James Clerk Maxwell
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James Clerk Maxwell (13 giugno 1831 - 5 novembre 1879) fu il fisico scozzese del XIX secolo elaborò la prima teoria moderna dell'elettromagnetismo compendiando in poche equazioni tutte le nozioni di questa scienza. Maxwell tuttavia rimase legato ad una concezione di campo elettromagnetico la cui propagazione avviene attraverso un mezzo etereo; dapprima egli identificò l'etere luminifero con quello elettromagnetico e poi unificò i due fenomeni, quelli ottici e quelli elettromagnetici, infatti dalle sue equazioni tali onde sono immediatamente deducibili.
Maxwell eresse il suo monumento alla scienza partendo dalle basi gettate da illustri scienziati tra cui non possiamo dimenticare il grande chimico-fisico sperimentale Michael Faraday e il fisico teorico Ampère.
Inoltre Maxwell è anche noto per i suoi lavori effettuati nel campo della meccanica sui criteri di resistenza, in particolare nel 1856 propose il così detto: "Criterio della massima energia di distorsione".
Tra i 16 e i 19 anni studia letteratura e filosofia presso William Hamilton e poi si iscrive all'università di Cambridge. Nel '50 conosce Stokes e pubblica un lavoro, Equilibrio dei solidi elastici, nel quale ricava le equazioni di Stokes e le applica a casi concreti per conoscere le proprietà fisiche della materia, mostrando la sua indole di uomo pratico della rivoluzione industriale. Sempre a Cambridge conosce Whewell e ne studia la filosofia. Nello stesso anno si realizza l'incontro con William Thomson (poi Lord Kelvin) che avrà grande rilevanza sulla formazione del giovane Maxwell e avrà importanti risvolti per la sua attività di ricerca. Tra i tanti personaggi le cui ricerche e le cui interazioni con Maxwell hanno fornito una base e man mano un aiuto per elaborazione dell'elettromagnetismo, due sembrano essere state le figure più luminose: Thomson e Faraday.
Le principali linee guida del pensiero di Maxwell sono identificabili in
- ricerca dell'unità (unificazione)
- rifiuto di ipotesi microscopiche
- enfasi sui risultati sperimentali.
Come metodo di indagine teorica Maxwell premia quello dell'analogia come il migliore perché è in grado di gettar luce su campi della scienza meno noti, partendo dalle leggi che governano fenomeni meglio conosciuti. Tuttavia questo metodo, sebbene efficace, dev'essere usato con consapevolezza per non vanificare gli sforzi trasformando utili aiuti in fuochi fatui ("useful helps into Wills of the Wisp", da "Essey for the Apostles on Analogies in Nature").
[modifica] Approccio religioso alla scienza
Maxwell giustifica la conoscibilità della natura e il successo della scienza, cioè la capacità dell'uomo di elaborare una scienza che sappia predicare alcune verità sulla natura, attraverso un atto di fede. Infatti Maxwell sosteneva che Colui che ha creato l'una e l'altra, mente umana e natura, le ha create in corrispondenza. La fede cristiana di Maxwell si manifesta anche in un approccio religioso alla sua attività scientifica, dichiarandosi lettore del libro della natura: tale libro si mostra agli occhi dello scienziato come ordinato e armonioso, rivelando l'infinita potenza e saggezza di Dio nella Sua irraggiungibile ed eterna Verità.
[modifica] Curiosità
- Arrivato all'Università di Cambridge, a Maxwell fu spiegata l'esistenza di una funzione religiosa alle 6 del mattino. Maxwell si tormentò la barba e rispose lentamente, nella sua cadenza scozzese: "Va bene, penso di poter stare sveglio fino a quell'ora".
- La Teoria della Relatività speciale deve le sue origini alle equazioni di campo di Maxwell (A.Einstein)
- A Maxwell è stata intitolata una catena montuosa sul pianeta Venere.
- Maxwell aveva un carattere molto ironico; dando una scorsa al suo epistolario si possono trovare alcune lettere all'indirizzo di amici colleghi firmate in forma differenziale 'dp/dt'; infatti tale funzione termodinamica equivale a JCM = dp/dt che sono proprio le iniziali del suo nome.
[modifica] Voci correlate
- Commons contiene file multimediali su James Clerk Maxwell