Giovanni Maria Falconetto
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Giovanni Maria Falconetto (Verona, 1468 – Padova, 1535) fu un architetto e pittore italiano. È stato il progettista della Loggia Cornaro, primo edificio compiutamente rinascimentale della città di Padova, commissionatogli da Alvise Cornaro.
[modifica] La Loggia Cornaro
Uno dei più interessanti spazi scenici rimasto intatto, o quasi, dal Cinquecento ad oggi, la Loggia della villa padovana di Alvise Cornaro, rappresentò un punto di svolta della scenografia teatrale moderna. È formato da un loggiato con tre archi che guardavano verso il giardino, dove veniva montato un palco a gradoni per il pubblico; la struttura della loggia inglobava uno spazio determinato da un arco centrale (la ianua magna del teatro latino) e due archi ai lati che davano la possibilità di creare altri spazi interni; il tutto aveva anche un Odeo laterale alle gradinate, appositamente costruito per la musica d'accompagnamento di balli e spettacoli vari.
Alvise Cornaro era un nobile veneziano vicino al gruppo degli Umanisti del circolo veneziano che si riunivano a Palazzo Cornaro presso la celebre Caterina Cornaro (la cosiddetta Regina di Cipro), il più celebre dei quali era Pietro Bembo. Presso la piccola corte padovana di Alvise viveva e lavorava Angelo Beolco il Ruzante: le sue commedie furono rappresentate (spesso per la prima volta) in questo spazio spettacolare all'aperto usando gli archi come spazi praticabili per abitazioni e osterie.
Falconetto si rifaceva al De architectura di Vitruvio, come del resto gli architetti rinascimentali da Andrea Palladio a Vincenzo Scamozzi soltanto per rimanere in area veneta e fra coloro che hanno lavorato nella scenografia teatrale. Il progetto del Teatro Olimpico di Vicenza di Palladio e l'Olimpico di Sabbioneta di Scamozzi (che completò anche il teatro palladiano con la scenografia lignea dell'Edipo Re di Sofocle che inaugurò il teatro, e ancora oggi è parte integrante del teatro vicentino), sono i due esempi più celebri di adattamento rinascimentale alle forme del teatro greco-latino come, nel suo piccolo, è anche la loggia del Falconetto.
[modifica] La sala dello Zodiaco (Mantova)
Nel primo ventennio del Cinquecento Falconetto fu chiamato a Mantova per affrescare l'attuale Palazzo d'Arco, al tempo dimora del ramo cadetto dei Gonzaga di Feltrino. Dell'affresco rimane l'interessante sala dello Zodiaco, scampata al rifacimento del palazzo ed oggi soffitto del locale Museo di Storia Naturale.
Nei primi anni del Cinquecento non era difficile trovare affreschi che si riferissero ai corpi celesti e la loro influenza nella vita dei nobili signori; fra alcuni di questi affreschi i più celebri furono quelli di Palazzo Schifanoia di Ferrara per gli estensi, di Palazzo Farnese di Caprarola voluti da papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia), il Palazzo della Ragione sempre a Padova e innumerevoli altri.