Caramanico Terme
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Caramanico Terme | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Abruzzo | ||
Provincia: | Pescara | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | m s.l.m. | ||
Superficie: | 84 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 25 ab./km² | ||
Frazioni: | De Contra, Roccacaramanico, San Nicolao, San Tommaso, San Vittorino, Sant'Elia, Scagnano | ||
Comuni contigui: | Abbateggio, Bolognano, Fara San Martino (CH), Pennapiedimonte (CH), Pratola Peligna (AQ), Roccamorice, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Sant'Eufemia a Maiella, Sulmona (AQ) | ||
CAP: | 65023 | ||
Pref. tel: | 085 | ||
Codice ISTAT: | 068007 | ||
Codice catasto: | B722 | ||
Nome abitanti: | caramanichesi | ||
Sito istituzionale |
Caramanico Terme è un comune di 2.066 abitanti della provincia di Pescara: fa parte della Comunità montana della Maiella e del Morrone, della quale è anche sede.
Indice |
[modifica] Geografia
Caramanico Terme (750 m s.l.m.) è un comune della Provincia di Pescara, Regione Abruzzo. Situato alle falde del massiccio della Majella, il suo territorio si stende tra le valli del fiume Orta e del suo affluente Orfento. Dista 50 km dal capoluogo di Provincia e 36 Km dalla città di Chieti, ca 200 Km da Roma. Si raggiunge percorrendo la A25 Pescara-Roma uscita Alanno-Scafa, e seguendo lungo la SS 487 le indicazioni per Caramanico Terme. --Persico Tony Ernesto 12:26, 5 ott 2006 (CEST)
[modifica] Cittadini illustri
- Silvino Olivieri, (Caramanico, 1827-Bahia Blanca, Argentina, 1856), patriota
[modifica] Origine del nome
Le origini del nome vengono individuate secondo la tradizione nel "Chronicon Casauriense" (Liber instrumentorum seu Chronicorum Monasterii Casauriensis, XII secolo), conservato nella Biblioteca nazionale di Parigi, dalla attribuzione di Caro Monaco con cui l'abbazia di Casauria ne ribadiva il possesso. Ma l'origine più certa viene collegata al longobardo Karamon o Arimannia.--Persico Tony Ernesto 12:25, 5 ott 2006 (CEST)
[modifica] Storia
La presenza di insediamenti umani sul territorio risale al paleolitico, come attestano numerosi ritrovamenti preistorici nella valle giumentina: amigadale, frecce e altri utensili (Museo archeologico nazionale di Chieti, Museo Naturalistico P. Barrasso di Caramanico). Gli insediamenti si spostano poi nel fondo valle, nella piana dei Luchi dove troviamo tracce etrusche: ex voto, monili, oltre alla presenza di eremi intitolati a San Michele Arcangelo, probabile riconversione di piccoli luoghi di culto dell'eroe Ercole (sue le statuine conservate nel museo P. Barrasso, cit). Costante la presenza in epoca romana, il nucleo attuale deve essersi sviluppato durante le invasioni barbariche, come dimostra l'origine certamente longobarda del nome. Negli archivi della diocesi teatina (oggi Chieti-Vasto) troviamo traccia della pieve di San Tommaso già nell'anno 802, mentre dagli stessi compare nel XII secolo la chiesa di Santa Maria, il paese è inoltre nominato nel Chronicon Casauriense (cit.) dello stesso secolo. Risale al 1476 la realizzazione del portale della, a questo punto, abbazia di Santa Maria (oggi Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore). Nel 1506 compare la dicitura "acque putride", primo riferimento alla presenza di acque sulfuree nella zona. Caramanico prosegue la sua storia nel regno delle due Sicilie, come feudo della famiglia D'aquino. Subisce ingenti danni nel terremoto del 1706 (citato negli affreschi absidali di San Tommaso) agli anni seguenti risalgono la costruzione dei palazzi storici. A sottolineare l'importanza assunta nel corso dei secoli si ricorda la nomina a viceré-capitan generale di Francesco D'aquino principe di Caramanico (1786-1794) al tempo di Ferdinando I delle due Sicilie (III di Napoli, 1759-1816). E' del 1901 la costruzione dello stabilimento termale. Sotto il ventennio viene decisa la demolizione del castello danneggiato dal terremoto di cui oggi restano appena i basamenti. Durante la II guerra mondiale il paese viene a trovarsi dalla parte tedesca della Gustav Linie, il fronte sul quali si fronteggiarono i due schieramenti, vedendo drammatiche vicende, come la fucilazione di una intera famiglia, ma anche il coraggio dei suoi abiatani che nascosero i soldati alleati fuggiti dai campi di prigionia. Nel 1960 prende il nome di Caramanico Terme e comincia il rapido svilluppo turistico che vedrà la costruzione di nuovi quartieri residenziali e alberghi tra il centro storico e la fraz. di Santa Croce, che oggi costituisce un tutt'uno con il resto del paese. --Persico Tony Ernesto 12:23, 5 ott 2006 (CEST)
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
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