Cappella della Sacra Sindone
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La Cappella della Sacra Sindone o Cappella del Guarini è una mirabile opera architettonica dell'architetto Guarino Guarini, costruita a Torino alla fine del XVII secolo.
[modifica] Storia
La cappella fu commissionata a Carlo di Castellamonte dal duca Emanuele Filiberto di Savoia per conservare il prezioso telo della Sindone che la famiglia ducale sabauda costudiva da alcuni secoli.
Con il tempo i progetti vennero modificati dal figlio di Carlo, Amedeo di Castellamonte e poi dallo svizzero Bernardino Quadri, a cui si deve la progettazione di un edificio a base quadrata incastonato tra il palazzo ducale (ex palazzo vescovile e futuro palazzo reale) e l'abside della Cattedrale di San Giovanni Battista.
Alla fine il progetto venne affidato al frate-architetto Guarino Guarini che rivoluziona il progetto dando pianta interna circolare, sopraelevata al presbiterio e comunicante direttamente con alcune sale di Palazzo Reale. Dal 1694 la cappella ospita la Sindone.
Nella prima metà dell'Ottocento la cappella venne decorata con alcuni gruppi di statue sui grandi personaggi di Casa Savoia commissionati da re Carlo Alberto.
Nella notte tra l'11 e il 12 aprile 1997 un incendio, provocato da un corto circuito in alcune attrezzature di restauro, danneggia pesantemente l'edificio e la stessa Sindone è sottratta alle fiamme dai pompieri che sfondano la teca in vetro contenente la cassetta in legno e argento che custodiva Il Sacro Telo.
Oggi è interessata da un importante restauro.
[modifica] Aspetto
Esternamente la cappella si presenta come un edificio a pianta quadrata che compenetra sia il Duomo che Palazzo Reale. Sopra la base si innalza un tamburo in mattoni a pianta poligonale con 6 grandi finestroni ad arco, incorniciati da lesene e protetti da un tetto che morbidamente si adagia sugli archi. Al di sopra vi è una copertura a cappella sorretta da costoloni su cui sono installate numerose urne in pietra. Tra i costoloni sbucano morbidamente linee arcuate orientaleggianti che disegnano numerose aperture a semicerchio, fino a salire alla parte terminale della cupola, un piccolo tamburo circolare finestrato e prolungato con una struttura a cannocchiale (estranea al progetto originale, che prevedeva una cuspide a spirale.
Ma è internamente che il genio barocco del Guarini si concretizza: ai lati dell'altare maggiore del Duomo si aprono due portali in marmo nero che introducono a due cupe scalinate con bassi gradini semicorcolari. Alla fine delle due scalinate si entra in due vestiboli circolari paralleli delimitati da colonne in marmo nero.
Da qui si accede alla cappella, a pianta circolare, dove al centro svetta l'altare barocco (opera di Antonio Bertola) che conserva, in una teca d'argento e vetro, la Sindone. Il pavimento presenta un disegno in marmo nero e bianco che sottolinea l'importanza dell'altare, mentre grosse stelle di bronzo incastonate nel marmo bianco riflettono la luce probveniente dall'alto.
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