania e quattro quinti delle forze tedesche operavano sul Fronte Orientale. Gli Alleati fronteggiarono solo il 20% delle forze tedesche presenti in Francia.

Tuttavia, date le pretese sovietiche sull'Europa orientale, ci si può chiedere se il risultato sarebbe stato una completa occupazione dell'Europa da parte delle forze sovietiche. La presenza americana e britannica aiutò a definire l'estensione su cui il comunismo si sarebbe diffuso, e ad assicurare che la democrazia sarebbe stata al sicuro in Europa occidentale. Quindi lo sbarco in Normandia deve essere compreso sia nel contesto della Seconda guerra mondiale, sia in quello della Guerra Fredda che sarebbe seguita.

I visitatori della Normandia odierna troveranno molti ricordi di quel 6 giugno 1944. I più notevoli sono le spiagge, che vengono ancora indicate sulle cartine e sui cartelli con i nomi in codice assegnati durante l'invasione. Quindi vengono i vasti cimiteri, file su file di identiche croci bianche e stelle di David, tenute immacolate, che commemorano i morti Alleati. Le vie vicino alle spiagge portano ancora il nome delle unità che vi combatterono, e occasionali paletti commemorano gli scontri più importanti. In luoghi significativi come Pointe du Hoc e Pegasus Bridge, ci sono delle placche, memoriali o piccoli musei. Il Mulberry Harbour si trova ancora in mare ad Arromanches. A Sainte-Mère-Église un manichino paracadutista penzola ancora dalle guglie della chiesa. Sulla spiaggia Juno il governo canadese progetta di costruire un grande memoriale e centro di informazioni, commemorante uno dei più significativi eventi della storia militare canadese. Nessuno nella zona si dimenticherà dell'Operazione Overlord per molto tempo.

[modifica] Film e serie televisive che trattano dello sbarco in Normandia

[modifica] Bibliografia

Pubblicazioni in inglese e francese:

  • Carlo D'Este, Decision in Normandy, London, 1983.
  • John Keegan, The Second World War, Hutchinson, 1989
  • Philippe Masson, Une guerre totale 1939-1945
  • Eddy Florentin, Stalingrad en Normandie, Paris, Presses de la Cité, 1964
  • Paul Carell, Ils arrivent !, Edition Robert lafont
  • Georges Bernage, Gold Juno Sword, Editions Heimdal. ISBN 2840481685
  • Georges Bernage, Diables Rouges en Normandie, Editions Heimdal. ISBN 2-84048-158-8
  • Humphrey and Young, Susan Wynn, Prelude to Overlord: An Account of the Air Operations Which Preceded and Supported Operation Overlore, the Allied Landings in Normandy on D-Day, 6th, Presidio Press, 1984, ISBN 0891412018
  • Christopher Chant, Operation Overlord: Sword Beach & the British 6th Airborne Division 6 June 1944: 001 (Order of Battle, 1), Ravelin, 1994, ISBN 1898994005
  • Christopher Chant, Operation Overlord: Gold & Juno Beaches 6 June 1944: 002 (Order of Battle, 2), Ravelin, 1994, ISBN 1898994013
  • James Arnold, Operation Overlord: Omaha Beach & Pointe Du Hoc 6 June 1944: 003 (Order of Battle, 3), Ravelin, 1994, ISBN 1898994021
  • James Arnold, Operation Overlord: Utah Beach & the U S Airborne Divisions 6 June 1944: 004 (Order of Battle, 4), Ravelin, 1994, ISBN 189899403X
  • Eric Le Penven & Stéphane Simonnet, N°4 Commando, Editions Heimdal, marzo 2004. ISBN 2840481804
  • Dan van der Vat, prefazione di John S. D. Eisenhower, Jour J, Editions Racine et Heimdal, Settembre 2003. ISBN 2873863277 e ISBN 22840481829
  • Philippe Bauduin, Quand l'or noir coulait à flots, Editions Heimdal, marzo 2004. ISBN 2840481871
  • Anthony Hall, Operation Overlord: D-Day Day by Day, New Line Books, 2005, ISBN 1840135921
  • Joseph Balkoski, Omaha Beach: D-Day: June 6, 1944, Stackpole Books, 2004, ISBN 0811700798
  • John Keegan, Six armies in Normandy, Penguin Books, 1983

Pubblicazioni in italiano:

  • Cornelius Ryan, Il giorno più lungo. 6 giugno 1944, Tea, 1994
  • Stephen E. Ambrose, D-Day, Rizzoli, 2002
  • Max Hastings, "Overlord. Il D-Day e la battaglia di Normandia", Mondadori, 1999
  • David Stafford, "D-Day. Conto alla rovescia. I dieci giorni che decisero la guerra", Il Saggiatore, 2004
  • Larry Collins, "D-Day. La storia segreta", Mondadori, 2005
  • Robin Neillands-Roderick De Normann, "D-Day 1944. Voci dalla Normandia", Mondadori, 2003

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Note

  1. Nelle varie ricerche sulle perdite subite dai tedeschi e dagli alleati ci sono molte contraddizioni. C'è chi afferma che i tedeschi persero 216.000 uomini e gli alleati 209.000, qualcuno fa ascendere le perdite della Wermacht ad addirittura 400.000 uomini. Malgrado sia vero che in Normandia siano stati trovati 77.866 tedeschi sepolti contro 32.807 alleati, c'è da dire che non necessariamente i tedeschi abbiano subito più morti degli alleati. Infatti è successo molto spesso che, marciando, gli alleati abbiano trovato i cadaveri di molti tedeschi e li abbiani sepolti in Normandia. Invece gli anglo-americani, riguardo ai loro soldati, li seppellivano dove li trovavano. Inoltre la sepoltura anglo-americana era molto più rudimentale di quella tedesca e quindi molte tombe venivano distrutte dai fenomeni atmosferici. Infine c'è la questione riguardo ai dispersi. Mentre i tedeschi, tra dispersi e non sepolti, contavano solo 1.000 soldati, gli alleati contavano almeno 18.000 uomini dispersi (anche se certe stime li fanno salire a 40.000-45.000). Inoltre i non dispersi non sepolti erano in grosso numero. Nessuna stima è certa, ma questi si aggirano sui 15.000. Ai 32.807 soldati trovati sepolti si aggiungono 17.000 aviatori morti contro 800 tedeschi. Inoltre circa 35.000 dei 79.000 tedeschi morti morirono per i bombardamenti. Nel totale, ai 33.000 morti accertati alleati, se ne aggiungono, esclusi gli aviatori, 45.000 (o, secondo i comunicati tedeschi della guerra, 60.000, perché i tedeschi nel 1944 affermarono che gli alleati avevano perso tra morti e dispersi, 120.000 uomini) e il numero complessivo di morti o presunti tali sale a 80.000 (95.000 compresi gli aviatori). Nel totale i morti tedeschi o presunti tali furono 79.000 contro 93.000 degli alleati. C'è anche il fatto che recentemente si è scoperto che tra morti, feriti e dispersi gli alleati persero 237.966 uomini, dei quali 39.976 sono morti accertati.


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