Fouad Siniora
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Fouad Siniora (Sidone, 1943) (arabo:فؤاد السنيورة in arabo, traslitterato anche Fu'ād al-Sanyūrah) è il primo ministro del Libano dal 19 luglio 2005, data in cui è succeduto a Najib Mikati.
[modifica] Biografia
Nato in una famiglia sunnita di Sidone, Siniora è stato un amico dell'ex Primo Ministro libanese Rafiq al-Hariri sin dall'infanzia. Diplomato in economia presso la American University of Beirut, Siniora è stato docente universitario e ha poi lavorato nel settore bancario all'interno del gruppo Citibank di Beirut, prima di occuparsi di auditing e controllo interno presso la Banca Centrale del Libano. Dal 1982 ha iniziato a lavorare all'interno dell'impero economico di Rafiq al-Hariri, rivestendo importanti mansioni dirigenziali.
Considerato uno stretto consigliere di Hariri, Siniora è stato sottosegretario per gli affari finanziari dal 1992 al 1998 e ministro delle finanze dal 2000 al 2004. Egli viene considerato il principale artefice della conferenza "Parigi II", svoltasi nel Novembre 2002, che ha permesso al Libano di ottenere 2.6 miliardi di dollari. Accusato di corruzione e di sottrazione di documenti [citazione necessaria] dopo le dimissioni del governo Hariri nel 1998, in quello che è stato visto come un conflitto personale tra lo stesso Hariri e il presidente Émile Lahoud, Siniora ritorna ministro nel 2000 dopo la vittoria elettorle di Hariri e viene prosciolto dalle accuse.
Nel Febbraio del 2002 Siniora introduce un'importante riforma fiscale, riducendo i dazi doganali sull'importazione di beni dall'esterno e sostituendoli con una imposta sul valore aggiunto pari al 10%. È durante la sua permanenza alla guida del dicastero delle finanze che il debito pubblico è cresciuto a dismisura, ma le responsabilità di questa politica di indebitamento sono controverse, in parte a causa delle pesante ingerenze siriane sulla vita politica libanese durante tutto il corso degli anni Novanta, in parte a causa delle enormi difficoltà poste alle politiche economiche di sviluppo dai postumi della guerra civile libanese (1975-1990).
Dopo la cosiddetta "rivoluzione dei cedri" nella primavera del 2005 e la vittoria dell'opposizione antisiriana nelle successive elezioni politiche, Fouad Siniora è stato incaricato dal presidente Émile Lahoud di formare un nuovo governo, lasciando il proprio incarico di amministratore delegato del gruppo Méditerranée, una holding bancaria legata alla famiglia Hariri. Dopo difficili negoziati con il presidente e con le diverse forze politiche, Siniora ha formato un governo di coalizione il 19 Luglio 2005. Il suo esecutivo comprende i rappresentanti di tutte le principali forze politiche presenti nel paese, inclusi due ministri (Mohammad Fneish e Trad Hamadeh) considerati legati a Hezbollah.
Fouad Siniora è considerato un sostenitore dell'iniziativa privata e del liberismo in campo economico. Dal punto di vista delle relazioni internazionali, il governo Siniora ha cercato una difficile mediazione tra le varie istanze espresse dal multiforme quadro politico e sociale libanese e le pressioni provenienti dalla comunità internazionale, in particolare per quanto attiene al disarmo del gruppo radicale sciita Hezbollah.
Durante la seconda guerra israelo-libanese, il governo guidato da Siniora ha presentato al vertice di Roma del 27 Luglio 2006 un piano in sette punti per una risoluzione del conflitto e ha poi accolto la risoluzione 1701 (2006)[1] del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto fine al conflitto.