Tarvisio
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Tarvisio | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Friuli-Venezia Giulia | ||
Provincia: | Udine | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 754 m s.l.m. | ||
Superficie: | 205 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 25 ab./km² | ||
Frazioni: | Tarvisio Centrale, Coccau, Fusine in Val Romana, Cave del Predil, Camporosso in Val Canale, Rutte | ||
Comuni contigui: | Arnoldstein (AT-2), Chiusaforte, Hohenthurn (AT-2), Kranjska Gora (SLO), Malborghetto Valbruna, Plezzo (Bovec) (SLO) | ||
CAP: | 33018 | ||
Pref. tel: | 0428 | ||
Codice ISTAT: | 030117 | ||
Codice catasto: | L483 | ||
Nome abitanti: | tarvisiani | ||
Santo patrono: | Santi Pietro e Paolo | ||
Sito istituzionale |
Tarvisio (Tarvis in tedesco e friulano, Trbiž in sloveno) è un comune di 5.074 abitanti della provincia di Udine.
Indice |
[modifica] Geografia
Tarvisio sorge a 750 m in Val Canale; geograficamente non appartiene all'Italia bensì all'Austria, facendo parte del bacino idrografico del Danubio e del Mar Nero: infatti il fiume Slizza che attraversa Tarvisio sfocia nel Gail ad Arnoldstein.
[modifica] Storia
D'origine romana, sembra che la cittadina sorga in una località abitata precedentemente da una popolazione celtica, i Taurisci, da cui deriverebbe appunto il nome Tarvisio. Possesso del Capitolo di Bamberga fin dall'XI secolo, a partire dal XII assunse notevole importanza commerciale e nel 1456 ottenne dal vescovo di Bamberga il privilegio di tenere una fiera annuale, che vi ha luogo tuttora. A partire dal XV secolo vi fiorì l'industria del ferro; nello stesso periodo (1478 e 1492) subì saccheggi da parte dei Turchi. Il centro, passato all'Austria nel 1759, fu in epoca napoleonica teatro do battaglie assieme alla vicina Malborghetto Valbruna (1797, 1809, 1813). Entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1919, dopo la prima guerra mondiale: da allora ha ricevuto notevole impulso come luogo di frontiera - si trova sulla direttrice Venezia-Vienna - (importanti i valichi di Coccau e del Predil).
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
Fino al 1919 la popolazione della cittadina era totalmente austriaca e slava (questo si sente ancor oggi nei cognomi dei tarvisiani: Vuerich, Agolzer); anche nelle tradizioni popolari pertanto spicca chiaramente l'influenza lasciata dall'impero Asburgico: la festa folkloristica più sentita dalla popolazione è la festa di San Nicolò e quella dei Krampus che si tiene ogni anno il 5 dicembre in tutte le frazioni del Tarvisiano.
Personalità legate a Tarvisio
Il giornalista Gino Piva, nel 1923 ha pubblicato un libro (L’arteria ferroviaria detta del Predil nei suoi aspetti regionali, nazionali e transalpini- Venezia, 1923) sull'importanza delle opere ferroviarie dopo l'unificazione di Tarvisio all'Italia.
[modifica] Economia
Nel territorio di Tarvisio sono presenti noti impianti sciistici (famosa la pista "Di Prampero" sul Monte Santo di Lussari) ed un liceo sportivo (Bachmann) che forma studenti praticanti sport invernali.
[modifica] Sport
Tarviso è il paese natale della campionessa olimpica di sci di fondo Gabriella Paruzzi, ritiratasi nel 2006, e del celebre saltatore Roberto Cecon.
Attualmente questi sono i tarvisiani che vestono la maglia azzurra:
- Lucia Mazzotti, sci alpino
- Roberta d'Agostina, salto
- Marco Beltrame, salto
- Stefano Chiapolino, salto
- Sebastian Colloredo, salto
- Michele Liva, salto
[modifica] Galleria fotografica
Il santuario del Monte Santo di Lussari |