Giovanni Goria
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Giovanni Giuseppe Goria (Asti, 30 luglio 1943 - Asti, 21 maggio 1994) fu il più giovane Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, dal 28 luglio 1987 al 11 marzo 1988.
[modifica] Biografia
Goria iniziò la sua carriera politica unendosi alla Democrazia Cristiana nel 1960 e operando a livello di politica locale. Venne eletto alla Camera dei Deputati nel 1976.
Fu sottosegretario al Bilancio dal 28 giugno 1981 al 23 agosto 1982 nel I Governo Spadolini (sostituito da Emilio Rubbi in seguito alle sue dimissioni con Dpr del 3 giugno 1982). Dal 1982 ebbe cariche ministeriali in quasi tutti i governi:
- Ministro del Tesoro dal 1 dicembre 1982 al 4 agosto 1983 con il V Governo Fanfani;
- Ministro del Tesoro dal 4 agosto 1983 al 1 agosto 1986 con il I Governo Craxi;
- Ministro del Tesoro dal 1 agosto 1986 al 17 aprile 1987 con il II Governo Craxi;
- Ministro del Tesoro e Ministro del Bilancio e programmazione economica (ad interim) dal 17 aprile 1987 al 28 luglio 1987 con il VI Governo Fanfani.
Divenne celebre per il suo stile informale e la sua adattabilità alle trasmissioni televisive. Resta anche memorabile l'icona del suo volto vuoto, incorniciato da barba e capelli fluenti, reiterata dall'allora vignettista di Repubblica Giorgio Forattini (probabilmente a sottolineare il suo scarso peso politico).
In seguito alle elezioni del 1987 Goria divenne Primo Ministro grazie alla protezione del presidente del suo partito Ciriaco de Mita; in tale governo era anche Ministro (senza portafoglio) per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno. Fu costretto a dare le dimissioni nel 1988 in seguito alla bocciatura in Parlamento del suo bilancio.
Goria venne eletto al Parlamento Europeo nel 1989. Si dimise nel 1991 per diventare Ministro dell'Agricoltura e foreste nel VII Governo Andreotti dal 12 aprile 1991 al 24 aprile 1992. Durante tale ministero Giovanni Goria decise di Commissariare la Federconsorzi che in breve, fu travolta da una crisi irreversibile. Nel successivo Governo, I Governo Amato, 28 giugno 1992-28 aprile 1993, divenne Ministro delle Finanze.
Diede le dimissioni nel 1993 durante le indagini di Mani pulite che portò alla dissoluzione del suo partito. Lo stesso Goria venne implicato nelle indagini giudiziarie. Il suo processo iniziò nel 1994, ma il suo processo era ancora in itinere quando morì per un male incurabile, ad Asti.
[modifica] Voci correlate
Predecessore: | Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano | Successore: | |
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Amintore Fanfani | 28 luglio 1987 - 13 aprile 1988 | Ciriaco De Mita | I |
MPE italiano | Gruppo | Lista di elezione | Partito italiano | Area | Preferenze |
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1989 - apr 1991 | PPE-DE | DC | DC | - | - |
Presidenti del Consiglio dei Ministri | |
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De Gasperi | Pella | Fanfani | Scelba | Segni | Zoli | Fanfani | Segni | Tambroni | Fanfani | Leone | Moro | Leone | Rumor | Colombo | Andreotti | Rumor | Moro | Andreotti | Cossiga | Forlani | Spadolini | Fanfani | Craxi | Fanfani | Goria | De Mita | Andreotti | Amato | Ciampi | Berlusconi | Dini | Prodi | D'Alema | Amato | Berlusconi | Prodi |