Franco Marini
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Franco Marini (San Pio delle Camere, L'Aquila, 9 aprile 1933), sindacalista e uomo politico italiano. È stato segretario nazionale della CISL, ministro del lavoro, segretario del Partito Popolare Italiano, parlamentare italiano ed europeo. È il Presidente del Senato della Repubblica della XV Legislatura.
Primogenito di una numerosa famiglia di modeste condizioni economiche, si diplomò al liceo classico e conseguì la laurea in giurisprudenza, svolse quindi la leva come ufficiale negli alpini. Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950 e attivo nell'Azione Cattolica e nelle ACLI, iniziò la sua attività lavorativa, durante gli studi universitari, in un ufficio contratti e vertenze della CISL. Dopo alcuni anni di formazione e di esperienza, Giulio Pastore lo portò all'ufficio studi del ministero per il Mezzogiorno. Segretario generale aggiunto della Federazione dei Dipendenti Pubblici nel 1965, nel sindacato della CISL, discepolo di Pastore, assunse un ruolo sempre maggiore, diventando negli anni '70 vicesegretario, e nel 1985 venne scelto come segretario nazionale.
Nel 1991 alla morte di Carlo Donat Cattin ne ereditò la corrente politica di Forze nuove, interna alla Democrazia Cristiana, tradizionalmente più sensibile alle prerogative del mondo del lavoro, e passò nell'aprile dello stesso anno dalla segreteria del sindacato al governo, diventando ministro del lavoro e della previdenza sociale del VII governo Andreotti.
La Democrazia Cristiana lo candidò per la prima volta nelle elezioni politiche del 1992, risultando il primo degli eletti a livello nazionale, e Mino Martinazzoli lo scelse per l'incarico di responsabile organizzativo. Seguendo il partito nella formazione nel 1994 del Partito Popolare Italiano, ne divenne segretario nel 1997 succedendo a Gerardo Bianco. Guidò una segreteria volta a rimarcare la propria individualità all'interno dell'alleanza dell'Ulivo, in contrasto con l'idea di Romano Prodi di una vera e propria unione dei partiti. Eletto al parlamento europeo nell'elezioni del 1999, lo stesso anno, con alle spalle un deludente risultato elettorale per il partito, lasciò la segreteria in favore di Pierluigi Castagnetti.
In seguito, non ostacolò l'entrata nell'alleanza elettorale della Margherita delle elezioni politiche del 2001, che, trasformandosi in partito nel 2002, lo designa come responsabile organizzativo.
All'interno della Margherita, rappresenta i settori più centristi, inizialmente prudenti sull'idea del Partito Democratico. Nel confronto che ci fu nel maggio del 2005 tra Romano Prodi e Francesco Rutelli, Marini sostenne quest'ultimo affermando la necessità della Margherita di presentarsi da sola al proporzionale.
Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006, è stato scelto come candidato alla presidenza del senato, sfidante dell'altro candidato espresso dalla CDL, il senatore a vita Giulio Andreotti.
Il 29 aprile 2006, con 165 voti, alla terza votazione, Marini diventa Presidente del Senato della Repubblica Italiana.
Nel suo discorso di insediamento Franco Marini ha voluto richiamare i suoi colleghi all'unità dichiarando:
[modifica] Altri progtti
- Wikisource contiene opere originali di o su Franco Marini
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda biografica dal sito del Senato della Repubblica
- Scheda da parlamentare europeo
- Ritratto di Marini, video a cura del TSP, RAI.
MPE italiano | Gruppo | Lista di elezione | Partito italiano | Area | Preferenze |
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1999 - 2004 | PPE-DE | Partito Popolare Italiano | PPI, la Margherita | Centro | 61.198 |
Predecessore: | Presidente del Senato della Repubblica | Successore: | |
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Marcello Pera | 2006 - | I |