Hezbollah
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Hezbollah o Ḥizb Allāh (حزب اﷲ in arabo, ossia Partito di Dio) è un partito politico sciita del Libano fondato nel giugno 1982, dotato di un'ala militare, creata - con l'appoggio di Siria ed Iran - per opporre una resistenza armata all'invasione israeliana del Libano.
L'emblema a bandiera di Hezbollāh è caratterizzato da un drappo giallo al cui centro campeggia parte di un versetto del Corano «È il partito di Dio che avrà la vittoria». Il testo è tratto dall Sura V, 56, che recita: «E colui che sceglie per alleati Dio e il Suo Messaggero e i credenti, in verità è il partito di Dio che avrà la vittoria.»[1]. La lettera 'alif, prima lettera del nome di Dio, è graficamente resa nella parte superiore come una mano che stringe un fucile AK-47 ed è affiancata da una rappresentazione schematica del globo terrestre.
In Libano Hezbollāh è impegnato come partito politico; i suoi candidati partecipano alle elezioni legislative ed alcuni suoi rappresentanti siedono come ministri nella compagine governativa attualmente (2006) guidata dal primo ministro Fu'ād Siniora. L`ala politica di Hezbollāh è, inoltre, molto attiva in campo sociale, gestendo una serie di attività ed istituzioni che forniscono istruzione, assistenza sanitaria e sostegno economico alle famiglie meno abbienti, oltre ad aver giocato un ruolo chiave nella ricostruzione delle abitazioni e delle infrastrutture del Libano del Sud, a seguito delle gravi distruzioni inflitte al Paese dei Cedri, invaso a più riprese da Israele durante un trentennio.
In quasi tutti i Paesi del mondo, arabi e non arabi, Hezbollāh è visto principalmente come un movimento politico che esercita una legittima resistenza nazionale contro l'occupazione militare israeliana in Libano. Hezbollāh, tuttavia, ha continuato ad effettuare sporadici lanci di razzi contro il nord di Israele anche dopo il ritiro delle truppe dell'IDF dal sud del Libano, nel 2000. Gli Hezbollah hanno giustificato tali bombardamenti sostenendo che Israele occupa ancora la zona detta delle fattorie di Shebaa, che apparterebbe al Libano. Tale attribuzione è controversa, in quanto la zona, limitrofa alle alture del Golan, sarebbe rivendicabile dalla Siria, e non dal Libano. Inoltre, sugli organi stampa degli Hezbollāh è stato spesso affermato a chiare lettere che il movimento non smetterà di combattere fino alla distruzione dell"entita' sionista", cioè Israele.
L'Unione Europea non considera né Hezbollāh, né alcun gruppo al suo interno, in quanto tale, come "terrorista". Tuttavia, il Parlamento europeo ha adottato il 10 marzo 2005 una risoluzione, non vincolante, che di fatto accusa Hezbollāh di aver condotto "attività terroriste". Il Consiglio d'Europa ha inoltre qualificato Imad Mugniyah come un alto responsabile dell`intelligence del movimento libanese, accusandolo di essere un terrorista.
L'ONU ed i principali Paesi dell'Unione Europea, compresi la Francia, l'Italia, la Germania e la Spagna, pur esprimendo riserve e critiche nei confronti di Hezbollāh, non lo considerano una "organizzazione terrorista" e, a più riprese, nell'estate del 2006, ministri ed alti funzionari delle Nazioni Unite, di questi Paesi e dell'Unione Europea hanno riconosciuto Hezbollāh come un interlocutore politicamente legittimo ed un membro della coalizione che sostiene il governo libanese, incontrandone i ministri al pari di quelli affiliati ad altre forze politiche.
Per contro, Israele, gli Stati Uniti, i Paesi Bassi e il Canada includono Hezbollāh nella lista dei gruppi terroristici, mentre la Gran Bretagna e l'Australia applicano tale definizione solamente all'ala militare del movimento, considerandola, di fatto, distinta da quella politica.
Alcuni governi accusano la Siria e l'Iran di sostenere militarmente, logisticamente ed economicamente Hezbollāh. Di fatto si tratta in sostanza degli stessi che lo considerano un gruppo terrorista, con la possibile aggiunta della Francia, che ha reputato in tempi recenti che i propri interessi peculiari in Libano, in qualità di ex potenza coloniale, siano minacciati dal movimento Sciita.
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[modifica] Braccio armato, collegamenti ad altri gruppi armati e posizioni internazionali rispetto al problema del terrorismo
Hezbollāh ha un'ala militare nota come al-Muqawama al-Islāmiyya ("Resistenza Islamica"), ed è accusato da alcuni di essere sponsor di un certo numero di organizzazioni militanti meno conosciute, alcune delle quali potrebbero essere semplici facciate per coprire lo stesso Hezbollāh [citazione necessaria]. Queste organizzazioni includono l'Organizzazione degli Oppressi, l'Organizzazione della Giustizia Rivoluzionaria, l'Organizzazione per il Giusto contro lo Sbagliato ed i Seguaci del Profeta Muhammad [citazione necessaria].
Hezbollah è stato classificato come organizzazione terrorista dagli Stati Uniti[2], dai Paesi Bassi [3], dal Canada[4], da Israele[5]. Il Regno Unito [citazione necessaria] e l'Australia[6] hanno preso una simile posizione limitatamente al braccio armato del movimento, di fatto considerato distinto da quello politico.
Il governo statunitense accusa Hezbollāh[2] di diversi attentati, il più grave dei quali avvenuto il 23 ottobre 1983 quando due autobombe esplosero contro una caserma occupata da truppe americane e francesi uccidendo 241 marines statunitensi e 58 paracadutisti francesi[7]. Hezbollāh ha sempre negato ogni coinvolgimento nell'operazione che è invece stata rivendicata da altri gruppi sciiti.[7]
Il 10 marzo del 2005 il Parlamento Europeo, sotto forte pressione Israelo-statunitense, approvò con una maggioranza schiacciante (473 a favore, 8 contro, 33 astenuti) una risoluzione che accusava Hezbollāh di attività terrorista. La risoluzione affermava che il "Parlamento considera che esiste una chiara evidenza di attività terroriste da parte di Hezbollah. Il Consiglio dell'Unione Europea deve intraprendere tutti i passi necessari per impedire le loro azioni" . L'U.E. ha anche deciso di impedire la diffusione della televisione satellitare di Hezbollah (al-Manār) da parte dei satelliti europei, in modo di applicare le norme europee contro "l'incitamento all'odio razziale e/o religioso" [citazione necessaria].
Le Nazioni Unite non hanno invece incluso Hezbollāh nella sua lista di sospetti gruppi terroristici ma ha, comunque, chiesto lo smantellamento dell'ala militare di Hezbollāh nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n° 1559.
Hezbollah ha condannato alcuni atti terroristi, come gli attacchi dell'11 settembre 2001 [1], i massacri del GIA in Algeria, gli attacchi compiuti dal gruppo al-Jamā'a al-Islāmiyya contro alcuni turisti in Egitto e l'omicidio di Nick Berg. [2].
Hezbollah ha espresso sostegno [3] verso i gruppi radicali palestinesi, come Hamās e la Jihād islamica.
Il contributo iniziale per questo articolo è stato tradotto da en:Wikipedia
[modifica] Note
- ↑ Cfr. http://www.corano.it/corano_testo/5.htm
- ↑ 2,0 2,1 (EN) U.S. Department of State (aprile 2005), Country Reports on Terrorism 2004 (pdf), pp. 106-107. Riportato il 27 luglio 2006.
- ↑ (EN) Holland Ministry of Home Affairs, General Intelligence and Security Service (AVID) (2004), Annual Report 2004 (pdf), p. 19. Riportato il 31 luglio 2006.
- ↑ (EN) Public Safety and Emergency Preparedness Canada (17 novembre 2004), Currently listed entities: Hizballah. Riportato il 27 luglio 2006.
- ↑ Vedi:
- (EN) Israel Ministry of Foreign Affairs (11 aprile 1996), Hizbullah. Riportato il 27 luglio 2006.
- (EN) Intelligence and Terrorism Information Center at the Center for Special Studies (giugno 2003), Hezbollah, Profile of the Lebanese Shiite Terrorist Organization of Global Reach Sponsored by Iran and Supported by Syria. Riportato il 27 luglio 2006.
- ↑ (EN) Australian Government - Attorney-General's Department (17 luglio 2003), Hizballah external security organization listed. Riportato il 27 luglio 2006.
- ↑ 7,0 7,1 (EN) Per approfondire vedi en:1983 Beirut barracks bombing. Riportato il 31 luglio 2006.
[modifica] Bibliografia
- Hamzeh, Ahmad Nizar. In the path of Hizbullah, Syracuse, Syracuse University Press, 2004. ISBN 0815630530
- Qassem, Naim. Hizbullah. The Story From Within, London, Saqi Books, 2005. ISBN 0863565174
- Saad-Ghorayeb, Amal. Hizbu'Llah. Politics and Religion, London, Pluto Press, 2002. ISBN 0745317936
- Di Pasquale, Piero. Hezbollah Partito di Dio o Partito del Diavolo? Roma, Koiné, 2006.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale di Hizb Allah
- (EN) Al-Manar TV (televisione di Hizb Allah, oscurata nel territorio dell'Unione Europea)
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