Cimbri
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Per Cimbri si intendono i membri di una minoranza etnica, culturale e linguistica stanziata nelle montagne situate tra le province di Trento, Vicenza, e Verona. Un secondo gruppo di Cimbri è presente nell'altopiano del Cansiglio, in provincia di Belluno.
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[modifica] Tradizione
La leggenda fa risalire l'origine di questo popolo a quello di uguale nome, proveniente dallo Jutland in Danimarca da una regione che si chiamava Kimberland ovvero terra dei Cimbri, che tentò di invadere l'Italia del nord in epoca romana, ma, sconfitto in battaglia nel 101 a.C. dall'esercito romano sotto la guida di Gaio Mario, si sarebbe appunto ritirato nelle montagne sopraddette.
[modifica] Storia
La storia, con fonte documenti dell'epoca, ci porta al 5 febbraio 1287, quando il vescovo di Verona Bartolomeo della Scala chiamò, per disboscare le zone montane di sua proprietà, dei coloni boscaioli (tzimberer) bavaresi. Offrì la possibilità di costruire case, che divennero contrade e successivamente comuni, probabilmente dapprima nell'area dei Sette Comuni dell'altopiano di Asiago. Si ritiene che i primi coloni provenissero dalle zone al confine tra Baviera e Tirolo soggette all'abbazia di Benediktbeuern.
Carlo Cipolla, storico veronese, descrive attraverso una ricerca documentale l'entrata dei Cimbri in Lessinia. L'accordo di Bartolomeo della Scala riguardò dei Cimbri di provenienza vicentina, dall'alta Val del Chiampo, dove i Cimbri erano presenti dall'inizio del secolo. L'atto di Bartolomeo della Scala era relativo ad una colonia di 25-50 masi con un insediamento iniziale di circa 200 persone nei dintorni di Roverè.
L'insediamento dei boscaioli (tzimberer) modificò radicalmente il territorio, e dopo il disboscamento si impiantò l'agricoltura e l'allevamento. I boschi furono sostituiti da prati, pascoli con spazi per la coltivazione dei cereali. La particolare forma di colonizzazione fece nascere contrade in ogni appezzamento colonico, rendendo la Lessinia una delle zone collinari in Italia più antropizzate.
[modifica] Estensione
Dall'altipiano poi i loro insediamenti si sarebbero estesi sia in direzione nord, cioè verso aree all'epoca piuttosto vaste della parte meridionale della provincia di Trento (Altipiani di Folgaria, Lavarone, e poi Luserna), sia in direzione ovest e sud-ovest, attraverso l'alto vicentino, verso la Lessinia veronese (XIII Comuni Veronesi).
Il Cipolla suggerisce i tempi della colonizzazione cimbrica.
- nel 1300 i primi coloni bonificano Velo;
- fino al 1333, radicamento numeroso a Badia Calavena;
- nello stesso periodo a Boscochiesanuova, Cerro e Camposilvano;
- nel 1340 a Valdiporro, Selva di Progno e S.Bortolo;
- nel 1345 verso sud a S.Mauro di Saline e Tavernole;
- nel 1380, ad ovest verso Erbezzo e a nord est a Giazza e Campofontana;
- nel 1390, i Cimbri giungono a Bolca e nella parte orientale del comune di Sant'Anna d'Alfaedo all'incirca nel territorio delle frazioni e contrade di Ceredo, Cescatto e Vallene.
La breve storia dell'insediamento dei Cimbri nel veronese si chiude curiosamente con la chiusura di un cerchio, nel 1409 un gruppo di Cimbri acquistò il territorio di Roveré posto in vendita, il primo luogo in cui si insediarono.
[modifica] Epoca d'oro
Caterina Visconti creò il Vicariato della Montagna dei Tedeschi detto anche della Montagna alta del Carbon all'inizio del XV secolo nel 1403, e per molto tempo, tra il XVII e il XVIII secolo, Velo fu sede del Distretto della Montagna. Solo nel 1616 si arrivò alla dicitura di XIII Comuni Veronesi. L'autonomia continuò sotto il dominio veneziano e terminò con la conquista Napoleonica.
Nelle sue epoche d'oro, tra il 1500 ed il 1700, il gruppo cimbro poteva contare intorno alle 20.000 persone, con istituzioni che godevano di una certa autonomia amministrativa, nonché della cura di preti che predicavano nella lingua germanica. In questa epoca di massima estensione, erano totalmente o in maggioranza cimbre le aree soggette alla seguente trentina di attuali comuni: Asiago (Sleghe - VI), Roana (Robaan - VI), Rotzo (Rotz - VI), Gallio (Ghèl - VI), Enego (Ghenebe - VI), Foza (Vuesche - VI), Lusiana (Lusaan - VI), Conco (Kunken - VI), Laghi (VI), Posina (VI - uno dei pochi toponimi di centri principali di origine cimbra [Posen], e non romanza poi germanizzata), Valli del Pasubio (VI), Recoaro Terme (VI - toponimo di origine germanica ma probabilmente longobarda prima che cimbra), Altissimo (VI), Crespadoro (VI), Folgaria (Vielgereut - TN), Lavarone (Lafraun - TN), Luserna (Lusern - TN), Terragnolo (Leimtal - TN), Trambileno (Trumelays - TN), Vallarsa (Brandtal - TN), Centa San Nicolò (TN), Selva di Progno (Prugne - VR), Badia Calavena (Abato - VR), Velo Veronese (Veljie - Feld - VR), Roverè Veronese (Roveràit - VR), Bosco Chiesanuova (Nuagankirchen - VR), Erbezzo (Bisan - VR), San Mauro di Saline (San Moritz, Salain - VR), Cerro Veronese (Cire - VR), e in più parte dei Comuni di Ala (TN - la Val di Ronchi), e di Sant'Anna d'Alfaedo (VR)
[modifica] Situazione attuale
Ad oggi si stima che le persone in grado di parlare o comprendere il cimbro siano meno di un migliaio, stanziate nel comune trentino di Luserna (Lusèrn), nella frazione di Mezzaselva (Mittebald/Toballe) del comune vicentino di Roana (Robaan), e la località di Giazza (Ljetzan) nel comune veronese di Selva di Progno.
L'unica località dove è rimasta in uso la parlata cimbra è oggi Giazza, nel comune di Selva di Progno.
Circa 800 persone si sono registrate come appartenenti all'etnia cimbra nel più recente censimento in provincia di Trento, mentre la Regione Veneto non prevede ancora questo tipo di rilevazione. In tutte e tre le località dove sopravvive la parlata sono presenti istituzioni culturali e museali che cercano di tutelare e sviluppare l'identità cimbra. Si tratta precisamente dei seguenti istituti:
- Kulturinstitut Lusèrn col Documentationszentrum Lusèrn, a Luserna (TN)
- Curatorium Cimbricum Veronense col Museo Etnografico dei Cimbri di Giazza (VR)
- Istituto di Cultura Cimbra col Museo della Tradizione Cimbra di Roana (VI)
Inoltre esistono istituzioni culturali "simpatizzanti" in Germania e Austria (Curatorium Cimbricum Bavarense a Landshut, Freunde der Zimbern a Salisburgo, Cimbrenfreundeskreis a Tiefenbach).
In Trentino i Cimbri di Luserna, unitamente all'altra minoranza di origine germanica dei Mocheni della Valle del Fersina, godono di una legge di tutela che assicura loro una rappresentanza nel Consiglio Provinciale.
[modifica] I 13 comuni
I 13 comuni cimbri della Lessinia sono:
- Velo Veronese (Vellje-Feld),
- Roverè Veronese (Roveràit)
- Erbezzo, (gen Wiese in tedesco)
- Selva di Progno (Prugne and Ljetzan),
- Bosco Chiesanuova (Nuagankirchen),
- Badia Calavena (Kalwein, Kam'Abato),
- Cerro Veronese (Silva Hermanorum),
- San Mauro di Saline (San Moritz),
- Azzarino,
- San Bortolo,
- Val di Porro (Porrental),
- Tavernole,
- Camposilvano (Kampsilvan).
I primi otto sono tuttora comuni, gli altri cinque furono assorbiti da altri. Azzarino e Camposilvano sono oggi compresi in Velo Veronese, il primo come contrada ed il secondo come frazione; Val di Porro è frazione di Bosco Chiesanuova; San Bortolo è frazione di Selva di Progno e Tavernole frazione di San Mauro di Saline.