Le Cid
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Le Cid è un opera teatrale di Pierre Corneille pubblicata nel 1636.
Cid significa signore (dall'arabo "caid") nome che i suoi nemici arabi danno a Rodrigo, eroe spagnolo che li combatte, salvando così il suo popolo dall'invasione.
[modifica] Trama
Rodrigo e Chimena si amano ma i loro padri sono in contrasto tra loro: come precettore di suo figlio il re ha preferito il padre di Rodrigo, Don Diego, a quello di Chimena.
Durante la dispute il padre di Chimena dà uno schiaffo a Don Diego. Egli non può vendicarsi per la sua vecchiaia e dunque chiede al figlio di farlo per lui. Rodrigo si trova di fronte a un grande dilemma: se egli non vendica l'onore del padre, perderà l'amore di Chimena, perché non c'è amore senza stima; se vendica il suo onore e uccide il padre della sua fidanzata, Chimena non sposerà mai l'assassino di suo padre.
Rodrigo sceglie di battersi ed è vincitore. Chimena, a sua volta, si trova nello stesso dilemma: per salvare il suo onore, non potendo farlo lei di persona in quanto donna, chiede al re la morte di Rodrigo; lei non ha scelta, se non lo farà, Rodrigo non la sposerà mai.
I Mori, intanto, arrivano alle porte della città; Rodrigo riporta una grande vittoria su di loro, è riconosciuto come Cid e salva così la patria dall'invasione.
Il re, al quale Chimena si è rivolta, si trova in grande imbarazzo, non potendo rischiare di perdere il suo salvatore, egli ricorre a uno stratagemma: il duello tra Rodrigo e Don Sancio, l'eroe incaricato di combattere per Chimena, si farà ma egli si fa promettere dalla giovane donna che sposerà il vincitore. Don Sancio è sconfitto ma il re, al contrario, annuncia a Chimena la morte di Rodrigo. Chimena, sulla scena, dichiara tutto il suo amore per Rodrigo. L'opera finisce sulla promessa di matrimonio tra i due protagonisti.
[modifica] La questione de "Le Cid"
La rappresentazione del Cid fu subito un trionfo, ma anche l'inizio di una violenta lite.
Tra i critici che condannarono l'opera, vi fu il cardinale Richelieu che non aveva perdonato a Corneille l'abbandono dalla Società dei cinque attori, che egli aveva creato. Per attaccare Corneille, si appoggiò alle regole del teatro classico: le Cid, in quanto tragicommedia, non rispettava le unità aristoteliche di azione, tempo e luogo.
Il cardinale Richelieu spinse l'Accademia Francese a pubblicare un testo critico, Sentimenti dell'Accademia, contro il Cid, ma poi modificò la sua posizione in considerazione dello straordinario successo del lavoro.