Amaranto (alimento)
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L'Amaranto é una pianta originaria del centro America, dai chicchi commestibili e usalmenti consumati come cereali.
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[modifica] Storia e tradizioni
Considerato pianta sacra, ha origini etimologiche dal greco amarantos che significa che non appassisce. Da qui il significato attribuito dai Greci di pianta dell'amicizia, della stima reciproca ed espressione di tutti i sentimenti veri immutabili nel tempo, poiché eterni e unici. Nella mitologia greca si narra che le Dee amassero essere festeggiate con ghirlande di amaranto; quindi l'amaranto era utilizzato per ottenere protezione e benevolenza. I romani attribuivano all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura. Nel periodo 1600 - 1800 veniva utilizzato come ornamento ai vestiti, perché si riteneva che donasse benessere fisico.
[modifica] Origine
L'amaranto appartiene alla famiglia delle Amarantacee che comprende più di 500 specie. Originario del centro America, é l'alimento basilare per l'alimentazione degli Aztechi e Inca. Per molto tempo è stato dimenticato, attorno al 1960 è stato riscoperto negli USA, viene comunque coltivato anche in altre parti del mondo. È coltivato anche a scopo ornamentale. Si riconosce dal colore rosso cupo (chiamato proprio rosso amaranto). Non facendo parte delle Graminacee non è un "vero" cereale, come non lo sono grano saraceno, quinoa, sagù e manioca.
[modifica] Proprietà nutritive
Ricco di proteine, fino al 16%, con elevato valore biologico contenendo, al contrario degli altri cereali, il doppio di lisina, amminoacido essenziale di cui sono carenti quasi tutti gli altri cereali. Ha un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro. Grazie inoltre all'elevato contenuto di fibre, ha un effetto positivo sulla digestione e sul ricambio. Essendo privo di glutine è indicato per l'alimentazione di chi è affetto da morbo celiaco, o ha problemi intestinali, ma anche ai bambini nel periodo dello svezzamento. È convenientemente usato spesso come base per le pappe dei bambini o come ingrediente pregiato di minestroni di verdura per convalescenti ed anziani. La coltivazione dell'amaranto è piuttosto complessa, non essendo un cereale molto diffuso, è di difficile reperibilità, sicuramente disponibile nei negozi di alimentazione biologica o specializzati in sementi.
[modifica] Metodo di preparazione
Una volta bollito risulta una massa gelatinosa (lo stesso si può dire per la tapioca), quindi è preferibile cucinarlo in abbinamento ad altri cereali (orzo, riso), o con verdure, con un conseguente miglioramento del sapore e del valore nutritivo. Si cuoce, dopo il lavaggio, in due parti di acqua con un cucchiaino di sale marino integrale magari assieme ad un'alga kombu. Impiega 20 minuti in una pentola a pressione e un'ora in una pentola normale. Non mescolare e lasciar riposare 10 minuti dopo la cottura a pentola coperta, per permettere ai chicchi di finire di gonfiarsi. Il sapore è leggermente dolciastro. I grani possono anche subire una tostatura con un filo di olio, i semi d'amaranto scoppiano, ottenendo così una sorta di pop-corn ideale per muesli, croccanti e pasticcini, o equivalentemente possono essere soffiati.Se ne può usare anche la farina, ma non potendo lievitare da sola per l'assenza di glutine, è bene miscelarla a farina di farro, di kamut o di frumento.
[modifica] Ricette
[modifica] Gnocchetti mignon
Dopo aver cotto 300 g di amaranto come descritto sopra, mescolatelo a 2-6 cucchiai di farina di farro, 4 patate farinose lesse, noce moscata un pizzico di prezzemolo ed aglio tritati. Assaggiate ed aggiustate di sale. Formate con le mani dei piccoli gnocchi rotondi (piccolini se destinati ai bambini) e fateli cuocere in acqua bollente. Nel caso si sfaldassero, aggiungete ancora della farina che lega il composto. Servite con un pesto alla genovese.