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Virtus Pallacanestro Bologna - Wikipedia

Virtus Pallacanestro Bologna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Virtus Pallacanestro Bologna
Virtus Pallacanestro Bologna
Vu nere
Segni distintivi
Colori sociali Bianco-Nero
Dati societari
Nazione Italia
Città Bologna
Anno di fondazione 1927
Presidente Romano Bertocchi
Categoria Serie A
1° Allenatore Zare Markovski
Palmares
Scudetti 15
Trofei nazionali: 8 Coppa/e Italia
1 Supercoppa Italiana
Titoli Europei 2 Euroleghe
1 Coppa delle Coppe
Altri titoli
Impianto di Gioco
[[Immagine:{{{immagineimpianto}}}|320px|]]
PalaMalaguti
8.600 posti
Contatti
Via dell'Arcoveggio, 49/2 - 40129 Bologna
Tel: 051 4155911
Fax: 051 4155999
www.virtus.it

La Virtus Pallacanestro Bologna è una delle più importanti società di pallacanestro in Italia e in Europa. Ha sede a Bologna, in Via dell'Arcoveggio, e gioca al PalaMalaguti di Casalecchio di Reno.

Indice

[modifica] Tradizione

Fin dagli anni del secondo dopoguerra la Virtus Bologna ha apportato un contributo fondamentale alla crescita della pallacanestro italiana, grazie al continuo impulso allo sviluppo del sistema fortemente impresso dalle varie dirgenze che si sono susseguite nel tempo (da Porelli, a Cazzola, al recente Sabatini) sempre attente alla valorizzazione del basket giovanile ed ai ruoli "secondari" ma non meno importanti dei preparatori. In questo modo sono nati dal vivaio bianconero talenti immensi e si sono creati personaggi celebri come il prof. Grandi, preparatore della Virtus e della Nazionale.

La Virtus ha sempre avuto un vasto seguito ed il pubblico è aumentato negli anni raccogliendo numerosissimi tifosi in tutta Italia grazie alle sue "bandiere", da Villalta a Bonamico, da Brunamonti a Danilović, e all'abnegazione messa in campo da tutti i giocatori nel tentativo di onorare una delle maglie più blasonate d'Europa.

La platea dei palazzetti virtussini è la più numerosa d'Italia, e supera di gran lunga piazze più ricche e popolose come Milano, Roma o la stessa rivale storica bolognese, la Fortitudo.

L'attaccamento alla squadra invece non si è mai affievolito nonostante le gravi difficoltà e la retrocessione in Legadue, riempiendo il palasport in moltissime occasioni grazie anche a numerosissimi biglietti in omaggio, iniziativa promossa da Sabatini allo scopo di far appassionare a questo sport anche i più giovani.

I colori bianconeri sono quindi unanimemente riconosciuti come sinonimo di una tradizione sportiva vincente, che negli anni '90 ha raggiunto il suo apice quando su 19 finali disputate tra campionato di serie A, Coppe Europee e Coppa Italia, ne vinse ben 14.

[modifica] Storia

[modifica] Gli Albori

Inizialmente la società che diventerà la Virtus è denominata Società Sezionale di Ginnastica in Bologna, poi più semplicemente Società ginnastica Bologna, che nasce il 17 gennaio 1871 su iniziativa del ginnasta Emilio Baumann e promuove l'attività fisica nelle più svariate discipline, divenendo da allora la madre dello sport bolognese e rinominandosi in Sef Virtus. Nel 1922 De Luigi, Simoni, Padovani, Grigioni, Chiaffarelli sono i cinque ragazzi che formano la sezione Pallacanestro e costituiscono il primo quintetto delle V nere.

[modifica] Il primo scudetto

Fu solo negli anni '30 che la società riuscì a salire fino al campionato nazionale di prima divisione e nel 1934, trascinata dell'immortale capitano Vannini, si aggiudicò il suo primo scudetto. Dalla fine del secondo conflitto mondiale, per quattro mitiche annate la Virtus fu l'autentica dominatrice della pallacanestro italiana vincendo tutto, fino al ritorno di Milano con la quale si accese una rivalità per il trono del basket destinata a durare nel tempo.

[modifica] Anni '60/'80

La Virtus campione d'Italia 1980: Caglieris, Cantamessi, Martini, Villalta, Marquinho, Generali, Bonamico, Dotti, McMillian, Valenti
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La Virtus campione d'Italia 1980: Caglieris, Cantamessi, Martini, Villalta, Marquinho, Generali, Bonamico, Dotti, McMillian, Valenti

Il finire degli anni '50 è contrassegnato dal biennio tricolore '55-'56 ma anche dal trasferimento del campo di gioco dalla Sala Borsa al PalaDozza di piazza Azzarita, dove per un decennio si assistette a una fase calante della squadra fino alla presidenza dello storico avvocato Porelli e all'arrivo di coach Dan Peterson.

Grazie al binomio Porelli-Peterson le sorti bianconere si risollevarono nettamente portando in bacheca la prima coppa Italia nel 1973/74 e il settimo scudetto due anni dopo sotto il segno del mitico Bonamico. Ancora scudettata nel 1978/79 e riconfermata l'anno seguente grazie al campione Kreso Cosic.

[modifica] La stella e Alfredo Cazzola

Immagine:Star*.svg Il periodo seguente vede la Virtus sconfitta con il Maccabi di un punto in finale di Coppa Campioni, la vittoria di due coppe Italia e la stellina sulle maglie conquistata con il decimo scudetto nell'1983/84 (Double Scudetto-Coppa Italia).

[modifica] Gli anni d'oro

Si apriva dunque il decennio più glorioso della sua storia, mentre saliva alla poltrona di presidente Alfredo Cazzola - nell'anno 1992 - ed Ettore Messina, l'allenatore italiano più vincente di sempre, sedeva in panchina conquistando l'ennesimo scudetto. La Virtus Bologna, guidata da Brunamonti e diretta da Alberto Bucci, si ripete infilando tre Scudetti consecutivi, dal 1993 al 1995. Proprio nel 1993 e nel 1995 la Virtus Bologna prende parte al celebre Mc Donald's Open, in cui incontra le franchigie della NBA.

[modifica] L'era Danilovic

Tre anni dopo, la storia entra dalla porta principale in via dell'Arcoveggio; il ritorno di Messina segna l'arrivo di uomini (come Nesterovic, Sconochini e Frosini) che affiancano altri grandi veterani nell'assalto all'Italia e all'Europa. La prima impresa si compie nella leggendaria finale contro gli eterni rivali della Fortitudo: all'ultimo secondo Dominique Wilkins fa fallo, fischiato dall'arbitro Zancanella, sulla tripla disperata di Danilovic che invece gonfia la retina e il serbo, segnando il libero aggiuntivo pareggia i conti sulla sirena spianando la strada al supplementare terminato con il trionfo bianconero. Poco tempo prima, al Palau St. Jordi di Barcellona, la Virtus aveva conquistato la sua prima Eurolega, travolgendo in finale i greci dell'Aek Atene (58-44), dopo aver battuto in semifinale il Partizan di Belgrado.

[modifica] Il Grande Slam

Il nuovo millennio vede succedere alla presidenza bianconera Marco Madrigali, con il quale il club toccherà la gloria più alta e cadrà irrimediabilmente nel baratro della radiazione.

La dirigenza decide di puntare su forze fresche e arruola giovani talenti come Marko Jaric (ora in NBA, a Minnesota), Matjaz Smodis (campione europeo 05/06 con il CSKA Mosca) e Manu Ginobili (ora All-star NBA, 2 anelli in 3 anni con San Antonio), tutti protagonisti oltreoceano e in Europa. Sasha Danilovic, re delle Vu Nere imperiali degli anni '90, lascia la squadra e la pallacanestro all'inizio della stagione 2000/01. Ma il percorso vincente non si ferma e la corazzata di Ettore Messina si aggiudica una striscia di 33 risultati netti consecutivi e con questo biglietto da visita si presenta alla Final Eight di Coppa Italia, portando a casa il primo trofeo stagionale ai danni dalla Scavolini.

Da lì in avanti è un rullo compressore: la Fortitudo Bologna cerca di interrompere il cammino sia verso la finale di Eurolega che nell'ultima serie dei playoff, ma si deve arrendere ad un irripetibile gruppo capace di battere ogni record e divenire a pieno titolo una delle più forti squadra italiane di tutti i tempi e riuscendo a far entrare in bacheca due Slam in soli quattro anni, impresa mai riuscita a nessun'altra società italiana.

[modifica] La perdita dell'affiliazione e la rinascita

All'inizio della stagione successiva il presidente Madrigali rafforza la squadra con l'ingaggio dello sloveno Sani Becirovic ma nel corso dell'anno, nonostante la conquista della Coppa Italia vinta in finale sulla Montepaschi di Siena, la società è minata dagli screzi fra la proprietà e lo staff tecnico: il vicepresidente Roberto Brunamonti e l'allenatore Ettore Messina. Tali dissidî sfociano nel clamoroso esonero del tecnico avvenuto l'undici marzo 2002 all'indomani di una pesante sconfitta a Pesaro. La decisione viene fieramente avversata dai tifosi la cui protesta induce Madrigali a reintegrare l'allenatore, ma il rendimento della squadra risulta irrimediabilmente segnato. La Virtus raggiunge la finale di Eurolega, che si disputa proprio a Bologna, ma viene inopinatamente sconfitta dai greci del Panathinaikos. L'esito del campionato è ugualmente amaro per la squadra bolognese che nella serie di finale viene superata per 3-1 dalla Benetton Treviso allenata da Mike D'Antoni.

A fine stagione il presidente Madrigali allontana definitivamente Brunamonti e Messina ed affida la guida tecnica al general manager Gianfranco Lombardi (detto "Dado") ed all'allenatore Boscia Tanjevic, i quali varano una radicale rifondazione della squadra. La svolta non viene accettata dal pubblico e si registra il crollo degli abbonamenti; anche lo sponsor Ferrero, che col marchio Kinder aveva firmato i recenti successi, volta le spalle alla società. La stagione 2002/2003 è sicuramente la più amara e tormentata della storia virtussina: dopo una serie di risultati più che deludenti sia in campionato che in eurolega e la sostituzione di Tanjevic con Valerio Bianchini, essa termina con la prima storica esclusione dai play off scudetto. Ma i risvolti peggiori sono di carattere finanziario: il giocatore Sani Becirovic, costretto all'inattività da problemi al ginocchio, apre una vertenza con la società (il cosiddetto "lodo Becirovic"), lamentando l'inadempienza contrattuale della Virtus. Nel corso dell'estate emergono le difficoltà della società che risulta coinvolta dalla crisi economica dell'azienda di Madrigali, la C.T.O. s.p.a. Come conseguenza la Federazione Italiana Pallacanestro decreta la radiazione della Virtus e la sua esclusione dal campionato 2003/2004.

Il fallimento societario della Virtus viene scongiurato dall'intervento dell'imprenditore Claudio Sabatini (l'organizzatore del Futurshow) che rileva la società da Madrigali pochi giorni prima dell'udienza innanzi al Giudice fallimentare. Sabatini, che rivelerà fin dall'inizio un notevole attivismo, acquisisce anche la società Progresso Castelmaggiore (un paese dell'interland bolognese), militante nel campionato di Legadue (cioè la divisione inferiore alla serie A) e la iscrive con il nome di Futur Virtus, garantendo quindi la continuità del glorioso nome Virtus nonostante l'esclusione dai campionati. La Futur Virtus non raggiunge l'obiettivo promozione, ma la tenacia dimostrata vale alla società la riaffiliazione alla Federazione Italiana Pallacanestro.

Nella stagione successiva Sabatini affida la guida tecnica a Giordano Consolini, attualmente responsabile del settore giovanile, che era stato viceallenatore di Ettore Messina e per questo amato e stimato dai tifosi. Nonostante un cammino più faticoso del previsto, la Virtus, sponsorizzata "Caffè Maxim", ottiene la promozione battendo in finale la squadra di Montegranaro il 3 Giugno 2005 e rientra pertanto nel massimo campionato.

[modifica] Il ritorno in Serie A

Nel gennaio 2006 la Virtus Bologna Pallacanestro acquista lo sponsor Caffè Maxim, e giunge all'accordo con la ditta di occhiali VidiVici, per la sponsorizzazione fino a fine stagione.

Nel campionato del ritorno alla massima serie la nuova squadra, guidata dal coach macedone Zare Markovski, non partecipa alle Final Four di Coppa Italia ed ai Playoff a causa di spareggi sfavorevoli all'ultima giornata sia del girone d'andata sia del girone di ritorno.

Si registra inoltre un'eccezionale affluenza ed un forte attaccamento del pubblico virtussino ai colori bianconeri, di gran lunga il più numeroso di tutto il panorama cestistico italiano con oltre 7.500 presenze ad ogni partita, ma anche un notevole ringiovanimento della platea sugli spalti del Palamalaguti grazie ad iniziative promosse dalla società rivolte ai ragazzi.

[modifica] Stagione 2006/2007

L'investimento sul settore giovanile per il futuro ha portato all'acquisizione della gestione del centro sportivo Cierrebi a Bologna dedicato alle attività del minibasket. Le partite delle giovanili saranno con ingresso a pagamento e gli introiti saranno devoluti ad una associazione benefica di Bologna.

La società ha comunicato la partecipazione alla Fiba EuroCup per la prossima stagione, la prima competizione europea a cui la Virtus prende parte dopo l'Uleb Cup del 2003/2004 quando, alla prima stagione del patron Sabatini, partecipò sponsorizzata WWF Italia.

Si organizzerà al PalaMalaguti la prossima edizione della Final Eight di Coppa Italia, che garantirà inoltre la partecipazione della Virtus indifferentemente dalla posizione in classifica, in qualità di squadra ospitante.

Il club ha lanciato un proprio canale, il Virtus Channel, che ha già cominciato a trasmettere eventi in diretta nonché partite del passato; è l'unico canale sportivo monotematico dedicato ad una squadra di pallacanestro in Italia, visibile senza abbonamento sul digitale terrestre, frutto della collaborazione con l'emittente locale È TV, già canale ufficiale della Virtus Bologna.

Il 29 ottobre 2006, dopo 4 anni di sconfitte nel derby, la Virtus si riprende il comando del campionato di serie A (e la supremazia cittadina) battendo 64-60 la Fortitudo grazie a un'ottima prestazione dello statunitense Travis Best.

[modifica] Palmares

[modifica] Prima squadra

[modifica] Competizioni nazionali

Campionati: 15

1945-46 Virtus
1946-47 Virtus
1947-48 Virtus
1948-49 Virtus
1954-55 Virtus

1955-56 Virtus
1975-76 Sinudyne
1978-79 Sinudyne
1979-80 Sinudyne
1983-84 Granarolo

1992-93 Knorr
1993-94 Buckler
1994-95 Buckler
1997-98 Kinder
2000-01 Kinder

2004-05 Caffè Maxim, campionato Legadue, promozione in Serie A

Coppe Italia: 8 (record)

1973-74 Sinudyne
1983-84 Granarolo
1988-89 Knorr
1989-90 Knorr

1996-97 Kinder
1998-99 Kinder
2000-01 Kinder
2001-02 Kinder

Supercoppa Italiana: 1

1994-95 Buckler

[modifica] Competizioni internazionali

Coppa delle Coppe: 1

1989-90 Knorr

Euroleghe: 2

1997-98 Kinder
2000-01 Kinder

[modifica] Settore giovanile

Campionati italiani giovanili: 14

  • Juniores: 1972-1982-1986-1988
  • Cadetti: 1984-1985-1990-1991-1999
  • Allievi: 1966-1989-1993-1995
  • Propaganda: 1981

[modifica] Squadra attuale

[modifica] Giocatori

[modifica] Roster stagione 2005/2006

  • 6 Oscar Gugliotta (guardia)
  • 7 Ken Lacey (centro)
  • 9 Christian Drejer (ala)
  • 11 Jeremy Veal (play-guardia) dal 28/04/06
  • 12 Marko Milic (ala)
  • 13 Sotiris Gioulekas (ala) dal 05/05/06
  • 14 Dusan Vukcevic (guardia) dal 26/01/06
  • 15 Kris Lang (centro)
  • 16 Fabio Di Bella (play)
  • 19 Andres Ricardo Pelussi (ala-pivot)
  • 20 Vedran Morovic (play) dal 24/02/06
  • 20 Simone Bonfiglio (play)

Giocatori rilasciati nella stagione 2005/2006

  • 8 Carl English (guardia)
  • 11 Ignacio Rodilla (play)
  • 20 Daniele Parente (play)

Giocatori fuori roster o indisponibili

  • 13 David Bluthenthal (ala)
  • 17 Mirza Begic (centro)

[modifica] Roster per la stagione 2006/2007

Giocatori firmati

  • 6 Travis Best (play) da Unics Kazan
  • 7 Brett Blizzard (guardia) da Pallacanestro Reggiana
  • 8 Ilian Evtimov (ala) confermato
  • 9 Christian Drejer (ala) confermato
  • 11 Andrea Crosariol (centro) da Benetton Treviso
  • 12 Guhillerme Giovannoni (ala) da B.C. Kiev
  • 13 Oscar Gugliotta (guardia) confermato
  • 14 Dusan Vukcevic (guardia) dal 26/01/06 confermato
  • 15 Kris Lang (centro) confermato
  • 16 Fabio Di Bella (play) confermato
  • 17 Simone Bonfiglio (play) confermato
  • 18 Bennett Davison (ala) da Cibona Zagabria
  • 20 Andrea Michelori (ala) da Vertical Vision Cantù

Giocatori ceduti

  • Simone Bagnoli (centro) a Zanotti Rieti
  • Mirza Begic (centro) a Geopin Slovan (Slovenia)
  • David Bluthenthal (ala) a Climamio Bologna
  • Marko Milic (ala) a Olimpia Lubiana (Slovenia)
  • Andres Pelussi (ala/centro) a Liberdad Santa Fe (Argentina)
  • Paolo Barlera (centro) a Pallacanestro Biella

[modifica] Staff tecnico

  • Allenatore: Zare Markovski
  • Assistente Allenatore: Daniele Cavicchi
  • Trainer: Vito Barone
  • Medici: Luigi Venturoli, Riccardo Rimondini
  • Preparatore atletico: Renzo Colombini
  • Responsabile settore giovanile: Giordano Consolini

Società

  • Presidente: Romano Bertocchi
  • General Manager: Piergiorgio Bottai
  • Team Manager: Luigi Terrieri
  • Responsabile segreteria: Gabriele Giardini
  • Segreteria: Rosa Festa
  • Ufficio Stampa: Luca Marozzi

[modifica] Uomini Mito delle V Nere

[modifica] Allenatori scudettati

Allenatore Stagione scudettata
Giuli 1945/1946
Foschi 1946/1947
Dondi dall'Orologio 1947/1948
Poluzzi 1948/1949
Tracuzzi 1954/1955-1955/1956
Peterson 1975/1976
Driscoll 1978/1979 - 1979/1980
Bucci 1983/1984 - 1993/1994 - 1994/1995
Messina 1992/1993 - 1997/1998 - 2000/2001

[modifica] Top statistici dalla stagione 1975/76

[[Image:|25px]]
Record presenze
[{{fullurl:{{{link}}}|action=edit}} modifica]
  1. Augusto Binelli 563
  2. Roberto Brunamonti 473
  3. Renato Villalta 449
  4. Marco Bonamico 356
  5. Gianni Bertolotti 298
  6. Piero Valenti 278
  7. Gianfranco Lombardi 268
  8. Claudio Coldebella 260
  9. Corrado Pellanera 245
  10. Domenico Fantin 234
[[|Leggi...]]
  • Stagioni: Augusto Binelli con 18
  • Palle perse: Augusto Binelli con 879
  • Stoppate: Augusto Binelli con 416
  • Falli commessi: Augusto Binelli con 1664
  • Percentuale tiri da 2 punti: Arijan Komazec con il 68,9%
  • Percentuale tiri da 3 punti: Arijan Komazec con il 44,3%
  • Percentuale tiri liberi: John Roche con l' 86,6%
  • Pecentuale tiri totali: Radoslav Nesterovic con il 67,6%

[modifica] Collegamenti esterni


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