Seconda Internazionale
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La Seconda Internazionale era un'organizzazione fondata nel 1889 dai partiti socialisti e laburisti europei. L'Internazionale Socialista si prefiggeva di essere la centrale di coordinamento fra i partiti nazionali collegati al movimento operaio; proponeva riforme nel campo economico e della legislazione sociale, oltre a propugnare una politica antimilitarista.
Erede della Prima Internazionale, al contrario dell'organismo che la precedette, fu definitivamente dominata dal socialismo marxista. Non mancarono comunque i dibattiti, questa volta tra marxisti ortodossi e revisionisti. I primi rimanevano fedeli alle teorie marxiane (Karl Kautsky), arrivando però ad operare una distinzione tra il fine ultimo del movimento (la società senza classi) e gli obiettivi immediati della lotta (il cosiddetto programma minimo: suffragio universale, giornata lavorativa di 8 ore), tipici del riformismo; gli altri predicavano una revisione delle stesse teorie (Eduard Bernstein) sulla base degli avvenuti mutamenti nel sistema non presi in considerazione da Marx. Bernsterin infatti faceva notare che, il capitalismo non si era avviato alla crisi, ma era riuscito a superarla e ad evitare il crollo, molti videro in questo un errore nelle teorie di Marxiste, dato che Marx diceva che ci sarebbe stata una crisi nel sistema capitalistico.
Oltre che da questa discussione, l'internazionale và ricordata per essere fondamentalmente una federazione di partiti, cassa di risonanza delle diverse problematiche nazionali. Il Partito Socialdemocratico Tedesco fu senza dubbio il più influente ed il modello per molti altri partiti socialisti europei. Questa sua struttura federalistica sarà però anche la causa della sua dissoluzione.
Negli anni immediatamente precedenti alla Prima Guerra Mondiale infatti, l'Internazionale iniziò a dividersi fra leaders e correnti che proseguivano la politica di opposizione alla guerra e chi invece solidarizzava, per vari motivi, con le ragioni che i propri paesi portavano avanti sul tavolo diplomatico e che furono poi all'origine dell'esplosione del conflitto nel 1914. Il dissidio principale era fra chi si opponeva alla guerra ritenendo che avrebbe portato solo lutti e sofferenze ai lavoratori, destinati a costituire il grosso degli eserciti, e chi riteneva che invece avrebbe accelerato la crisi del sistema capitalistico, avvalorando la teoria di Marx e spianando la strada alla rivoluzione.
La confederazione entrò in crisi e si sciolse con il voto favorevole alla Grande Guerra dato dal partito socialdemocratico tedesco, che violava il comune rifiuto alla guerra imperialista e borghese accordato precedentemente.
Tra le azioni più famose della Seconda Internazionale c'è la proclamazione (nel 1889) del 1° maggio come giornata internazionale dei lavoratori. Inoltre, venne deciso che i sindacati fossero indipendenti dai partiti, e che si dedicassero esclusivamente alla conquista di vantaggi economici immmediati per i lavoratori (senza partecipare attivamente al processo di trasformazione sociale, come sarà nella teoria di Lenin).
Nel 1951 venne formata a Francoforte un'organizzazione che si reputava erede della Seconda Internazionale, l'Internazionale Socialista.
[modifica] Congressi della Seconda Internationale
- 1889 - Parigi
- 1891 - Bruxelles
- 1893 - Zurigo
- 1896 - Londra
- 1900 - Paris
- 1904 - Amsterdam
- 1907 - Stoccarda
- 1910 - Copenaghen
- 1912 - Basilea (Congresso straordinario)